MAGISTERO GNOSTICO DELL’ORDINARIO ANTICRISTO: QU’EN PENSER?
di Arai Daniele
La ragione dell’Enciclica Humani Generis di Pio XII “circa alcune false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica” era d’impedire la futura scalata della «nuova teologia», matrice di una «nuova chiesa» di tendenza gnostica; quella che ora imperversa sempre più col «magistero» mediatico bergoglione. Essa dimostra la sua origine in «modo infallibile» svelando la sua tendenza gnostica-ecumenistica, opposta al Magistero dei Papi fino a Pio XII.
Un primo modo per verificarlo sta nel confrontala con quanto è in questa Enciclica papale del 1950 (risalti nostri).
“I dissensi e gli errori degli uomini in materia religiosa e morale, per tutti gli onesti, soprattutto dei sinceri e fedeli figli della Chiesa, sono sempre stati origine e causa di fortissimo dolore, ma specialmente oggi, quando vediamo come da ogni parte vengano offesi gli stessi principi della cultura cristiana… Alcuni, senza prudenza né discernimento, ammettono e fanno valere per origine di tutte le cose il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato nel campo stesso delle scienze naturali, e con temerarietà sostengono l’ipotesi monistica e panteistica dell’universo soggetto a continua evoluzione… Le false affermazioni di siffatto evoluzionismo, per cui viene ripudiato quanto vi è di assoluto, fermo ed immutabile, hanno preparato la strada alle aberrazioni di una nuova filosofia che, facendo concorrenza all’idealismo, all’immanentismo e al pragmatismo, ha preso il nome di “esistenzialismo” perché, ripudiate le essenze immutabili delle cose, si preoccupa solo della “esistenza” dei singoli individui. Si aggiunge a ciò un falso “storicismo” che si attiene solo agli eventi della vita umana e rovina le fondamenta di qualsiasi verità e legge assoluta sia nel campo della filosofia, sia in quello dei dogmi cristiani… Ora queste tendenze, che più o meno deviano dalla retta strada, non possono essere ignorate o trascurate dai filosofi e dai teologi cattolici, che hanno il grave compito di difendere le verità divine ed umane e di farle penetrare nelle menti degli uomini… coloro che, amanti più del conveniente delle novità e timorosi di essere ritenuti ignoranti delle scoperte fatte dalla scienza in quest’epoca di progresso, cercano di sottrarsi alla direzione del sacro Magistero e perciò sono nel pericolo di allontanarsi insensibilmente dalle verità Rivelate e di trarre in errore anche gli altri.
“Si nota poi un altro pericolo, e tanto più grave, perché si copre maggiormente con l’apparenza della virtù. Molti, deplorando la discordia e la confusione che regna nelle menti umane, mossi da uno zelo imprudente e spinti da uno slancio e da un grande desiderio di rompere i confini con cui sono fra loro divisi i buoni e gli onesti; essi abbracciano perciò una specie di “irenismo” che, omesse le questioni che dividono gli uomini, non cerca solamente di ricacciare, con unità di forze, l’irrompente ateismo, ma anche di conciliare le opposte posizioni nel campo stesso dogmatico.
“E come un tempo vi furono coloro che si domandavano se l’apologetica tradizionale della Chiesa costituisse più un ostacolo che un aiuto per guadagnare le anime a Cristo, cosi oggi non mancano coloro che osano arrivare fino al punto di proporre seriamente la questione, se la teologia e il suo metodo, come sono in uso nelle scuole con l’approvazione dell’autorità ecclesiastica, non solo debbano essere perfezionate, ma anche completamente riformate, affinché si possa propagare con più efficacia il regno di Cristo in tutto il mondo, fra gli uomini di qualsiasi cultura o di qualsiasi opinione religiosa. Se essi non avessero altro intento che quello di rendere, con qualche innovazione, la scienza ecclesiastica e il suo metodo più adatti alle odierne condizioni e necessità, non ci sarebbe quasi motivo di temere; ma alcuni, infuocati da un imprudente “irenismo”, sembrano ritenere un ostacolo al ristabilimento dell’unità fraterna, quanto si fonda sulle leggi e sui principî stessi dati da Cristo e sulle istituzioni da Lui fondate, o quanto costituisce la difesa e il sostegno dell’integrità della fede, crollate le quali, tutto viene sì unificato, ma soltanto nella comune rovina.
È la deplorevole smania di novità oggi proposto audace e pubblicamente e senza limiti – per scandalo e inganno di molti – in nome dell’autorità ecclesiastica. E il «magistero» di Bergoglio è specialmente diretto alla più liberale istruzione della gioventù.
“Per quanto riguarda < ?_xml:namespace prefix = st1 ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags”
?>la Teologia, certuni intendono ridurre al massimo il significato dei dogmi; liberare lo stesso dogma dal modo di esprimersi, già da tempo usato nella Chiesa, e dai concetti filosofici in vigore presso i dottori cattolici, per ritornare nell’esporre la dottrina cattolica, alle espressioni usate dalla Sacra Scrittura e dai Santi Padri. Essi così sperano che il dogma, spogliato degli elementi estrinseci, come essi dicono, alla divina rivelazione, possa venire con frutto paragonato alle opinioni dogmatiche di coloro che sono separati dalla Chiesa e in questo modo si possa pian piano arrivare all’assimilazione del dogma con le opinioni dei dissidenti. Inoltre, ridotta in tali condizioni la dottrina cattolica, pensano di aprire cosi la via attraverso la quale arrivare, dando soddisfazione alle odierne necessità, a poter esprimere i dogmi con le categorie della filosofia odierna, sia dell’immanentismo, sia dell’idealismo, sia dell’esistenzialismo o di qualsiasi altro sistema… Da quanto abbiamo detto, è chiaro che queste tendenze non solo conducono al relativismo dogmatico, ma di fatto già lo contengono; questo relativismo è poi fin troppo favorito dal disprezzo verso la dottrina tradizionale e verso i termini con cui essa si esprime…
“Purtroppo questi amatori delle novità facilmente passano dal disprezzo della teologia scolastica allo spregio verso lo stesso Magistero della Chiesa che ha dato, con la sua autorità, una cosi notevole approvazione a quella teologia. Questo Magistero viene da costoro fatto apparire come un impedimento al progresso e un ostacolo per la scienza; da alcuni acattolici poi viene considerato come un freno, ormai ingiusto, con cui alcuni teologi più colti verrebbero trattenuti dal rinnovare la loro scienza. E benché questo sacro Magistero debba essere per qualsiasi teologo, in materia di fede e di costumi, la norma prossima e universale di verità (in quanto ad esso Cristo Signore ha affidato il deposito della fede – cioè la Sacra Scrittura e la Tradizione divina – per essere custodito, difeso ed interpretato, tuttavia viene alle volte ignorato, come se non esistesse, il dovere che hanno i fedeli di rifuggire pure da quegli errori che in maggiore o minore misura s’avvicinano all’eresia, e quindi “di osservare anche le costituzioni e i decreti. con cui queste false opinioni vengono dalla Santa Sede proscritte e proibite” (Corp. Jur. Can., can. 1324; Cfr. Conc. Vat. D. B. 1820, Cost. “De fide cath.”, cap. 4, De fide et ratione, post canones). Infatti questi insegnamenti sono del Magistero ordinario, di cui valgono poi le parole: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc X,16); e per lo più, quanto viene proposto e inculcato nelle Encicliche, è già per altre ragioni patrimonio della dottrina cattolica. Se poi i Sommi Pontefici nei loro atti emanano di proposito una sentenza in materia finora controversa, è evidente per tutti che tale questione, secondo l’intenzione e la volontà degli stessi Pontefici, non può più costituire oggetto di libera discussione fra i teologi.
Le «false opinioni che minacciano la dottrina cattolica» furono sviluppate dalla cosiddetta “nuova teologia”, scuola di pensiero della “intellighenzia” modernista di Henri de Lubac, Yves Congar, Chenu, Hurs von Balthasar, che hanno fatto discepoli in tutto il mondo, in nome di un auto-proclamato ritorno alle “vere fonti” della fede, o il “ressourcement“, censurato dalla Enciclica di Papa Pio XII. Eppure, questi «nuovi teologi» furono chiamati da Giovanni 23 come consulenti del Vaticano 2º e prima o poi promossi cardinali, se non da Paulo 6º, da Giovanni Paolo 2º.
Il caso che riguarda il Brasile è quello del card. Paulo Evaristo Arns, come descritto in un articolo del noto studioso Dott. Arnaldo Xavier da Silveira («Cinque Cardinali e la “nouvelle théologie”, 11/10/2013» http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV653_Da-Silveira_Cinque_cardinali.html. Quest’autore ha fatto scuola col libro scritto nel 1969 a quattro mani col preclaro Vescovo de Campos, Mons. Antonio de Castro Mayer, in cui tratta della possibilità che un papa cada in eresia (La nouvelle messe de Paul VI: qu’en penser? Diffusion de la pensée française, Chiré-en-Montreuil, 1975).
Ora, l’A. nel corso degli ultimi suoi articoli ha esposto il carattere eretizzante del Vaticano 2º in rottura con la Tradizione, chiaramente ispirato alla “nouvelle théologie”, l’attuale corrente inequivocabilmente modernista condannata da Pio XII nella Humani Generis. L’Autore si basa, in parte, nell’articolo pubblicato il 12 aprile scorso sull’Osservatore Romano dal cardinale Walter Kasper: “Un concilio ancora in cammino”, in cui rimaneva dimostrata l’origine ieri e la continuità oggi della “nuova teologia”, che ha ordito e imposto l’eretizzante “spirito del Vaticano 2º”.
Si noti che Pio XII nel Discorso «Vous avez voulu» del 1955 torna ad accusare la contaminazione di: “tendenze gnostiche, falsamente spiritualistiche e puritane”. Sulle tendenze gnostiche tra i Gesuiti scrive P. Ennio Innocenti, «La Gnosi spuria», Città Ideale, Siena, 2013, vol. II, – Teologia e Gnosi – pp. 565 ss.
L’enciclica di Pio XII ha denunciato quello che era dietro un elaborato “ritorno alle origini”, ma indicando in termini chiari che il bersaglio dell’attacco era il Magistero della Chiesa stesso e la sua Teologia fondamentale, origine di ciò che è stato chiamato in tono spregiativo di eccesso di «manualistica»… fondata sulla base del «neotomismo leonino», perché illustrato e approvato sotto il pontificato di Leone XIII.
Ecco descritto quanto hanno fatto gli innovatori del Vaticano 2º, come confessato con zelo da Joseph Ratzinger: introdurre i «valori di 200 anni della rivoluzione illuminista» [e gnostica], ora da votare in un «referendum»!
Punti del «nuovo magistero mediatico» bergoglione
Il nostro erudito Autore fa ora l’elenco di 13 punti del «magistero ordinario» di Bergoglio nel suo nuovo articolo:«Grave lapso teológico do Pe. Federico Lombardi» (05.10.2013) riguardante le due interviste del suo «papa Francisco», la prima al Direttore di Civiltà Cattolica, e la seconda al fondatore del giornale La Repubblica, segue un nostro riassunto:
a. Insinua che la fede ammette incertezze…
b. Attenua la posizione della Chiesa riguardo a certi peccati: “questioni legate all’aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi”.
c. Squalifica “una pastorale missionaria ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza (quali?).
d. Afferma che a teologia sulla Donna (nella Chiesa) va rivista e approfondita.
e. Rifiuta le posizioni ultraconservative e di destra [rimane la sua …di sinistra]
f. Proclama “Dio è più grande del peccato”! insinuando che il peccato non è tanto grave se si crede in Dio e nella sua misericordia.
g. Assicura che “non c’è un Dio cattolico, c’è Dio”. Frase ambigua, poiché favorisce l’idea che tutte le religioni hanno il vero Dio.
h. Sostiene che “il proselitismo è una solenne sciocchezza”. In tal modo pare condannare ogni apostolato e sforzo per convertire alla Chiesa Cattolica.
i. Indica Henry de Lubac come uno dei suoi pensatori contemporanei preferiti. Si tratta del notorio paladino della nouvelle théologie.
j. Ritiene che ognuno “ha la sua visione del bene e anche del male” e aggiunge che si deve incitare ognuno a procedere secondo quel che pensa essere bene. Tesi modernista sulla nozione soggettiva di bene, sempre condannata dalla Chiesa.
k. Accusa la «corte» che è la Curia vaticano-centrica” come “lepra del Papato” e “i capi della Chiesa, spesso narcisisti, adulati e istigati dai cortigiani”; critica di sapore voltairiano sul lato umano del Papato a scapito dell’essenziale, ossia il carattere soprannaturale e sacro del Sommo Pontificato e della Curia Romana.
l. Attribuisce a molti dei difensori della teologia della liberazione un “alto concetto di umanità”, mentre essi sono per l’antropocentrismo anticristiano ispirato dal vecchio socialismo della sinistra cattolica.
m. Annuncia che la nostra specie finirà, ma non la luce di Dio, che allora riempirà tutte le anime e tutto sarà in tutti”. Sentenza in tono poetico e vago suggerendo l’idea modernista [e gnostica] della salvezza finale di tutti.
L’Autore non vuole, però, approfondire oltre tale «magistero», ma se la prende con Pe. Federico Lombardi, porta-voce vaticano, per cui tali interviste sono solo “una forma ‘colloquiale’ di comunicazione” del papa, non costituendo perciò documento del suo [anti] «magistero», che – infatti – può manifestarsi pure con atti, gesti e sberleffi…
Disprezzo per il Magistero e per la Legge della Chiesa
Non vi è dubbio che la perfezione del pensiero, teologico o filosofico non è di questo mondo. Ma la Chiesa guida al giusto e, quando richiesto, con un Magistero infallibile, privo di errori contro la Fede; è la protezione dello Spirito Santo, presente per salvare. La “nouvelle théologie”, però, scopre la propria “infallibilità” in uno scientismo che deve andare al di là di ciò che i Papi hanno insegnato fino a tempi recenti, dovrebbe fare un ‘by-pass’ della «manualistica» tradizionale e ripensare in contro senso modernistico tutto quello che i Papi fino a Pio XII hanno accusato.
Noi della «resilienza cattolica», non ci stanchiamo di ripetere il vero Magistero, proveniente dalle labbra stesse del Signore. Ma la maggioranza, di fronte a chi è in veste papale, non vuol capire che le idee oggi dominanti perché rivestite da “autorità conciliare”, da Giovanni 23 a Bergoglio, già furono descritte dai Papi cattolici come lupine per il gregge di Gesù Cristo; «In verità, in verità vi dico: chi non entra per la porta nell’ovile, ma s’arrampica da un’altra parte, è un ladro e un brigante». Solo chi entra per la porta della Parola di Cristo è il Pastore in cui riconoscere la Sua voce (v. Gv 10, 1-2). I chierici modernisti della nuova teologia furono già segnalati e condannati per quel che sono in atti magisteriali.
Insensato pensare che questi lupi, col loro falso magistero, vadano ritenuti pastori solo materiali perché mancano di fare il bene del gregge! In verità si svelano briganti, nonostante le apparenze, perché operano il male, assalendo il santo ovile con la propria dottrina estranea alla Chiesa di Dio. Applauditi e celebrati dal mondo, non vanno mai riconosciuti dai cattolici come Vicari di Cristo, ma come quei falsi cristi e falsi profeti indicati da Gesù perché, con idee aliene al Vangelo che salva, conculcano la fede a cui convertire tutti – a cominciare dagli ebrei. Basterebbe confrontare le interviste di Bergoglio coi discorsi di San Pietro (At 3, 12), o le lettere di San Paolo (Rm 9-10) per capire chi rappresenta costui.
Che il Signore ci liberi dal magistero gnostico del presente anticristo che, nel suo travestimento, oppone al Verbo i propri sproloqui, festeggiati sempre più nelle profondità dell’inferno.
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IL TIFONE FRANCESCO SULLA CHIESA CONCILIARE
di Arai Daniele
Pochi capiscono che è vicino il clamoroso naufragio della chiesa babilonica di Bergoglio, dove rimbomba il vano blaterare conciliare portato da costui ancora più in basso. Essa si regge solo come simulacro della Nave cattolica, che lui vorrebbe affondare con la sua paradossale prassi d’inganni e rotture.
Sentiamo una di queste incredibili tirate demolitrici della ragione stessa della Chiesa: “la questione per chi non crede in Dio sta nell’obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c’è quando si va contro la coscienza. Ascoltare e obbedire ad essa significa, infatti, decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire”.
Nemmeno un pastore di qualche sperduta setta protestante scenderebbe così in basso in materia di sparate demolitrici della coscienza. Infatti, ciò contraddice la stessa funzione magisteriale di cui si vanta, poiché invece di certezze incute un’incerta libertà di coscienza.
La Gerarchia del Vaticano II, ‘con la sua sovversiva riforma di tutta la dottrina cattolica di venti secoli… vuole trapiantare un cuore morto nella Chiesa… rinunciando alle definizioni dogmatiche, nel reinterpretare tutta la Dottrina Cattolica ha giocato temerariamente la rovina (senza rimedio) del suo prestigio, privandosi da sé di ogni diritto che la Chiesa, dopo essere stata vittima di una colossale impostura dottrinale, rimanga obbligata a fidarsi ancora di tali pastori, che hanno prevaricato nella Fede e imposto, perfino, l’eresia catechistica… vera strage degli innocenti!’ (P. Bellucco, Taccuino).
Peggiore, solo se desse ragione ad Adamo di fronte a Dio.
La realtà sulla coscienza è una sola: viene formata dalla dottrina e dalle leggi di Dio date all’uomo per mezzo della vera Chiesa cattolica che il burlesco Bergoglio oggi vorrebbe rappresentare per meglio liquidarla. Se le sue affermazioni attecchissero nel mondo i delitti improntati in «verità» personali sul bene e sul male si moltiplicherebbero a punto da devastare ogni ordine tgerreno; proprio come previsto dal Papa che ha interpretato un passo cruciale dell’Apocalisse: «Tolto ogni freno che contenga nelle vie della verità gli uomini già volgentisi al precipizio per la natura inclinata al male, potremmo dire con verità essersi aperto il pozzo dell’abisso dal quale vide S. Giovanni salire tal fumo, che oscurato ne rimase il sole, uscendone innumerabili locuste a disertare la terra (Mirari vos, Gregorio XVI, 15/8/1832, contro il delirio della libertà di coscienza (illuminista).
Poiché la giustizia secondo la propria coscienza è già al collasso, i conti saranno fatti solo nell’aldilà, specialmente per quanti allontanano le coscienze dalla Parola di Dio, con una scellerata diffusione giornalistica invocante un altisonante “ANATEMA SIT”.
È la riprova che la dottrina conciliare, espressa dal Vaticano 2º e dai suoi capi, è, in vari gradi una mostruosa caricatura della fede cattolica da parte modernista: inequivocabile violatrice della Tradizione cristiana e con Bergoglio, anche della retta ragione.
A questo punto è bene illustrare la Legge divina applicabile al suo lamentabile caso e fissata nel Codice canonico (1917 Can. 188. 4: “A causa di rinuncia tacita, qualsiasi ufficio si rende vacante ipso facto, senza necessità della relativa dichiarazione, qualora il chierico: 4 – abbia pubblicamente disertato dalla fede cattolica”.
Si tratta di Diritto divino, in cui l’aspetto disciplinare è subordinato a quello dottrinale. Siccome l’autorità nella Chiesa esiste per il suo bene e fine, che è la Fede, chi si dimostra contrario alla Fede non ha autorità nella Chiesa: perché persa o perché mai avuta. Persa, perché l’eresia è rinuncia tacita alla Fede e per il chierico, è pure rinuncia alla carica affidatagli per custodire la fede cattolica.
Il potere d’ordine è indelebile. Quello episcopale dipende della validità del Rito. Quello di giurisdizione, incluso quello del papa, può decadere per rinuncia, demenza, morte o eresia: in quest’ultimo caso, il chierico si rivela “lupo rapace”, non pastore.
Nel caso di Bergoglio pare che sussista solo il primo potere di ordine, poiché quello episcopale e pontificale deriva solo da voti conciliari, rinunciatari dell’integrità cattolica. Quindi, tutto indica un potere mai avuto, poiché i chierici conciliari sono rinunciatari della Fede che vincola, preservata da 260 Papi e 20 Concili ecumenici, che vogliono sovvertire con le nuove teologie elucubrate da teologi modernisti da strapazzo.
Solo una chiesa a grave rischio di sfidare Dio potrebbe eleggere pastori deviati e poi considerarli legittimi qualsiasi scemenza si propongono di insegnare. Ecco la chiesa del Vaticano 2º che non è né mai potrà diventare la Chiesa di Cristo.
La contraddizione in materia canonica, anche in situazioni molto difficili, porta prima o poi all’eresia e allo scisma in vasta scala.
Vediamo i vari modi in cui si presenta, ma senza dimenticare che tali contraddizioni sono successive a quella concernente la Legge che, per ignoranza o per pertinacia, è stata per prima sovvertita. Accettare un modernista come Vicario di Cristo, anche rifiutando il suo veleno, significa accettare che costui lo ministri validamente al gregge in nome del Signore. Un falso testimonio e un peccato contro la carità cristiana.
Ora, la Chiesa del Sacrificio del Signore è l’unica e perfetta via di salvezza, se un eletto dimostra disprezzo per un Rito da sempre venerato dai Papi e dai Santi, si ha già un segno della sua alienazione dalla vera Fede.
La vita del Corpo Mistico emana dal suo Capo. Quanto Gesù Cristo stabilì nella Sua Chiesa, l’Autorità del Primato di Pietro, questa le è vitale nella sua assicurata continuità; è il mezzo attraverso il quale il Signore la guida nella continuità del Magistero petrino.
Il Diritto Canonico è fondato sulla Dottrina cattolica. Chi lo segue poggia sull’ortodossia evitando errori dottrinali. Chi pensa che la “resistenza tradizionalista” possa farne a meno, crede che la legge della Chiesa sia insufficiente per sconfiggere il male dell’eresia.
Inutile addurre che manchi un’autorità per giudicare: proprio essa è in causa.
E qui cominciano i compromessi “clericalisti” in cui è riconoscibile la “gestione degli opposti”, con tesi che non hanno consistenza per affrontare i veleni del Vaticano 2º, per il semplice fatto che ammettono la legittimità di papi eletti per implementarlo!
Chi accantona la questione dell’autorità papale nel timore di mettere a repentaglio la propria opera, erge questa a mezzo di salvezza atto anche a supplire al Capo della Chiesa, nella persona del Suo Vicario legittimo, assente.
Tra giurisdizione cattolica ed eresia c’è incompatibilità assoluta (Can.188.4). I capi conciliari mirano alla gran sintesi della missione cattolica col piano massonico. E il “tradizionalismo clericalista” finisce per gestire la continuità dei capi conciliari riconoscendo loro una doppia personalità: cattolica, ma modernista, fedele, ma eretica!
Non sono meno abbagliati dei cripti modernisti del coro.
Che la Fede venga meno al Successore di Pietro, cui il Signore promise l’infallibilità: “Ho pregato affinché la tua fede non venga meno” (Lc 22,32) è improponibile. L’errore umano lo precede e perciò si deve risalire al conclave per individuarlo. Purtroppo taluni vengono meno nel riconoscere la legge divina dell’incompatibilità assoluta tra la giurisdizione cattolica e l’eresia (ribadita dal Can.188#4).
Quale oscura legge fa affermare loro che è valida l’elevazione papale (o possesso materiale della carica) di un velato nemico della Fede e demolitore dei beni della Chiesa? Quanto assurdo pensare che sia stato il Signore a non riconoscere il deviato nel conclave che lo elesse, conformandosi ora a guidare la Chiesa tramite lui.
Riconoscono un papa della tradizione, ma che è per la rivoluzione, un Vicario di Cristo che è Anticristo. Contraddizioni che nessuna logica né legge ammettono. Tanto meno la Legge Canonica che è chiara in proposito. E’ peggio che una contraddizione accettare che il Signore possa inviare alla Sua Chiesa un lupo che voglia accreditato come Pastore.
Se mai dovesse accadere che qualcuno… eletto papa, prima della sua elevazione avesse deviato dalla Fede cattolica la sua elevazione è nulla, anche se avvenuta con la concordanza e l’unanime consenso di tutti i cardinali.
Questo insegna Paolo IV nella Bolla Cum ex Apostolatus. Perciò, se diviene evidente che la fede dell’eletto papa è inquinata da eresie, è anche evidente che non vi è stata l’assistenza dello Spirito Santo, né al conclave, né all’eletto papa.
L’eresia che riguarda l’autorità della Chiesa, è quella che rivela in modo più evidente la perdita di giurisdizione di un qualsiasi chierico. L’autorità della Chiesa viene dalla Rivelazione per cui “tutto il genere umano è sotto la potestà di Gesù Cristo” (Quas primas). Se un suo prelato riducesse la portata dell’autorità universale della Chiesa alle sole questioni morali, o di legge naturale, o ai soli cattolici, e per un altro verso svuotasse la missione della Chiesa proponendo una redenzione universale di tutta l’umanità, egli non rappresenterebbe ma corromperebbe l’autorità cattolica, specialmente se fosse sul Soglio di somma autorità, che rappresenta la potestà di Gesù Cristo. L’integrità di questa Fede è la ragione stessa del Papato e quel che contraddistingue il vero papa è l’opera di conversione di tutti a Gesù Cristo.
E’ impossibile vedere un papa in contrasto con la Fede, che è necessaria per appartenere alla Chiesa. Per tale verità esiste il Papato. Un “papa eretico”, una “Chiesa defettibile”, una “contraddizione divina” sono abbagli demoniaci.
Eppure è quanto si vede oggi e il mondo vive nella più irresponsabile indifferenza!
Il fatto spaventoso dell’ora presente è che il magistero dei papi conciliari è, come verificato, obiettivamente in contrasto con la Tradizione e col Magistero precedente, e tuttavia si presenta come Magistero degli oppositori che sono sulla Cattedra di Pietro.
Ora, il Magistero, come il Papato, è per la fede, non il contrario. Non si può superare la presente crisi della Chiesa travisando il Primato che Gesù ha istituito sul beato Pietro, il perpetuo principio e visibile fondamento dell’unità della Fede e della comunione nella Chiesa. (Pastor Aeternus). Le porte dell’inferno pervertono gli uomini, mai prevarranno però sul Corpo Mistico che ha per capo Gesù Cristo rappresentato in terra dai veri Successori dell’Apostolo Pietro.
Ecco la necessità vitale del vero Romano Pontefice. In sua assenza dobbiamo ricorrere al Magistero precedente, mai a tesi personali che ammettono una occupazione «canonicamente valida»! La Giustizia divina non è conciliabile con la Rivoluzione umana, né la Tradizione col modernismo. Quale apparente principio canonico può reggere tale conciliazione? Solo un altro principio rivoluzionario di larva umana!
Dio manifesta il suo adorabile Volere attraverso le persone che chiama al suo servizio. Nel caso in cui subentri uno stato di necessità nella vita della Chiesa, un suo figlio devoto darà il massimo di sé, ma non potrà fare quanto non dice la sua Legge per incutere la fede nelle coscienze e salvare. Ecco la ricerca del Regno di Dio e la sua Giustizia. Il resto viene dal demonio.
E ora basta la frase di Bergoglio sui giudei per attestare la sua radicale incompatibilità col Papato: “Quel che Le posso dire, con l’apostolo Paolo, è che mai è venuta meno la fedeltà di Dio all’alleanza stretta con Israele e che, attraverso le terribili prove di questi secoli, gli ebrei hanno conservato la loro fede in Dio. E di questo, a loro, non saremo mai sufficientemente grati, come Chiesa, ma anche come umanità. Essi poi, proprio perseverando nella fede nel Dio dell’alleanza, richiamano tutti, anche noi cristiani, al fatto che siamo sempre in attesa, come dei pellegrini, del ritorno del Signore e che dunque sempre dobbiamo essere aperti verso di Lui e mai arroccarci in ciò che abbiamo già raggiunto.”
Ora, la Chiesa insegna che alla «fedeltà di Dio all’alleanza stretta con Israele», Israele non ha corrisposto accogliendo Dio incarnato in Gesù Cristo. Che nonostante ciò, essi possano richiamare “tutti, anche noi cristiani, al fatto che siamo sempre in attesa”… della Sua incarnazione, chiamata da Bergoglio «ritorno del Signore» è negare la verità della Venuta. Evento che un vero Papa può solo confermare e mai travisare perfidamente per essere aperto (lasciando credere il contrario) per «mai arroccarci in ciò che abbiamo già raggiunto», ovvero credere in Dio fatto uomo e convertirsi alla Sua Fede come insegna la Sua Chiesa per la salvezza di tutti, anche degli ebrei.
L’ultimo libro sacro, l’Apocalisse, descrive la tappa finale della Rvoluzione quando il distruttore Anticristo, dotato di poteri insuperabili di seduzione ed inganno, corromperà tutti coloro non segnati con la croce del Redentore, segno d’amore divino.
Sarà una lotta metafisica, condotta dal falso vescovo con la chiave (Ap.1,20; 9,1); un “papa” gnostico per l’estrema a rivoluzione ecumenista dell’Anticristo. E il potere che impediva l’iniquità è ormai usato per promuoverla.
L’ingannatore primordiale riuscì a varcare la soglia della Chiesa e formare nell’inganno la sua pastorale e i suoi pastori in nome del ‘bene’ e del ‘sarete come dèi’ e… dove fu costituita la sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della verità ad illuminare le genti, li eressero il trono della loro abominazione e scelleratezza affinché colpito il pastore possano disperdere anche il gregge (Leone XIII, esorcismo invocando S. Michele Arcangelo).
In alcuni siti la notizia è stata letta al negativo e le foto montate al contrario, come segue:
Così poste, le foto, con questa sequenza, dànno davvero una lettura inquietante di un gesto blasfemo (Francesco si sta liberando della coroncina del Rosario) e non lascerebbero adito a dubbi nè ai tradizionalisti che non vedono l’ora di dire che Bergoglio si sta liberando anche di questa pratica devozionale antica e ben radicata nel tessuto popolare; e nè ai modernisti che la ritengono superata e non coerente con i problemi che la gente di tutto il mondo deve affrontare ogni giorno; e il quale gesto sancirebbe, se ce ne fosse ancora bisogno, un nuovo corso per la religione cattolica.
Ma la mia domanda è: perchè non si è approfondito prima di pubblicare e commentare, perchè non lo si è fatto in altri siti? Io ho lasciato un punto sospensivo quando ho letto ciò su Agere Contra; e poi ho fatto la clamorosa scoperta in seguito anche al malessere che ieri mi ha provocato lo scontro con Eliseo sulle CAERP (Cappellette per l’Adorazione Eucaristica ed il Rosario Perpetuo), per non incappare in un errore madornale, che mi avrebbe esposto al ridicolo: infatti, ieri, quasi per miracolo, contemporaneamente al diverbio che si consumava su Ingannati, durante l’Angelus volava, anzi vibrava, nell’aria un Rosario che a Bergoglio gli si va ad appendere sull’orecchio. Io, come immagino molti di voi, ho voluto cogliere un segnale che faccio mio (visto che sto scrivendo): è ora che tutti ci mettiamo a pregare Dio con il Rosario in mano in segno di devozione a Maria e come appello a Gesù per la salvezza.
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Per amore della verità, quindi, dopo aver appreso oggi (24 ottobre) la notizia, non mi sono fatto perdere d’animo dopo il primo scossone, nonostante il pianto silenzioso e rabbioso che mi è salito dalla gola per tutti quetsi inequivocabili incomprensioni su fatti che mortificano la nostra Fede. E sono andato ad indagare. Ecco, quindi, i fatti.
un pellegrino gli lancia un rosario alla fine della celebrazione della messa in piazza San Pietro. Inaspettatamente gli cade intorno all’orecchio e Papa Francesco se lo mette allegramente in tasca (afp)
Dunque, “George Mario Bergoglio hai ricevuto il messaggio? Dal cielo continuano ad arrivarti ulteriori elementi per comprendere che devi correggere il tiro. E non hai più scusanti di fronte al segnale che Maria Nostra Signora della Tenda, l’augusto Tabernacolo e Sacro Ventre , Madre di Gesù e “custode della Sacratissima Eucaristia”, che tanti di noi stanno invocando con la incessante Preghiera quotidiana. Ecco il punto: E’ ora di tornare al Rosario che è il nostro futuro“. Chi ha orecchi per capire, intenda, diceva Gesù. 😉
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Ci si augura con tutto il cuore che un fatto così allegro e particolare diventi anche uno sprono per un ulteriore “rispetto devozionale” per una antica pratica già celebrata da San Domenico nella lotta contro i Catari ed i Templari. Il Guzman, infatti, nel XIII perfezionò l’uso del Rosario di antiche origini e riuscì a convincere il Papa della validità di questa “arma” che avrebbe congiunto alla Predicazione del nuovo Ordine che stava nascendo con l’approvazione della Chiesa. Purtroppo i successi, che ci furono e pure tanti, vennero presto accantonati e dimenticati per colpa di frange bellicose e sommamente interessate e avide, che alla Predicazione del Vangelo vollero nuovamente sostituire le Armi di Morte. Questa pratica del Rosario continuò anche in seguito lasciando un segno indelebile con l’introduzione di fondazioni di nuovi Borghi, (sì, dico borghi, che per San Domenico era la maniera migliore per tenere al momento separati ortodossi con neoconvertiti che così si mantenevano autosufficienti nei loro nuovi percorsi di santificazione) arricchiti con le Cappelle di stampo “martinita” (nome derivante dalla “cappa” di San Martino, che decise di creare una cappellaneria ed una diaconia in ogni luogo vi fosse una comunità cristiana); poi, a parte la costruzione di chiese in sostituzione delle Cappele, la pratica del Rosario tornò ad essere abbandonata da un certa parte dei fedeli che non volevano saperne nè della necessità di una propria Conversione Continua (gli bastava l’essere stati battezzati e aver assunto i Sacramenti) e tanto meno della Conversioni di Catari che se la prendevano con il dio di Mammona (usurai, banchieri, esattori, principi, potestà, ingiustizie sociali, sopprusi, abusi, ecc.) e con le Ricchezze della borghesia nascente. E per questo, in accordo con i Re ed i Feudatari locali (e gli Eurogender dell’epoca), si attuò in Francia e nel resto d’Europa uno dei maggiori genociti per mano amica. I Catari erano infatti critiani che avevano ripudiato il Papato di Roma considerato anticristico e purtroppo, mancandogli un riferimento ecclesiastico e dottrinale universale avevano cominciato a praticare di contro insegnamenti eretici, blasfemi e sacrileghi (con cui San Domenico aveva fatto i conti e che sapeva potevano essere corretti per la loro faraginosità ed anzi esaltando il Vangelo proprio come volevano loro, ossia come “pratica ordinaria” dove vita, territorio, preghiera, eucaristia, libera autodeterminazione, sviluppo dei talenti diventavano un tutt’uno). Eppure, nonostante i massacri e la decimazione quasi totale dei Catari e dei Templari, ed i contrasti interni alla Chiesa, San Domenico vinse la sua personale sfida al mondo, se così possiamo dire sigh! Perchè il suo spunto valse la conversione di San Francesco d’Assisi e di Santa Caterina da Siena (Domenicana e Dottore della Chiesa) Patroni d’Italia, e poi di San Tommaso D’Aquino (altro Dottore della Chiesa, Domenicano e autore della Summa Teologica) e di San Pio V (Il Papa Domenicano vincitore della Battaglia di Lepanto e propugnatore del Rosario come Arma “micidiale”). Ed uno dei suoi segreti non fu tanto la Predicazione, quanto l’aver impostato la sua rivoluzione sul Rosario e sull’opera magna di San Benedetto da Norcia (Patrono d’Europa, costruttore di Borghi e fondatore della Regola e del Cenobismo Occidentale). La pratica devozionale del Rosario che risultò vincente in molte altre lotte, fu poi confermata ogni volta da Nostra Signora ad ogni Apparizione come atto di riparazione dei nostri peccati.
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LA GUERRA DEI BUGIARDI AL CUBO
DI GIULIETTO CHIESA
lavocedellevoci.it
Con tutta probabilità il 2013 finirà in guerra. Il colpo contro Damasco viene presentato come “limitato”, “breve”, come un “avvertimento”. In realtà è solo un trucco (questa è una storia di trucchi) per cominciare una guerra lunga. Quanto lunga? Infinita. Cioè fino alla fine. La nostra fine, quella di coloro che leggono queste righe.
In realtà è la prosecuzione di una guerra che cominciò l’11 settembre 2001, ma furono in pochi ad accorgersene. E non se ne accorsero perché non avevano capito che l’Impero era entrato in una crisi ormai irreversibile, e che stava cercando di predisporre gli strumenti politici, militari, psicologici per cambiare il corso della storia, e prolungare a tutti i costi (nostri) il suo potere.
Siamo dunque in guerra da dodici anni, ma facciamo fatica a capire come mai le cose vanno sempre peggio e come mai gli eventi accelerano la loro caduta verso il basso.
È perché, di nuovo, non abbiamo capito bene quello che sta succedendo.
Kosovo, Afghanistan, Iraq, “primavere arabe”, Libia, colpo di stato in Egitto, erano e sono mosse della stessa partita.
Quella siriana è l’ultima in ordine di tempo, ma non è l’ultima affatto.
Come sa ogni discreto giocatore di scacchi, non si può vincere nessuna partita se non si sa prevedere le mosse successive. Quella dopo sarà l’Iran. E ogni passo in avanti delle pedine sarà più grave del precedente, poiché l’Impero ha perso il controllo e la sua “cura” della crisi è peggio della malattia. Non funziona. E sapete perché? Perché Impero vuole dire crescita infinita. E la crescita infinita è invece “finita”.
È finita “l’era dell’abbondanza” ed è cominciata “l’era dell’ insufficienza”. E, se si poteva convincere, costringere a comprare tutto il comprabile, con il fascino della bellezza e, appunto, dell’abbondanza, è molto difficile convincere la gente a tirare la cinghia. Ci vuole la violenza per ottenere questo risultato. Diciamo dunque che ci stanno facendo entrare nella fase pedagogica in cui dobbiamo imparare a subire la violenza.
Ma c’è grande confusione sotto il cielo. Questo nuovo avvitamento ha un che di stralunato. Anche i Padroni Universali pare siano sotto l’urgenza del tempo. Dunque pasticciano. Le guerre precedenti erano state preparate decisamente meglio. Questa sembra avviarsi nel mezzo di convulsioni gravi. Il Parlamento britannico si ribella e mette alle corde Cameron.
Obama è costretto a fare marcia indietro e a chiedere il parere del Congresso. Lo avrà, io penso, ma sarà utile ricordare che Obama prende una tale decisione contro la volontà di tutto lo staff del proprio Consiglio di Sicurezza. E sapete con quale argomento? Questo, in sintesi: potremmo attaccare senza l’avallo del Congresso, ma dobbiamo sapere che, dopo (la “mossa successiva” di cui ho parlato prima, ndr) quando dovremo andare contro l’Iran, cioè quando dovremo lanciare una nuova guerra di grandi proporzioni non limitata nel tempo e negli obiettivi, allora avremo bisogno di un’autorizzazione formale. Dunque è meglio chiederla anche ora. L’ha riferito il New York Times e io ho una grande fiducia nel New York Times quando annuncia la guerra.
Questa è stata la ragione del rinvio dell’attacco. Che sarà solo di qualche giorno. Le lobbies filoisraeliana e filosaudita che manovrano a Washington avranno facilmente ragione di ogni titubanza.
L’America, quando sono in gioco le sorti dell’Impero, non si divide.
Per ora.
E i sondaggi dicono tutti che il 60% degli americani è pronto a sostenere un attacco contro l’Iran. Dunque si proceda. Singolare, e curioso (ma poiché siamo in pieno delirio possiamo anche ridere un po’), gl’ispiratori principali di questa guerra, e della prossima, sono i fondamentalisti religiosi: i capi sionisti di Israele e i capi wahhabiti dell’Arabia Saudita. Entrambi decisi a stroncare la serpe sciita di Teheran.
Dunque la guerra imperiale è ora sotto l’egida di una specie di, congiunta, guerra di religione. Suggerisco di non sottovalutarne il significato, specie agli ottimisti (che abbondano sempre): quando Dio entra in questa sindrome, la legge di Murphy (“se le cose possono andare peggio, vuol dire che finiranno peggio”) diventa inesorabile.
Il fatto è che gli Stati Uniti non hanno più una linea che sia la loro. Dell’Impero rappresentavano il braccio statuale armato. Ma come stato dovrebbero anche sottostare a certe regole. Almeno ad alcune. E qui viene il problema perché anche in Occidente cominciano a manifestarsi incrinature, che prima non c’erano. I Masters of The Universe vogliono andare allo scontro con il resto del mondo, perché sono consapevoli che ogni alternativa di pace e di cooperazione dev’essere esclusa, in quanto sancisce la fine dell’Impero.
Ma il resto del mondo non è virtuale: c’è la Cina, e anche la Russia. Ci sono sei miliardi d’individui che vogliono vivere e non solo sopravvivere.
E’ qui che frana l’America, che non è più in grado di gestire le convulsioni.
Diciamo che stiamo osservando una crisi di egemonia. C’è una gran confusione. Ci sono diversi attori, ormai potenti, che parlano. Perfino la Bonino, ministro degli esteri di un paese inesistente, osa fare dei distinguo. Non s’era mai vista una cosa del genere.
Il Papa di Roma (lunga vita a Papa Luciani!) sembra un pezzo anomalo di una macchina che cammina a stento. Vede la terza guerra mondiale e, per giunta, lo dice senza neanche chiedere l’autorizzazione di Washington. A differenza del Beato Giovanni Paolo II, non ha da rendere conto del miliarduccio di dollari che ricevette per versarlo a Solidarność. E dunque parla. E digiuna: che disastro d’immagine per Obama. Che andrà in guerra, ma con l’Occidente spaccato, con al seguito solo il burattino Hollande, che è stato eletto con i voti di sinistra. Si procederà a vista, o la va o la spacca. Poi ci si affaccerà sui confini dell’Iran.
Ma bisogna guardarsi dai sempliciotti che sognano una reazione militare immediata di Mosca, tanto meno di Pechino. Non ci sarà nessuna reazione militare. Mosca e Pechino rispondono e risponderanno asimmetricamente. Non sono sciocchi e vogliono aspettare seduti sulla riva del fiume. Lo scontro vero – che nessuno oggi può sapere quali dimensioni e forme assumerà, anche perché nessuno sa con precisione quali armi saranno messe in funzione – è ancora in preparazione e richiederà un certo periodo di tempo, molte verifiche sul campo, molto studio di mosse e contromosse reciproche.
Ma l’accelerazione si vede e si sente. Avete presente come si muove una valanga? Avete presente che tra il 1929 e il 1939 (inizio della seconda guerra mondiale) ci furono dieci anni? Avete presente che l’esplosione della finanza mondiale cominciò nel 2008? Aggiungete dieci anni e farà 2018.
Lo so che la storia non si ripete mai. Ma la stupidità umana (specie quella delle élites dirigenti) è una costante universale.
E, se osserviamo l’impazzimento generale che contraddistingue perfino i mentitori, i gatekeepers, dovremmo essere molto preoccupati. Perché si può mentire in modo credibile, raccattando argomenti dai rigattieri del buon senso. Ma qui siamo di fronte a portavoce che non solo si contraddicono, ma mentono senza argomenti. Bugiardi senza idee, che ripetono a pappagallo ciò che viene detto loro di comunicare.
Tutto il mainstream, dai Ferrara, ai Cazzullo, agli Zucconi, ai De Bortoli, ai Lerner, alle Botteri , danno per acquisito (cioè che Assad ha usato armi chimiche) senza nemmeno soffermarsi un istante sulle prove: che mancano inesorabilmente. E mancheranno anche dopo, sicché la menzogna è già lì, tutta nuda. Eppure non la vedono e la ripetono con sguardi ebeti, incuranti di ogni vergogna, forti dell’impunità che viene loro garantita, insieme agli stipendi che prendono a fine mese. Preoccupante perché già ci annuncia come strilleranno al primo bombardamento sull’Iran. Titolano già ora affibbiando a Bashar frasi che non ha detto, minacce che non ha proferito. Figuriamoci cosa diranno contro gli ayatollah!
Siamo in un acquitrino miasmatico pieno di flatulenze insopportabili che dimostrano lesioni cerebrali e intestinali ormai irrimediabili. Attenzione che questi ci stanno preparando la guerra in casa. E lo faranno fino a che non andremo a stanarli nei loro studi elettronici e non li costringeremo – com’è nostro diritto – a dirci perché hanno mentito sapendo di mentire. E poi li licenzieremo, perché fanno il mestiere senza autorizzazione deontologica.
Infatti abbiamo le prove – noi le abbiamo, le prove – che mentono. Perché basterebbe che andassero a leggere le notizie che pullulano nel web, verificabili, provate, certe, per scoprire che la guerra si fa per cause completamente diverse da quelle, presuntamente umanitarie, che loro invocano.
Ci sono, tra loro, quelli – come Giuliano Ferrara, ex agente informatore della CIA – che, con simpatica e totale improntitudine, ci comunicano perfino che le ragioni umanitarie sono un inutile orpello per indorare la brutalità degl’interessi dell’Impero. Meglio lui, nella sua tracotanza, che i giornalisti e direttori televisivi vigliacchi che, con le loro unte parole, svitano le spolette che uccideranno i civili siriani.
Dunque non ci resta che prepararci. Questo significa dire, chiaro e tondo, che la pace è l’unico modo per sopravvivere. Il che significa che dobbiamo costruire di nuovo un immenso movimento pacifista, italiano, europeo, mondiale. Dobbiamo preparare ogni forma di resistenza alla guerra. Questa è una parola d’ordine che raccoglie il consenso della stragrande maggioranza. Lo sappiamo. Qui si va con la corrente, non contro la corrente. Solo che bisogna remare in tanti.
E ancora una piccola notazione. L’avvitamento della crisi ha messo in ombra l’Europa e anche tante chiacchiere sull’euro e sulla sovranità monetaria. Si vede che l’accento è altrove. L’Europa, questa penosa Europa, non è il centro della crisi. La crisi – vista nella sua accezione immediata, quella che si sta bruciando nel panico di questi mesi – è finanziaria e mondiale, ma è anche energetica e mondiale, ma anche climatica e mondiale. È questo il contesto dentro cui, volenti o nolenti, saremo chiamati a batterci. È evidente che crisi finanziaria e militare non si elideranno vicendevolmente, ma si sommeranno in modo devastante, straripando in crisi politiche, in governi che cadranno, in fantocci che risorgeranno come zombie. Le Costituzioni saranno stracciate. Tutto ciò nell’arco di una manciata di mesi. È questione di attualità. Lo richiamo perché, ancora una volta, dobbiamo ricordare, anche a noi stessi, che avevamo ragione noi, che venivamo definiti catastrofisti. Ancora oggi mi sento ripetere, talvolta, che il nostro compito è “dare speranze”. Certo la speranza è bella, ma penso sempre di più che, se lo facessimo, faremmo un errore grave. È più che mai il momento della verità, visto che siamo nell’era della menzogna.
Giulietto Chiesa
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85755&typeb=0&Giulietto-Chiesa-la-guerra-dei-bugiardi-al-cubo-
6.09.2103
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NELL’APOCALISSE DI GIULIETTO MANCA QUEL CHE È NEL SUO COGNOME : CHIESA
di Arai Daniele
Sull’esame della situazione apocalittica del mondo attuale, fatto dal valente giornalista-scrittore Giulietto Chiesa, c’è da raccomandare l’ascolto; meno la conclusione.
Le sue accuse dirette al corso della drammatica situazione globale, si poggia su una lucida analisi della sua genesi nella degenerazione capitalistica causata dall’infausto morbo di natura monetaria nel mondo presente. Esso è diagnosticato come apice di tutte le trame storiche sommate per la devastazione morale, civile e fisica del Pianeta; un tumore di crescente malignità mai vista in secoli di storia. Più che di una crisi, si tratta del ginepraio di crisi dirette a una devastazione senza precedenti.
E il primo marchio di tale guaio planetario è l’esercizio della menzogna diffusa dalla grande informazione. Perfino quando essa accusa responsabilità governative e si scaglia contro grandi potenze nazionali, come l’America, che scatenano guerre folli di scopi dissennati, ancora mente, occulta o ignora i veri mandanti della corsa fatale all’abisso.
In verità non vi è tanto da accusare paesi quanto la mentalità infame dei centri di potere e di pensiero che, di fatto, governano il mondo. Le loro redini sono il sistema monetario manipolato e gestito da una cricca di banchieri, mossi da una folle brama di dominio globale attraverso la truffa «legale» di falsare il concetto stesso di denaro nel vasto giro internazionale. Non si tratta nemmeno più del vecchio capitalismo avido di rimpinzare d’oro mostruosi forzieri; si tratta d’inoculare nello stesso concetto di moneta, che è sangue e linfa del valore di scambio dell’attività umana, le astrazioni cancerogene, tanto invisibili quanto letali, della moneta fantastica; moltiplicata senza limiti per la goduria e la felicità generale. Altroché «pane et circensis»!
Ecco che tali «centri» lievitarono in misura galattica il mezzo monetario per una corsa inarrestabile delle genti, sempre più mosse dalla cupidigia dell’avere, del godere e del dominare, gonfiando delle «bolle abbaglianti» che impediscono di vedere i limiti reali delle risorse delle famiglie, delle imprese, delle nazioni e della stessa Terra. Così, non solo i privati, ma i paesi non riescono più a vivere senza un illimitato uso dei prodotti della più aggiornata tecnologia; dai satelliti agli F35. Un mondo che tutto consuma e brucia indifferente all’idea di una gestione sostenibile delle risorse naturali della terra, che hanno pur un limite misurabile.
Queste ormai sono limitazioni impossibili da spiegare a una generazione educata nella visione dell’evoluzione e del progresso senza confini. Perché averli per la cupidigia? Tale liberazione s’è tradotta nei nostri tempi nel linguaggio del denaro senza fondo, creato dal nulla; che non va neanche più stampato, ma digitato elettronicamente in un attimo. L’immaginazione al potere. Sì, in mano a degli assatanati!
Torniamo allora sul punto di una maledizione originale di cui il denaro non è alieno.
Il luogo del denaro nell’ordine teleologico (rapporto tra mezzi e fini nella filosofia perenne), pone la discussione sul rapporto della libertà individuale e i valori personali, che sfocia nella visione del comportamento e dello stile di vita d’ogni epoca.
Il noto sociologo tedesco Georg Simmel (1858-1918) dimostra come la modernità è caratterizzata da tratti intrinsecamente legati alla vita monetaria, come ad esempio l’accelerazione del tempo, la monetizzazione delle relazioni sociali, l’espansione dei mercati, la razionalizzazione e la quantificazione della vita e l’inversione tra mezzi e fini. Il denaro è il dio della vita moderna, afferma Simmel, che mostra come nella modernità tutto ruota intorno al denaro e, allo stesso tempo, il denaro fa girare tutto. Questo non vuol dire che nel mondo di oggi tutto è determinato e spiegato dalla vita monetaria, ma ci si rende conto che questa è una manifestazione e incarnazione degli elementi che caratterizzano i tratti sociali del nostro tempo. Ecco che l’opera di Simmel è una delle principali interpretazioni sociologiche della genesi del mondo moderno.
Tale analisi moltiplicata per mille dopo le Grandi Guerre e la Rivoluzione comunista e abbiamo il «dio denaro» elevato a dichiarato signore di tutta la Terra attraverso la coscienza consumistica di moltitudini.
Poiché è il pensiero a dover governare le persone e i popoli, ritorniamo per un momento all’idea di cosa debba essere la moneta nella vita civile.
Ora, il denaro è quel «segno» nel rapporto di scambio di valori tra persone, popoli e in fondo, di tutti con la natura. Una finanza che inventa soldi all’infuori di questi rapporti, e lo fa senza limiti, incute l’abuso smisurato della natura come frutto di un’ideologia che, senza contegno né misura dei mezzi, è di spreco elevato a sistema; è della guerra elevata a correttivo finanziario; è dell’utopia di un progresso senza limiti elevato a fine ultimo delle società. E dopo un certo tempo si presenta la fattura del disastro globale.
Basta pensare che la spesa con armamenti, che raggiunge cifre galattiche, è per la sua stessa natura progressiva, poiché pure il nemico continua a incrementare le sue spese di modo a perfezionare armi sempre nuove. In questo giro demenziale si svolgono anche i piani spaziali che bruciano foreste di risorse per sondare l’esistenza d’acqua nei pianeti.
In questi termini l’umanità è in via di un’accelerata autodistruzione, verso un epilogo storico apocalittico che dall’inizio vigono nei segni di Caino e di Babele.
A comprovarli vi è la realtà più dimostrata della storia: quella del Peccato originale.
Qui entra però la soluzione che segue i disegni divini: la Redenzione che ha suscitato nel mondo il Cristianesimo e la Chiesa per confermarlo.
Non mancano i registri storici su quest’Ordine sociale capace di affrontare a lungo termine l’economia legata alla giustizia e perciò ai sistemi sostenibili secondo la capacità e misura dell’uomo e della sua società di fronte alla natura. Oggi si vorrebbe deridere l’esempio della civiltà contadina. Si dice che questa nei suoi limiti non sarebbe mai bastata a sviluppare il potenziale di progresso umano. Che non ci sarebbe stato lo straordinario avanzamento scientifico e tecnologico se fosse mancato lo spirito mercantile che ha ingenerato l’impudente spirito moderno, del vertiginosa turbine del denaro inventato e moltiplicato senza ritegni e che ora viene giustamente individuato come vettore, causa efficiente del nefasto degrado umano in ogni campo. Non è forse da stabilire un rapporto tra, per esempio la pornografia miliardaria e la rovina sociale?
La questione assume, quindi, un sicuro senso religioso riguardante la verità.
E, infatti, tornando all’accusa di Giulietto Chiesa, oggi domina ovunque la menzogna in ogni campo. Va detto che la vera vittima del dominio monetarista è «la Verità».
A questo punto la lacuna trovata nell’«apocalisse» di quest’autore ha un chiaro Nome e cognome, è la Chiesa cattolica, la cui Cattedra pontificia, retta in ogni tempo da un Vicario del Signore, fu istituita per custodire la Verità in terra. Si tratta del capo della Cristianità, i cui principi cattolici devono reggere la vita in terra, affinché essa si svolga nella tranquillità dell’ordine; nella giustizia mirante il fine ultimo dell’uomo redento, come è nei disegni divini del Signore e Salvatore.
A causa della sua trasgressione ora ci confrontiamo con problemi ingenti: la caducità demografica dell’Europa, risultante dalla radicale incompetenza e irresponsabilità democratica, che è però imposta ovunque come soluzione universale.
Come risolvere un tale problema, che assume gravità «metafisica»?
Per i cattolici che sanno essere la Chiesa cattolica la vera custode della Verità e perciò dell’Ordine e della Giustizia, la crisi può solo derivare da una sua eclisse, così come la sola via per affrontare la crisi è restaurare la sua influenza e autorità pontificale.
Solo attraverso la Chiesa, che ha per Capo Gesù Cristo, si può tornare a quel vero ordine consistente nella supremazia dei disegni divini sulle ragioni politiche umane; si può avere la guida per la libertà delle coscienze che eleva l’anima spirituale dell’uomo verso il bene delle società. Solamente nella restaurazione degli eterni principi religiosi per l’ordine politico e sociale si può riavere quanto edifica la vita in questo mondo e salva nell’altro. “Questi principi non possono essere riattivati se non da chi li conosce, e nessuno li conosce se non la Chiesa cattolica”. (Juan Donoso Cortès)
La conclusione è che qualsiasi iniziativa nel senso di ristabilire l’influenza del pensiero cattolico su quello laicista, non può che partire dal ristabilimento dell’autorità papale la cui Sede è oggi occupata dai fautori di un’altra religione aliena se non contraria ai principi cattolici e perciò causa strumentale del disorientamento generale. Alla chiesa conciliare resta solo la luce fatua delle personali opinioni, che prendono per il sole della Rivelazione cristiana le ambiguità diabolicamente maliziose del Vaticano 2º.
E tutto dietro la maschera di quella religiosità conciliare, animatrice del più perverso democratismo, che vuole mettere a voti perfino i dettami della Legge naturale e divina.
Per trattare la questione dell’ordine nella società, per quanto riguarda la giustizia e la morale, sia quella della finanza legata al bene comune, sia quella della politica legata ai valori universali, si deve tornare al Magistero della Chiesa cattolica. Ma per farlo, il primo dovere è testimoniare il suo tragico silenzio. Quindi pregare e lavorare per il ritorno di un Papa cattolico, che la Misericordia divina susciti, a dispetto della miseria di questa generazione confusa e apostata.
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Bergoglio, la salvezza universale e i suoi fratelli mussulmani
di Gianni Toffali
Bergoglio alle suore clarisse
“Ci ha parlato, in un modo che ci ha colpito tanto, di Maria. La donna consacrata e’ un po’ come Maria”. Lo riferisce alla Radio vaticana, Suor Maria Concetta, madre vicaria del monastero di clausura di Clarisse di Albano, visitato dal Pontefice questa mattina prima di celebrare la messa dell’Assunzione nella piazza di Castel Gandolfo. Poi Bergoglio ”ha raccontato una cosa simpatica, bella che ha fatto sorridere tutti, lui compreso – racconta ancora la suora – Maria sta all’interno della porta del Paradiso; San Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i peccatori e allora Maria soffre un po’, pero’ rimane li’. E la notte, quando si chiudono le porte del Paradiso, quando nessuno vede e nessuno sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti”.

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LA FOTOGRAFIA
“UBI MAJOR MINOR CESSAT”. DOV’É IL PROBLEMA MAGGIORE?
Nel mondo attuale le disuguaglianze economiche sono gravissime.
Vorrei parlare di Regno di Dio, ma già cominciamo a dare i numeri.
Il 2% della popolazione mondiale più ricca possiede oltre il 50% della ricchezza ed il 50% della popolazione più povera ha soltanto l’1% dei beni che dovrebbero essere a disposizione di tutti. Almeno il 40% di tutta l’economia mondiale è sotto il controllo di solo 147 multinazionali, di cui ¾ di esse si occupano solo di finanza. Questa insensata concentrazione di ricchezza produce una realtà iniqua in cui tutti viviamo e che tutti conosciamo: disastri ecologici, malattie endemiche e neurodegenerative, stress, tumori, disoccupazione, ingiustizia, cataclismi, carestia, povertà, guerra, fanatismo e ogni dittatura, pestilenza, massacri, corruzione, pornografia, spaccio di droghe, inganno mediatico e bancario, sfruttamento, devastazioni, divorzi, bancarotte, suicidi, genocidi, sterminazionismo e…., aborti.
Più del 50% della popolazione mondiale vive in un nuovo stato di povertà, e oltre un miliardo di persone soffre fame e sete. Molti credono che la schiavitù sia stata abolita nell’Ottocento, ma nel mondo di oggi ci sono almeno 27 milioni di schiavi. Almeno! Per arrivare a questo punto è stato fatto credere che favorendo i grossi agglomerati di potere (banche e multinazionali) il profitto di pochi, a poco a poco, sarebbe arrivato anche agli altri; o che avrebbero, questi, poi, potuto mantenere gli altri. Ovviamente si trattava di un menzogna, piú che di una pia illusione, in quanto l’avidità di molti e l’empietà di pochi hanno esercitato discriminazioni e prodotto crimini per proteggere il potere e la ricchezza raggiunti dai figli della perdizione. Ora noi sappiamo anche che tutto é controllato, oggi, da coloro che stampan soldi “non di Cesare”, creando cosí la “debitocrazia” e che presiedon tutte le multinazionali derivate dai colossi petrolchimici che tutto impongono, diriggono, distruggono. Essendo l’abominio anche dove non dovrebbe stare, i Resilienti Cattolici hanno solo pochi modi per combattere: la Santa Messa, il Rosario e la rinuncia a Mammona (derivati del petrolio e denaro).
CHI CI TIRERÁ FUORI DA QUESTO EMPIO DRAMMA DISUMANO?
PIUTTOSTO, CHI E’ CHE CI PUO’ DARE QUALCHE BUONA NOTIZIA?
CHI E´CHE CI SALVA? NOI NON SIAMO FATTI SOLO DI CORPO, ABBIAMO ANCHE UN’ANIMA. ED É QUELLA CHE OGGI É PIÚ IN PERICOLO. GESÚ L’HA GIÁ ‘RISCATTATA’. ORA DIPENDE DA NOI…
…perché è palese, ma solo pochi esperti possono rendersene conto, stando anche e non solo a quanto è evidentemente dichiarato da tutti i difensori della Tradizione e da chi non ha problemi di cecità e sordità, che a seguito del Concilio Vaticano II, sembra (RIPETO SEMBRA, COSI’ CHE NON APPAIA PREVENUTO!) che…:
– la liturgia ha perso sacralità;
– il Messale è stato modificato in peggio;
– le esegesi bibliche sono molto vicine al “sola Scriptura”;
– la disciplina canonica non è più rispettata adeguatamente;
– gli scandali si sprecano;
– non vi sono più formali pronunciamenti contro gli eretici;
– le chiese sono deserte e, quando piene, sembrano non trasmettere la fede incorrotta;
– parte del clero si è imborghesito ed è divenuto, così sembra, molto disobbediente;
– vi è addirittura un rifiuto verso l’abito religioso da parte degli stessi;
– la società, in 30 anni, è degenerata in maniera indescrivibile;
– sembra che tutte le religioni siano uguali e conducano alla salvezza;
– sembra che il cattolico non possa più evangelizzare secondo gli insegnamenti di Gesù;
– le famiglie sono disgregate, i divorzi si moltiplicano ed i giovani vivono nell’immoralità;
– il livello formativo dei catechisti sembra essere talmente basso che c’è da vergognarsi;
– numerosi seminari diocesani sembrano essere vuoti e, se pieni, sembrano ospitare candidati che raramente giungono al sacerdozio;
– il numero dei preti che domandano la riduzione allo stato laicale sembra essere terribilmente altro;
– l’unità della fede, così come la conosciamo, sembra essersi disgregata;
– il culto dell’uomo e dell’umanesimo “giovannipaolosecondista” è a livelli che appaiono nocivi per la cristianità;
– i missionari sembrano lamentarsi perché non sanno più come evangelizzare;
– etc. etc.
…NONOSTANTE IL “DIALOGO”, PRETESTO PER ATTACCARE E DEMOLIRE LA CHIESA
L’Ecumenismo “Massonico” é l’ultimo gradino per la Super-chiesa, detto per voce dello stesso Centro di Documentazione del Grand’Oriente di Francia “.. Non è il patibolo che attende il (falso) papa, ma la proliferazione delle chiese locali che si organizzano democraticamente, rifiutando le barriere tra clerici e laici, creando dei loro propri dogmi, vivendo in una completa indipendenza. dai rapporti con Roma”. Il che significa: confondersi, in piena anarchia, con le sètte protestanti. Collegialità nazionali che approdano in una religione sintetica, la famosa O. R. U. (Organizzazione delle Religioni Unite).
TRADIMENTO “ABOMINEVOLE E DESOLANTE” NELLA SOSTITUZIONE DEL KATECHON (PAPATO) ROMANO. Giovanni Paolo 2 (uno degli ultimi ‘falsi papi’) l’aveva, comunque, già detto in un suo discorso alla Curia di Roma il 22 dicembre 1986, quando manifestò “l’unità radicale, basilare e determinante del genere umano”, per cui -secondo lui- in questa prospettiva, le religioni non cristiane sarebbero come delle “limitazioni dell’unico disegno divino di salute”. Secondo Giovanni Paolo 2, cioè, l’unità del genere umano fu immediatamente e di fatto soprannaturale; tutte le religioni, perciò, sarebbero in qualche modo -che lo sappiano o che l’ignorino, che l’accettino o che lo rifiutino- delle manifestazioni incomplete del Mistero cristiano.
È facile pensare, qui, che questa linea teologica è un tutt’uno con la teoria del “cristiano anonimo” dell’eretico (condannato) gesuita Karl Rahner, per il quale ogni uomo sarebbe un “cristiano”, anche se egli lo ignora. In ogni uomo, quindi, ci sarebbe, preesistente, un germe già soprannaturale. Se questo fosse vero, però, ci potremmo chiedere: che cosa ha da dire, allora, il predicatore del Vangelo?.. e quale “Buona Novella” dovrebbe apportare al mondo?.. e di quale “novità” la Fede cristiana sarebbe segno efficace? E se tutti gli uomini sono già “cristiani”, anche senza saperlo, perché, allora, Gesù ha insistito per la nostra conversione? E la nuova nascita, quella che viene dall’Alto e dallo Spirito Santo, ha ancora un senso in questo nuovo quadro di teologia? E l’infusione della Grazia Santificante, vera partecipazione alla vita trinitaria, quale utilità avrebbe in questa nuova versione teologica?…
Son domande imbarazzanti, certo, ma che non hanno ancora avuto alcuna risposta.
Rimane, perciò, sempre valida la verità del Vangelo: “chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo. Chi non crederà, sarà condannato” (Mc. XVI, 16). Mentre sul piano pastorale ogni tentativo di spiegare sarebbe inadeguato e inaccettabile. Infatti: se tutte le religioni si uniscono, nessuna di esse può pretendere di liberarsi da quello che Cristo chiama “la verità tutt’intera” (Jo. V, 13), perché ciascuno si presenta ad Assisi come “una parte” di verità, come “un modo” di incarnare la verità spirituale universale. Ma allora, come si potrà esigere che la gente abbandoni la sua vita privata, le sue convinzioni personali, i suoi punti di vista particolari, per proclamare delle verità parziali? Forse che l’appartenere a una religione si realizza a tappe[…]? E un cattolico, può essere una mezza fede o averne solo un quarto?
Così, allora, si cadrebbe nel soggettivismo; ma allora, il giudizio sgorgherebbe delle proprie impressioni, dalle proprie opinioni, che poi volano via!.. Può, forse, l’“esperienza spirituale privata” rimpiazzare la Fede, così da poter dire: “ciascuno ha la sua fede”! o anche: “ciò dipende dalle varie fedi”?.. Un tale procedere farebbe sparire l’Assoluto per una credenza tutta relativa, o non potrebbe essere che un punto di vista tra tanti altri!.. Quindi, il raduno di Assisi, sia quello del 1986 che quello del 2002, non può essere che un segno negativo, anzi, un segno di morte: ossia, l’abbandono, da parte delle religioni, dell’Assoluto, che solo giustifica la loro esistenza, il che, per il cattolico, sarebbe perdere l’unica via della salvezza!
L’Assoluto del cristiano, infatti, è il Dio d’Amore, venuto per salvare chi era perduto, donando la propria vita per riscattare l’uomo dal peccato. È questo che distingue il Dio vero dagli altri “dei”, o demoni, come lo afferma la stessa Sacra Scrittura: “.. omens dii Gentium daemonia” (Salmo 95).
Ora, questo, è ancora peggio che protestantizzare la Chiesa cattolica! Ma direi di più: la si sta dissolvendo, per arrivare a formare quella “Super-Ecclesia Universale”, voluta dall’ebraismo massonico, e già in esecuzione negli USA! Da ricordare: la preparazione a questa fusione delle religioni che é giá passata da Tre Assisi (e forse un terremoto all’indomanio della seconda) si iniziò con Paolo 6. Prima, col concedere al clero di vestirsi col clergimen protestante; poi, con il permettere, tacitamente, un vestirsi da borghese, anche in maglione, al fine di sopprimere la separazione tra prete e laico; il prete non guida più, predisseguo!
In seguito, si mise una tavola al posto dell’altare, come fu fatto nella Riforma protestante nel 1548, dall’arcivescovo Thomas Cranmer e questo perché l’altare richiamava il Santo Sacrificio, mentre la tavola, richiama la Cena e introduce questa grande inversione: il prete che celebra la Messa con la faccia verso il popolo, voltando la schiena a Dio! L’umanismo di Paolo 6 era anche questo!
Seguì subito la soppressione del “latino”. La Chiesa cattolica di rito latino, così perse la sua unità e la sua immutabilità della sua dottrina. La Chiesa cattolica, così, entrò nell’area della “democrazia universale”! Infatti, le “traduzioni” variano da paese a paese, e questo fu persino imposto! Mentre il latino era l’unico mezzo per far comunicare assieme tutti i fedeli e tutte le Nazioni nella stessa Fede. Ssenza il latino, invece, la Chiesa fu sfasciata in molte “sètte” e in molte “chiese di base”, che furono veri scismi!..
Dopo tutto questo fu più facile dar battaglia ai dogmi, vale a dire alle Verità rivelate! Per far piacere ai protestanti si è attaccato, soprattutto, il Culto dell’Eucarestia, perché i protestanti non credono, in maggioranza, alla “Presenza Reale”.
E così, i tabernacoli furono rimossi dall’altare e portati in luoghi sempre più separati, come pure furono aboliti tutti i segni di adorazione (genuflessioni, inchini, incensazioni…) e tutte le azioni di grazie!..
Alla fine ecco arrivare la “nuova Messa”! Ma a stendere la “nuova liturgia” vennero chiamati cinque protestanti (cosa mai vista nella Chiesa cattolica!): due anglicani (uno, inglese; l’altro, americano), un membro della Federazione Mondiale Luterana; un membro del Consiglio Mondiale delle Chiese, e un luterano di Taizé. Alla fine del lavoro, Paolo 6 volle persino essere fotografato in mezzo a loro! Alla sua destra aveva Frère Max Thurian, di Taizè. Ora, questo, provava che Paolo 6 aveva fatto del suo meglio per protestantizzare la Messa cattolica, anche se fece di tutto per nascondere il suo gioco, secondo la sua tattica abituale dei due passi in avanti e uno indietro!..
Il passo in avanti fu la “Institutio generalis”, d’ossatura prettamente protestante. Basta leggere il primo testo di Paolo 6: “La CENA del Signore, o messa, è l’assemblea o l’assembramento del popolo di Dio che si riunisce assieme, sotto la presidenza di un prete, per celebrare il MEMORIALE DEL SIGNORE”. È chiaro: la Messa non sarebbe più altro che una cerimonia comunitaria, e non più il SACRIFICIO incruento della Croce, del nostro RISCATTO, con la PRESENZA di Nostro Signore nell’OSTIA! Il “passo indietro” di Paolo 6 -dopo il deciso intervento dei card. Bacci e Ottaviani- Paolo 6 lo fece nel “Proemio”, dove aggiunse un larvato Santo Sacrificio, ma senza cambiare altro nel contenuto della Messa. Un ‘contenuto’, comunque, che “s’allontana in modo impressionante, nell’assieme, come nel dettaglio, dalla teologia cattolica della Santa Messa”.
“E pose sull’altare l’abominio della desolazione”. “Una milizia fu incaricata del sacrificio perpetuo sacrilego e la verità fu gettata a terra. Così fece ed ebbe successo. (Daniele 8,12)… aboliranno il sacrificio perpetuo e innalzeranno l’abominio della desolazione”. Stringerà un’alleanza con molti durante una settimana e durante mezza settimana farà cessare sacrificio e oblazione; sull’ala del tempio porrà un’abominazione desolante, finché rovina e ineluttabile sorte si riverserà sul devastatore!”. (Daniele 9,27). Le sue forze si leveranno a profanare il santuario-fortezza (Daniele 11,31).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica descrive così gli eventi finali della storia umana: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti… il mistero dell’iniquità si svelerà sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’anticristo” (CCC n. 676). Quindi ecco dove si inseriscono le rivelazioni di La Salette e di Fatima.
Ma cosa dicono i Vangeli? Sorprendetevi! E’ Gesú stesso a parlare, per mezzo di San Marco e San Matteo:
Mc 13,14-23 14 Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non deve stare (oggi edulcorato con un lapidario “non si conviene”, ndr), chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti; 15 chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa; 16 chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 17 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! 18 Pregate che ciò non accada d’inverno; 19 perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà. 20 Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni. 21 Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui, ecco è là”, non ci credete; 22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. 23 Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.
Mt. 24,3ss Quando giunse sul monte degli Ulivi, si sedette; allora gli si avvicinarono i suoi discepoli e, in disparte gli dissero: “Dicci: quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?” Gesù rispose loro: “Badate che nessuno vi inganni! Poiché molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e molta gente sarà tratta in inganno. — Quando questo Vangelo del Regno sarà predicato in tutta la terra abitata, quale testimonianza a tutte le genti, allora verrà la fine”. Mt. 24,15ss “Quando dunque vedrete stare in luogo Santo l’abominio della desolazione, di cui parla il profeta Daniele, chi legge intenda!, Allora quelli che stanno in Giudea fuggano sui monti, chi è sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, chi si trova in campagna non torni indietro a prendersi un mantello. Guai alle gestanti e a quelle che allattano in quei giorni. Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno, né di sabato. Infatti, vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai c’è stata dall’origine del mondo fino ad ora, né mai vi sarà. Se non fossero stati abbreviati quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Tuttavia, a causa degli eletti, saranno abbreviati quei giorni”. Mt. 24,23ss Allora se uno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui!”, oppure: “E’ là”, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi messia e falsi profeti, che faranno grandi miracoli e prodigi, tanto da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se vi diranno: “Ecco, è nel deserto!” non ci andate;oppure: “Ecco, è nell’interno della casa!”, non ci credete; poiché come la folgore esce dall’oriente e brilla in occidente,così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. — Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze celesti saranno sconvolte. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo, e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e splendore. Egli manderà i suoi angeli, i quali, con lo squillo della grande tromba raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. Mt. 24,37ss “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio la gente mangiava, beveva, si sposava e si maritava, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non vollero credere finché si abbatté il diluvio e spazzò via tutti, proprio così sarà la venuta del figlio dell’uomo. Allora, se vi saranno due in campagna, uno sarà preso, l’altro lasciato; se due donne saranno a macinare con la mola, una sarà presa e l’altra lasciata”. Mc. 13,33ss “State attenti, vegliate! Poiché non sapete quando sarà il tempo. Sarà come di un uomo che, partendo per un viaggio, ha lasciato la sua casa dando ogni potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e al portinaio ha comandato di vigilare. Vegliate, dunque, giacché non sapete quando il padrone della casa giungerà, se la sera o a mezzanotte, se al canto del gallo o al mattino. Che egli, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!”. Atti 1,9ss Dette queste cose, mentre essi lo stavano guardando, fu levato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Stavano con lo sguardo fisso al cielo, mentre egli se ne andava: ed ecco che due uomini in bianche vesti si presentarono loro dicendo: “Uomini di Galilea, perché ve ne state guardando verso il cielo? Questo Gesù che è stato assunto di mezzo a voi verso il cielo, tornerà così, nel modo come lo avete visto andarsene in cielo“.
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Vangelo secondo Marco, 13
1. Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!».
2. Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta».
3. Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte:
4. «Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?».
5. Gesù si mise a dire loro: «Guardate che nessuno v’inganni!
6. Molti verranno in mio nome, dicendo: “Sono io”, e inganneranno molti.
7. E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.
8. Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori.
9. Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.
10. Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti.
11. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.
12. Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte.
13. Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
14. Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti;
15. chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa;
16. chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
17. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!
18. Pregate che ciò non accada d’inverno;
19. perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà.
20. Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni.
21. Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui, ecco è là”, non ci credete;
22. perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti.
23. Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.
24. In quei giorni, dopo quella tribolazione, e la luna non darà più il suo splendore
25. e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
27. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
28. Dal fico imparate questa parabola: quando gia il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina;
29. così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte.
30. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.
31. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32. Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
33. State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.
34. E’ come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.
35. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino,
36. perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati.
37. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».
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1. Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio.
2. Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
3. Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».
4. Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni;
5. molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
6. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine.
7. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
8. ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.
9. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.
10. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda.
11. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;
12. per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà.
13. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.
14. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
15. Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -,
16. allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti,
17. chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa,
18. e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
19. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni.
20. Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato.
21. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà.
22. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
23. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E’ là, non ci credete.
24. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.
25. Ecco, io ve l’ho predetto.
26. Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E’ in casa, non ci credete.
27. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
28. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.
29. Subito dopo la tribolazione di quei giorni, dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.
31. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
32. Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina.
33. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.
34. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.
35. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
36. Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
37. Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
38. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca,
39. e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.
40. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato.
41. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.
42. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
43. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
44. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.
45. Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?
46. Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!
47. In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.
48. Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,
49. e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,
50. arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa,
51. lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.
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1. Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui,
2. di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.
3. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione,
4. colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
5. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?
6. E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora.
7. Il mistero dell’iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.
8. Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo,
9. la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,
10. e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi.
11. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna
12. e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità.
13. Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l’opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità,
14. chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
15. Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera.
16. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,
17. conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
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1. Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
2. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande.
3. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia
4. e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
5. Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi.
6. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
7. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione.
8. L’adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato.
9. Chi ha orecchi, ascolti:
10. Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso.
11. Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago.
12. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita.
13. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini.
14. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta.
15. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia.
16. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;
17. e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
18. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.
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1. Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele ebbi un’altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
2. Quand’ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell’Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
3. Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell’altro, sebbene fosse spuntato dopo.
4. Io vidi che quel montone cozzava verso l’occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
5. Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno.
6. Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza.
7. Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere.
8. Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
9. Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l’oriente e verso la Palestina:
10. s’innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò.
11. S’innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
12. In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.
13. Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell’iniquità, il santuario e la milizia calpestati?».
14. Gli rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato».
15. Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall’aspetto d’uomo;
16. intesi la voce di un uomo, in mezzo all’Ulai, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a lui la visione».
17. Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: «Figlio dell’uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine».
18. Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare.
19. Egli disse: «Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine dell’ira, perché la visione riguarda il tempo della fine.
20. Il montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia;
21. il capro è il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, è il primo re.
22. Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione, ma non con la medesima potenza di lui.
23. Alla fine del loro regno, quando l’empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante.
24. La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi.
25. Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d’uomo.
26. La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni».
27. Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perché non la potevo comprendere.
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IL SEGRETO DE LA SALETTE
(5/95)
Il 19 settembre 1846, a Melania Calvat e a Massimo Giraud apparve la Madre di Dio
L’attualità del messaggio loro trasmesso lascia ancora stupiti.
Da qualche tempo si sente parlare di statuette della Madonna lacrimanti sangue: l’opinione pubblica, cattolica e non, ne è rimasta turbata o stupefatta.
Indipendentemente da quelle che possono essere le convinzioni personali su queste manifestazioni, esse inducono a riflettere sul significato che sempre nella storia della cristianità siffatte realtà hanno rivestito.
Lasciando alle legittime autorità ecclesiastiche il giudizio definitivo sui recenti avvenimenti, osserviamo che, già nel secolo scorso, la Santa Vergine, in apparizioni riconosciute autentiche dalla Chiesa, ha affidato a veggenti messaggi e profezie poi puntualmente verificatesi.
Qui intendiamo parlare della apparizione della Madonna sulla montagna del La Salette, (paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.
Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna.
Dal 1860 Melania, poi entrata in religione con il nome di Maria della Croce – Vittima di Gesú, procedette a diverse redazioni del suo segreto, finché ne venne dichiarata autentica una, pubblicata nel 1879 con l’imprimatur del Vescovo di Lecce, mentre l’autorità ecclesiastica francese per qualche tempo non volle concedere il riconoscimento ecclesiastico. Il racconto della apparizione della Madonna a La Salette, (dove oggi sorge un grandioso santuario, meta di una importante processione il 19 settembre di ogni anno), si può considerare, per i nostri scopi, composto essenzialmente di due parti principali.
Nella prima parte vengono descritti gli avvenimenti che interessarono buona parte dell’Europa di allora, e che si verificarono puntualmente: guerre civili in Francia, (la Comune di Parigi), in Portogallo, (lotte per l’istituzione della repubblica), in Italia, (guerre di Indipendenza); fine del potere temporale dei papi, (breccia di Porta Pia del 1870); carestie; lotte contro la religione, (legge sui frati del governo Cavour, politica ecclesiastica di Gambetta e Ferry in Francia); lassismo morale; decadimento ecclesiastico.
La seconda parte, (che riportiamo nella sua completezza nelle pagine che seguono affinché ciascuno possa valutare e giudicare in coscienza), è la parte piú discussa del segreto, perché riferentesi alla venuta dell’anticristo ed alla diffusione dell’eresia all’interno stesso della Chiesa.
Si dice chiaramente nella profezia che Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’anticristo.
Sono parole estremamente gravi, che vanno collegate a quelle che seguono nel messaggio stesso, e cioè alla indefessa sicurezza della vittoria finale del bene sul male, all’invito alla perseveranza nella fede cattolica apostolica romana, all’assistenza continua per gli apostoli degli ultimi tempi.
La parte di messaggio, che riportiamo, è una traduzione del testo approvato in lingua francese, come riportato nel libro Bénédictions et malédictions, prophéties de la révélation privée di JEAN VAQUIÉ, Dominique Martin Morin Editore, 1987, ISBN 2-85652-094-4, che, a sua volta, fa riferimento a M.CALVAT, L’apparition de la Très Sainte Vierge sur la montagne de La Salette, Imprimatur: Mgr. Zola, Lecce (Italie), 15 novembre 1879, Rome, 1922 (Societé St-Augustin).
Il libro può essere richiesto a Diffusion de la pensée française, B.P. 1, F-86190 Chiré-en-Montreuil, Francia, e vale la pena di procurarselo per avere il messaggio completo e altre rivelazioni contenute nella corrispondenza della veggente, rivelazioni che qui non possiamo riprodurre.
(omissis)
…I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l’ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi.
Nell’anno 1865 si vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori.
Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l’amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra.
La Francia, l’Italia, la Spagna e l’Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà contro il francese, l’italiano contro l’italiano, vi sarà poi una guerra generale che sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà piú della Francia né dell’Italia, perché il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto.
I malvagi userano tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case.
Al primo colpo della Sua spada fulminante le montagne e la natura tutta tremeranno di spavento perché i disordini e i crimini degli uomini trafiggono la volta celeste.
Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; molte grandi città saranno scosse e inghiottite da terremoti; si crederà che tutto è perduto; non si vedranno che omicidi; non si sentiranno che colpi d’arma e bestemmie.
I giusti soffriranno molto, le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il Mio aiuto e la Mia intercessione.
Allora Gesú Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte.
Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto.
Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesú Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.
I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtú di Gesú Cristo.
Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesú Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio.
Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra.
Un precursore dell’anticristo, con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare come un Dio.
La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe, (oltre la peste e la carestia che saranno dovunque), vi saranno delle guerre fino all’ultima guerra, che sarà allora fatta da dieci re dell’anticristo, i quali re avranno tutti lo stesso progetto e saranno i soli a governare il mondo.
Prima che ciò succeda vi sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri imitatori crederanno nell’amore di Dio e nelle virtú che mi sono piú care.
Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell’età. La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell’attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini.
Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono piú le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi.
Sarà durante questo tempo che nascerà l’anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell’impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità.
Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell’inferno.
Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l’acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.
Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’anticristo. I demoni dell’aria con l’anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú.
Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità.
Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.
È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra.
Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia.
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesú Cristo.
Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini.
La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione.
Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtú dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell’anticristo.
Sciagura agli abitanti della terra!
Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell’aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un’altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte.
Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l’universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l’abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell’aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.
Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell’inferno.
Allora l’acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell’orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato.
Non intendiamo fornire interpretazioni di un testo legato ad espressioni profetiche ed apocalittiche, pienamente intelleggibile solo al momento della sua realizzazione, e nemmeno intendiamo infoltire la schiera dei millenaristi che, soprattutto in àmbito protestante, indicano scadenze precise per la parusia, ma neppure possiamo non interrogarci sul significato di questo messaggio, forse oggi troppo trascurato dalla Chiesa ufficiale, che collima con l’Apocalisse, dove si parla di martiri che rimarranno fedeli alla parola di Dio e che non avevano adorata la bestia e del príncipe delle tenebre che dovrà essere sciolto per un breve tempo, (Apocalisse, XX, 1-10).
Come sostiene uno dei piú famosi studiosi del settore, il gesuita Ugo Vanni, il riflettere sui messaggi escatologici ci «mette in guardia sia dal disimpegno di un pessimismo inerte, sia dall’illusione di un paradiso in terra […] richiede che ci assumiamo la responsabilità di una fede robusta, la quale, (consapevole come è di collaborare con un Cristo sempre presente e attivo ma trascendente), si sforza di dare il meglio, ma senza pretendere di controllare il risultato». (UGO VANNI, La struttura letteraria dell’Apocalisse, Morcelliana, Brescia, 1980 ).
Ammonisce l’esortazione evangelica: Ideo et vos estote parati, quia qua nescitis ora Filius hominis venturus est , (Quindi anche voi siate preparati, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora piú impensata), (Matteo, XXIV, 44).
Luc de Pollien
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Testo della conferenza tenuta dal dott. Solideo Paolini
ad Ancona il 27 maggio del 2006.
Con la conferenza l’Autore ha presentato il suo libro:
Fatima – Non disprezzate le profezie
Edizioni Segno, 2005
I neretti sono nostri
I tre pastorelli di Fatima: Lucia de Jesus, Francisco Marto e Jacinta Marto
Reverendi padri, cari amici,
vi ringrazio per la presenza attenta, ringrazio il professor Matteo D’Amico per l’impegno nell’organizzare quest’incontro, ed esprimo di cuore la mia gratitudine alla Fraternità sacerdotale san Pio X per l’appoggio, deciso e solidale, che ha dato a questo libro.
La mia presentazione si articolerà in due punti: la prima parte è lo “status questionis”, il punto della situazione in oggetto; la seconda è quella operativa: stando così le cose, che fare?
Vorrei introdurle con due citazioni di suor Lucia, la veggente di Fatima che, lungamente superstite, è morta l’anno scorso; entrambi gli spunti sono presi dall’ultima intervista libera che potè fare, nel 1957 a padre Fuentes, prima che su di lei ? il libro ne parla bene ? calasse il bavaglio, o peggio ancora il filtro.
* * *
“Padre, la Madonna è molto triste, perché nessuno ha dato importanza al Suo messaggio. Né i buoni né i cattivi.”
Nessuno. Evidentemente è un’iperbole, qualcuno che ha preso sul serio il messaggio di Fatima c’era e c’è; ma il senso è chiarissimo: ciò che tale passo esprime, con giusta forza, è la triste realtà di fondo d’una sordità che non riguarda solamente “i lontani”, per la quale non c’è da pensare soltanto a dove è più evidente…Nessuno, né i cattivi né i buoni.
Proprio questo è il filo rosso del libro, già nel titolo, “Non disprezzate le profezie”: davanti a un evento così grande ? prodigiosamente grande nei segni che l’hanno accreditato, pensiamo al miracolo del sole; tragicamente grande nelle sue profetiche ammonizioni, “se…intere nazioni saranno annientate” (per non parlare degli avvertimenti apocalittici del terzo segreto); meravigliosamente grande nella misericordia offerta, ai figli in procinto d’essere minacciati dai pericoli più grandi, da Colei che è la “Mater misericordiae” ? ebbene, davanti a questo, la grettezza della mancata accoglienza.
Un dramma che parte da lontano, variamente modulato, e giunto sino al punto ? ma, a dispetto del superficialismo imperante, la punta dell’iceberg non è l’iceberg, bensì rimanda alla totalità dell’iceberg ? giunto sino al punto di realizzare, nell’Anno Santo 2000, una pubblicazione nascostamente incompleta dell’ammonizione del Cielo.
Dopo un ritardo di quarant’anni: perché da una parte, la Madonna ne aveva ordinato la pubblicazione nel 1960; ma dall’altra, i Papi (Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II) ? per dirla coi cardinali Ratzinger e Oddi ? l’avevano giudicata inutile, anzi pericolosa.
Padre Malachi Martin, purtroppo morto da alcuni anni, era il segretario del cardinale Bea, intimo collaboratore di papa Giovanni XXIII. In tale veste, egli lesse il Segreto, così ha dichiarato. Intervistato, dichiarò di non poterlo rivelare, tra l’altro prima di leggerlo gli avevano fatto promettere il silenzio, ma che avrebbe voluto rivelarlo, “perché una cosa del genere, secondo calcoli umani, darebbe una grande scossa, spaventerebbe le persone, riempirebbe i confessionali il sabato sera, riempirebbe le cattedrali, le basiliche e le chiese di credenti che si inginocchiano, battendosi il petto”.
Nel maggio-giugno 2000, al tempo dello svelamento ufficiale, chi di noi ha visto questo?
Il miracolo del sole: 13 ottobre 1917
Quanto ora affermo, il libro lo dimostra.
Uscito per le Edizioni Segno nell’ottobre 2005 e formato da 300 pagine con un migliaio di note, redatto tra il 2000 e il 2004 sulla base di un’ampia raccolta di documentazione, esso dimostra ? testimonianze e dati alla mano ? che nell’Anno Santo il famoso terzo segreto di Fatima non è stato svelato, ma, di per sè, velato. Cerca quindi di ricostruire le 25 righe formate dalle parole della Madonna, ovvero il seguito della frase tronca alla fine del secondo segreto: “In Portogallo, il dogma della fede sarà sempre conservato, etc.”: ricostruisce appunto, sostanzialmente, quell’eccetera.
Il testo manoscritto degli appunti di Suor Lucia che concludono la “seconda parte” del cosiddetto segreto
Non si tratta di scandalismo, né di curiosità fine a sé stessa, né di polemica passionale: non è questo l’intento del libro o il suo tenore.
Si tratta di mettere in luce questioni che meritano di essere affrontate, e che interpellano ciascuno.
Certo, è uno studio che pubblicamente pone una questione scomoda e muove una critica (rivolta, più che alle persone, alla linea che ha condotto a tenere ostinatamente sotto il moggio tanta luce in tempi tanto bui): ma è giusto scansare a priori tale obiezione come illegittima?
La Madonna voleva che il terzo segreto fosse pubblicato nel 1960 (e magari anche al Cielo bisognerà ubbidire); il papa Paolo VI ha abolito la riserva della preventiva approvazione ecclesiastica su tali scritti ; dopo la quantità di “mea culpa” non mi sembrerebbe peraltro coerente l’arma del “Inaudito! Voi criticate la Chiesa”, “Tacete perché date scandalo”; e infine, anche uno degli ultimi Pontefici, Giovanni Paolo II, ha ribadito nella Fides et Ratio quanto già detto dal dogmatico Concilio Vaticano I, la vera fede non è in contrasto con la sana ragione: sicchè non si ubbidisce neppure ai “Papi di oggi” dicendo di non pensare, non interessarsi…
E quindi: la questione, importante ? sempre Giovanni Paolo II ha detto che Fatima è molto importante, nel suo primo pellegrinaggio il 13 maggio 1982, addirittura specificamente che pone un obbligo sulla Chiesa ? , è una questione che va affrontata nel merito, e non evitata con abusi o paraventi d’autorità, oggettivamente farisaici. E che, alleati con l’opportunismo e il torpore, vediamo generare una sorta di cappa di ferro.
Ma qual è il vero contenuto del terzo segreto, nel foglio tuttora non pubblicato?
Per affrontare in maniera conveniente la questione rimando a una lettura attenta e riflessiva del libro, limitandomi ora a qualche cenno.
Il miracolo del sole: 13 ottobre 1917
L’elemento centrale della profezia, che poi scatena sciagure e cataclismi della più ampia portata, il perno del segreto, è la predizione d’una crisi dottrinale all’interno della Chiesa. Devastante.
Una crisi che parte dall’alto, dal vertice umano della Chiesa; che parte negli anni ‘60 e finisce con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria Santissima (quindi riguarda il nostro tempo); che sembra collegata alle profezie degli ultimi tempi, anche della Sacra Scrittura e soprattutto dell’Apocalisse, e che forse prepara la via all’Anticristo (come misteriosamente sapevano i mandanti di Agca).
Qui bastino tre citazioni, tanto gravi quanto autorevoli.
Padre Joaquin Alonso è stato per molti anni, fino alla morte nel dicembre 1981, l’archivista ufficiale di Fatima. In tale veste ha potuto parlare più volte con suor Lucia. Ha quindi un grande peso questa sua testimonianza; e non traggano in inganno le formule ipotetiche cui egli ricorre: si tratta soltanto di linguaggio diplomaticamente cauto, non potendone parlare liberamente; tant’è che conclude con questo sigillo: “[…]niente di tutto ciò è estraneo ad altre comunicazioni che suor Lucia ha avuto a questo soggetto”,
cioè: sono cose dette da suor Lucia. Eccole:
“[…]questi dogmi si oscureranno, o perderanno del tutto. […]Il testo non pubblicato parla di circostanze concrete? È possibile che parli non solo di una reale crisi della Chiesa durante questo periodo intermedio, ma come nel segreto di La Salette, per esempio, ci sono riferimenti concreti a lotte interne fra cattolici o alla caduta di sacerdoti e religiosi. Forse si riferisce persino alle mancanze della gerarchia superiore della Chiesa”.
E se il card. Oddi, che ebbe un colloquio con suor Lucia, ne trasse la convinzione “che il terzo segreto predicesse qualcosa di terribile che la Chiesa aveva fatto”, ovviamente nel senso improprio degli uomini di Chiesa, il cardinale Ciappi, per decenni e sotto più Pontefici “teologo del Papa”, è stato assolutamente lapidario, scrivendo poco prima di morire: “Nel terzo segreto si profetizza, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa partirà dalla sua sommità!”.
L’apostasia è il rigetto, il rinnegamento, la perdita della fede cattolica (non necessariamente per non credere più a niente: magari, ed è la cosa più insidiosa, per sostituirla con una falsa fede). È il monito più grave che la Madre del Verbo Incarnato potesse rivolgere.
Incoronazione della statua della Madonna di Fatima: 13 giugno 1946
Dicevamo, che fare? Proprio per il carattere costruttivo di questo sasso nello stagno.
Ad una risposta giusta e concreta direi possa ben introdurci quest’altro passo dell’intervista di suor Lucia al padre Fuentes: “Padre, non stiamo ad aspettare un appello dal Santo Padre, né dal nostro vescovo, o dai superiori delle congregazioni religiose…”.
Lo disse nel 1957, Pio XII regnante; ma quanto calza!
Capita di sentirsi dire: ho letto sui giornali (fonti molto attendibili!) che il Papa adesso farà questo e quest’altro…e allora, quando la situazione sarà favorevole, sarò contento e ne prenderò parte, perché non posso vedere questo, non posso vedere quest’altro…E dell’uno o dell’altro frutto cattivo all’interno della Chiesa ci si lamenta, ci si lamenta, ci si lamenta…sterilmente. Ci si rende impopolari a dire queste cose, e certamente i casi non sono tutti uguali, ma il fenomeno è reale.
Queste nostre Marche, che mi sono profondamente care, sono una terra piuttosto sana, ma anche tiepidamente stagnante; poco allergica al conformismo, poco allergica talvolta a scorciatoie voltagabbana, e molto allergica all’odor d’incomodi: sicchè ? talvolta addirittura nobilitandosi dietro bei paraventi ? meglio sparlare che andare avanti in questioni scomode.
Non stiamo ad aspettare che facciano qualcosa gli altri, diceva la veggente da parte della Madonna, è l’ora in cui è necessario che ciascuno inizi da se stesso.
Si obietta: “Ma quanto possiamo riuscire…” (ma quanta miopia!), “Ma così saremmo in pochi…”: eppure ? vedendo le cose nell’ottica della fede, anziché nella mentalità del mondo ? quanta folla c’era nell’ora suprema, sotto la Croce?
E la parte pubblicata del terzo segreto non ci mostra forse che proprio la via della croce e del martirio è quella, infine, realmente vittoriosa, come un cristiano dovrebbe ben sapere?
Chi ricorda cosa dice il Vangelo sul segno distintivo dei veri e dei falsi profeti, per gli uni il rifiuto denigratorio e persecutorio, per gli altri la lode di tutti?
Se a Sodoma, la grande città, Dio ne avesse trovato dieci che avevano conservato la fedeltà, dieci in una città così grande, per riguardo a loro avrebbe risparmiato dalla distruzione tutta la città.
Non è completamente falso che debba esserci un’attesa; e, aggiungo, bisogna attestarsi su tale attesa con paziente perseveranza, senza né illudersi né disperarsi. Io sono assolutamente convinto che la risoluzione finale _ forse a prezzo di atti eroici, da quanto la situazione è grave _ è nelle mani del Santo Padre; che sarà per via soprannaturale e, plausibilmente, traumatica: ma, intanto, possiamo e dobbiamo fare, con ordinato zelo, la nostra parte. Al riguardo, mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione quattro punti.
![]() Infatti può essere uno strumento, per mostrare ad alcuni l’esistenza di un problema, ad altri per farlo comprendere meglio. Mi ha confortato e rallegrato sentire che qualcuno, dopo la lettura del libro, evidentemente una lettura non superficiale e fatta in buone disposizioni, aveva piuttosto cambiato idea su qualche punto importante, che qualcun altro ne aveva donato delle copie… Può essere richiesto direttamente all’editore, oppure tramite libreria (non è difficile, avendo le edizioni Segno una buona catena di distribuzione). Attualmente l’autore ne ha finito tutte le copie e attende la ristampa ? soltanto con la correzione di alcuni refusi e l’aggiunta di qualche testimonianza; con quale editore e in quante lingue è attualmente in valutazione ? , ma Segno qualche copia ancora ce l’ha, quindi non c’è neppure da attendere. Anche questo, molto semplicemente, può rientrare nella testimonianza della Fede con tutte le sue implicazioni, che siamo tenuti a dare, nella buona battaglia della Fede, che siamo tenuti a combattere. |
2 – Il Santo Rosario.
La Madonna lo ha raccomandato con insistenza: di recitarlo tutti i giorni. E la veggente ci ha detto che Ella, in considerazione dei tempi difficili, ne ha rinforzato l’efficacia, sicchè è una difesa e un’arma potentissima.
Non è un caso che il testo riporti in appendice una guida per la sua recita, giacchè il favorire la crescita della devozione alla Madonna è uno degli intenti, principalissimo, di questo lavoro.
Vediamo che qui le devozioni del mese di maggio un po’ reggono, del che mi rallegro (purchè non ci si tranquillizzi a sproposito): sarebbe bello se, ad esempio, più famiglie riprendessero la consuetudine di dire insieme, quotidianamente e per tutto l’anno, il Santo Rosario (almeno qualche decina, magari per iniziare; sono pochi minuti, basta avere almeno un familiare un po’ disponibile).
Quella corona attorno alla quale, anziché attorno alla televisione, si riuniva ogni sera la famiglia, i nostri nonni si ricordano bene…
3 – I cinque primi sabati del mese, in onore del Cuore Immacolato di Maria Santissima.
È una pratica riparatrice che la Madonna di Fatima ha chiesto, promettendo che in risposta ci sarebbero stati risparmiati dei flagelli incombenti, attirandosi anche il Suo materno soccorso per la grazia suprema di una buona morte. Frequentando i nostri ambienti non è difficile informarsi su come farli.
Ora mi preme rispondere brevemente a una domanda che si potrebbe porre: che nesso c’è tra queste devozioni (il Santo Rosario, i primi sabati) e il tema primario del terzo segreto (gravissimi problemi interni alla Chiesa)?
Bisognerebbe approfondire la comprensione del terzo segreto, ovvero della crisi nella Chiesa, le sue dinamiche, il suo terreno, la sua natura di castigo; qui mi limito a esplicitare: davanti a tanti e tali mali, davanti a Satana lasciato libero, davanti al buio, quant’è saggio e confortante far ricorso alla Madonna, umilmente coi mezzi che Lei stessa ci ha indicato, guardando e affidandosi a questa Stella nella buia notte!
4- Infine, un punto che bisognerà illustrare: la giusta attitudine da tenere nella situazione profetizzata dal terzo segreto. Quale pratica davanti a questa situazione.
Ricapitoliamo: da dopo il 1960, anno indicato dal Cielo per la divulgazione del terzo segreto, c’è nella Chiesa una crisi. Una crisi di tipo innanzitutto dottrinale, perciò radicale, e universale, provenendo dall’alto. Il che contraddice l’impostazione di un certo filone, che riduce il problema ai pur realissimi abusi ed eccessi “in basso”.
Del mondo non ne parliamo, siamo alla frutta della lunga apostasia moderna: ma quando in un paese le guardie vanno disastrosamente, bisognerà agire lì più che stupirsi e prima di occuparsi dei tanti furti dei ladri…
E che ci sia questa crisi, straordinaria, l’ha detto tante volte lo stesso Santo Padre, allora cardinale Ratzinger (e probabilmente non è un caso che egli già avesse letto il terzo segreto): pensiamo alla nota Via Crucis del Venerdì Santo 2005, la Chiesa sembra una barca che sta sul punto di affondare… Pensiamo a questa frase di Rapporto sulla fede: “questo confuso periodo dove davvero ogni tipo di deviazione ereticale sembra premere alle porte della fede autentica…”
Una strada d’apostasia che viene dalla sommità della Chiesa…l’eresia che preme non qua o là, su questo o quel punto, ma da ogni parte…la Chiesa invasa dal fumo di Satana, che ? l’ha detto il papa Paolo VI, pallida eco di quel che aveva letto nel monito del Cielo ? vi è entrato: cioè come occupata, con il nemico che è anche dentro…è normale questo?
No, non è la situazione normale nella Chiesa. È molto importante, è fondamentale, fissare bene questo punto: oggi c’è nella Chiesa per quanto la sua natura teandrica, divino-umana, lo rende possibile una situazione anormale. Ora, il buonsenso mostra che in una situazione che esce dalla normalità, non sempre ci si comporta nello stesso modo che in quella normale.
Immaginiamoci degli accampati subito dopo un terremoto che ha ridotto la casa in macerie, e un bambino che dica: non vado a letto, perché la mamma mi ha detto che non devo andare a letto se non mi sono lavato i denti (senonchè, spazzolino e dentifricio sono sotto le macerie). Forse che la mamma non mi ha insegnato una cosa buona? Ci si lava i denti prima di andare a letto!
Oppure ? porto sempre questo esempio ? pensiamo a una casa che ha preso fuoco, e da dentro un bambino piccolo piange; i genitori non ci sono, oppure sono svenuti o feriti nell’incendio; che deve fare una persona che vede questo? Deve entrare e cercare di metterlo in salvo, o deve ragionare così: io non sono il padrone di casa, non ho l’autorizzazione a entrare, e la legge vieta la violazione di domicilio? (Mi ricorda quella dell’asino che cade nel pozzo il giorno di sabato…).
Questo principio lo ritroviamo anche nella storia della Chiesa e nella teologia cattolica.
Ha detto san Teodoro Studita dei tempi dell’eresia ariana: “A motivo delle pressanti necessità, in questo momento di crisi in cui predomina l’eresia, non si fa tutto come stabilito in tempo di pace”.
Nel libro cito due passi di un’opera del domenicano Umberto degl’Innocenti, docente alla Pontificia Università Lateranense. Uno è quello dove si nota : “Occorre…distinguere soprattutto uomini e istituzioni, e persuadersi che può essere lecito e talvolta anche doveroso gridare contro i primi senza coinvolgere le seconde”;
per dirla con santa Giovanna d’Arco, “gli uomini di Chiesa non sono la Chiesa” e, aggiungo, il sistema postconciliare non è la Chiesa in quanto tale, giacchè anche una stessa realtà può essere considerabile sotto diversi titoli, convivendovi più figure: nel caso, gli orientamenti caduchi del momento, ovvero il nuovo corso ecclesiale, e il suo permanente essere profondo.
L’altro passo è quello in cui appunto osserva: “Non si giudica una situazione eccezionalissima con i criteri d’ordinaria amministrazione”.
Certo, non è che in tali situazioni si possa legittimamente fare tutto e il contrario di tutto: anche se c’è quell’incendio, non posso entrare in quella casa e rubare; non posso entrare, prendere il bambino e automaticamente trattenerlo per sempre con me; ma legittimamente posso e debbo, in coscienza e in carità, entrare per metterlo al sicuro anche senza l’autorizzazione del padrone di casa ? cosa che, in una situazione normale, sarebbe illegale violazione di domicilio, da non farsi.
Ora, il Cielo ? l’Autorità suprema e assoluta ? ci dice: siamo in tempi di crisi straordinaria nella Chiesa: l’ortodossia cattolica è universalmente minacciata e la Chiesa è offuscata, come eclissata, dal fumo di Satana al suo interno.
Il che non vuol dire che noi giudichiamo tutti eretici e apostati nel mondo cattolico ufficiale: chiaramente è una tendenza, ciò che la Madonna a nome di Dio ha denunciato, un processo contrario al depositum fidei, che oggettivamente avrebbe attraversato la cattolicità, dilagando con frutti rovinosi.
Bisognerà dunque chiedersi: la Chiesa ha mai passato, transitoriamente s’intende, situazioni del genere?
Parzialmente sì (la crisi ariana, il grande scisma d’Occidente).
Le ha mai previste, come possibili a realizzarsi?
Andiamo a vedere nella più sicura e avallata teologia cattolica, e troviamo che, in realtà, di certi casi non comuni effettivamente se ne parla.
Suor Lucia e Giovanni Paolo II (2000)
Qui mi limito a richiamare un’indicazione, tanto semplice quanto pertinente e preziosa. È la “regola per distinguere la verità cattolica dall’errore”, che san Vincenzo di Lerino ci dà nel Commonitorium; si tratta di un’opera e un autore probati, cioè approvati, lodati dalla Chiesa stessa, per tanti secoli.
Vi leggiamo:
“Come, dunque, dovrà comportarsi un cristiano cattolico [notate bene: “un cristiano cattolico”: quindi, non solo la gerarchia ecclesiastica] se qualche piccola frazione della Chiesa…”:
ahinoi, non è questo il nostro caso, oggi non è questione di qualche piccola frazione della Chiesa.
“Se, però, si tratta di una novità ereticale che non è limitata a un piccolo gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa intera?”:
ecco, è questo!
Precisamente questa è la situazione da cui la Madonna Santissima voleva fossimo messi in guardia a partire già dal 1960: un pericolo generale per la dottrina della fede, per la retta fede, con gli annessi e connessi.
Che fare dunque in questi frangenti?
Riprendiamo il Commonitorium dove l’avevamo lasciato:
“In tal caso, il cristiano dovrà darsi da fare [e non dormire, sfogare lagnandosi o lavarsi le mani] per aderire all’antichità, la quale non può evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna”.
È una misura generale di buonsenso: quando c’è un’epidemia alimentare generale a partire da una data, in attesa che passi ci si orienta già a priori ? cautelativamente, prudenzialmente ? su prodotti confezionati in precedenza, in tempi più sicuri. Quanto sarebbero fuori luogo discorsi tipo: “ma confezionare dei nuovi prodotti è una cosa possibile”, oppure “voi non siete…l’ufficio d’igiene, che è l’organo competente per dare i responsi”: discorsi proprio impostati male!
E come al contrario, nella autorevolissima luce di cui stiamo trattando, si palesa appropriata la posizione detta tradizionalista: in questo quadro, noi ci attacchiamo al Catechismo antico, alla Messa antica e così via, organizzandoci di conseguenza e come la realtà ce lo consente (e non come in astratto si preferirebbe); nell’attesa serena, fedele e militante che, sino in fondo, l’eclissi venga meno.
Atteggiamento certamente controcorrente, di dissenso rispetto a una certa strada e situazione, ma al contempo leale e costruttivo, con tutti: col nostro Santo Padre, Benedetto XVI, cui a ben vedere tale franchezza vuole offrire miglior servizio che tante ipocrisie, con i pastori locali, con la nostra terra e con quanti la buona Provvidenza ha posto sul nostro cammino.
Grazie.
Suor Lucia nella bara (14 febbraio 2005)
SOLIDEO PAOLINI, Fatima, non disprezzate le profezie, Edizioni Segno, Tavagnacco, prima ed. 2005, pp. 304, € 15,00
Edizioni Segno, via E. Fermi, 80, 33010 Feletto Umberto, Tavagnacco, Udine. Tel. 0432.57.51.79 – Fax: 0432.575589.
c/c postale n° 12850335 –
indirizzo internet. http://www.edizionisegno.it – Posta elettronica: info@edizionisegno.it
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Israele senza internet. Comunicato di Anonymus
La promessa e’ fatta: Israele e’ adesso senza Internet, ed e’ isolato dal resto del mondo.
E’ stato un duro colpo l’operazione degli Anonymous per la Striscia di Gaza libera e la palestina #opIsrael. La lotta del popolo palestinese. Mauritanian Hacker, portavoce di AnonGhost gruppo vicino ad Anonymous, aveva avvertito: “Sara’ qualcosa di enorme. Le squadre di hacker hanno deciso di unirsi contro Israele come un’unica entita’ e Israele dovrebbe essere pronto ad essere ‘cancellato’ da internet. Non si tratta di un solo Hacker, ne’ di un solo gruppo, ma vari Hacker, vari gruppi da tutto il mondo che si uniscono in questa operazione! Sara’ la piu’ grande mai lanciata contro un singolo paese. Sara’ qualcosa di Enorme!”, ha promesso in un’intervista al sito HackerPost.
E come si nota, oggi, domenica 7 Aprile, l’operazione, denominata #OpIsrael, ha provocato una chiusura (forse temporanea) ai 100 piu’ grandi siti web israeliani mentre le agenzie governative, banche, societa’ di carte di credito, fornitori di comunicazioni ed altri (DDoS – Distributed Denial of Service), hanno subito un furto di informazioni dei propri clienti e/o l’invio di virus ai propri utenti.
In un comunicato stampa pubblicato su Twitter, il gruppo ha citato le ragioni dell’attacco. “Per il governo di Israele:… NON avete smesso le infinite violazioni dei diritti umani, non avete fermato gli insediamenti illegali, non avete rispettato il cessate il fuoco, avete dimostrato di NON rispettare il diritto internazionale”.
Saluti al Mondo.
Durante l’aggressione, nel novembre 2012, Israele ha provocato, nei confronti delle persone che vivono nella Striscia di Gaza, la morte di più di cento persone. Tutto questo includendo 30 bambini e ferendone più di 1000 altri. Al momento dell’aggressione, # OpIsrael è stata lanciata. Entro poche ore dal lancio dell’operazione ci sono stati migliaia di deturpa e hack, database rilasciati o cancellati, decine di interruzioni per i siti del governo e molto altro ancora. La pace fu allora raggiunta per i residenti di Gaza e Israele. Tuttavia, questa pace fu di breve durata.
Come molte correnti mediatiche hanno fatto diffuso, Israele ha rotto la tregua cessate il fuoco il 21 novembre con il lancio di attacchi aerei nel nord di Gaza. Ciò che questi mezzi di comunicazione “mainstream” non consentono di sapere è che Israele ha violato l’accordo di cessate il fuoco più di cento volte, uccidendo quattro palestinesi a Gaza, e il ferimento di decine di altri tra il 21 novembre e oggi.
Come molte media mainstream ( correnti o tendenze mediatiche) hanno fatto conoscere, Israele ha rotto la tregua cessate il fuoco 21 novembre con il lancio di attacchi aerei nel nord di Gaza. Ciò che questi mezzi di tendenza della comunicazione non consentono di sapere è che Israele ha violato l’accordo di cessate il fuoco più di cento volte, uccidendo quattro palestinesi a Gaza, e il ferimento di decine di altri tra il 21 novembre e oggi.
Inoltre, i palestinesi da Gaza alla Cisgiordania continuano ad essere attaccati, segregati, imprigionati e gravemente maltrattati in carcere, mentre gli insediamenti israeliani illegali e furti di terra israeliana continueranno indisturbati, anche dopo che le Nazioni Unite ha dichiarato questi insediamenti illegali nel mese di gennaio. Gaza subisce un blocco apparentemente senza fine e disumano in cui l’importazione è solo “liquame israeliano” pompato direttamente dai lacrimogeni USA, e le bombe ed i proiettili che vengono utilizzati dall’esercito israeliano per attaccare una popolazione in gran parte indifesa.
Per il governo di Israele: non hai smesso le infinite violazioni dei diritti umani. Non hai ancora smesso di insediamenti illegali. NON hanno rispettato il cessate il fuoco. Lei ha dimostrato di NON rispettare il diritto internazionale. Questo è il motivo che il 7 aprile, i cyber-elite, squadroni da tutto il mondo, hanno deciso di unirsi in solidarietà con il popolo palestinese contro Israele come una entità di distruggere e cancellare Israele dal cyberspazio.
Noi siamo Anonymous.
Noi siamo Legione.
Noi non perdoniamo.
Noi non dimentichiamo.
Per il governo di Israele, è troppo tardi per quello che NOI CI ASPETTIAMO.
-o0o-
PS-nessun media nostrano ha ancora dato questa notizia.
Fatemi capire: anonymous annuncia PRIMA su twitter (che possono leggere tutti, figuriamoci i servizi israeliani) che avrebbe attaccato? Cioè io dico prima al mio avversario dove e come colpirò? Ma che è sta pagliacciata?
-o0o-
lo hanno annunciato il 4 aprile quando hanno attaccato l’ università israeliana di Haifa:
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Israele: Anonymous attacca universita’
04 Aprile 2013 17:53 ESTERI
(ANSA) – TEL AVIV – ”Liberta’ per la Palestina”: con questo slogan il gruppo di hacker internazionali Anonymous ha reso noto oggi di essere riuscito ad entrare nei computer dell’Universita’ di Haifa, come prima operazione di sabotaggio che raggiungera’ il culmine il 7 aprile prossimo. In un messaggio diffuso sul web il gruppo ha pubblicato una lista di quasi 1400 persone (ebree ed arabe) che fruiscono dei computer dell’Universita’, precisandone i nomi, i telefoni e le loro password. (ANSA).
evidentemente non hanno potuto/non sono riusciti a fermare Anonymus.
-o0o-
ANONYMUS servirà soltanto a far censurare internet, ad eliminare la libertà di navigare.
Anonimuos sarà come l’undici settembre per le libertà individuali.
-o0o-
Israele: Maariv, Anonymous oscura siti ministeri Guerra, Istruzione e ufficio premier
TEL AVIV – Il sito del quotidiano israeliano Maariv ha ammesso che i siti governativi del Ministero della Guerra, dell’Istruzione e dell’Ufficio del Premier Netanyahu sono attualmente inaccessibili a seguito dell’attacco di oggi dei hacker di Anonymous.
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OpIsrael: Anonymous pubblica lista siti israeliani oscurati
IRIB – Il gruppo di hacker internazionali Anonymous che ha deciso di colpire i siti del regime israeliano per esprimere condanna ai crimini di questo ai danni della popolazione palestinese, ha resi noti i siti governativi e non di Israele che sono attualmente stati messi fuori uso dal gruppo. Tra questi, riportati nella lista qui sotto, anche quello del Ministero della Difesa e quello del Ministero della Pubblica Istruzione.
List of confirmed affected websites during #OpIsrael
The following list includes lastest confirmed tango downs, hacks, defaces, docks, hijacks, database leaks & releases, delets out of the internet, admin takeovers etc.
Gov. websites:
http://www.cbs.gov.il/
http://www.defence.gov.il/
http://www.education.gov.il
http://www.environment.gov.il
http://www.gca.gov.il/
http://www.gpo.gov.il/
http://int.gov.il/
http://www.isa.gov.il/
http://www.lapam.gov.il/
http://mofa.gov.il/
http://www.mof.gov.il/itc/
http://www.mohr.gov.il/
http://nisa.gov.il/
http://sep.gov.il/
Other israeli websites:
http://agreements.co.il/
http://alzheimer.org.il/
http://www.art-time.co.il
http://www.atlas-shelves.co.il/
http://bigsmile.co.il/
http://bubotmetukot.co.il/
http://biztv.co.il/
http://camellia.co.il
http://ciaobella.co.il
http://www.cogmetal.co.il/
http://www.connectionsmag.co.il
http://www.court.gov.il/
http://daniel-hall.co.il
http://dsignon.co.il
http://edanhatzilum.co.il
http://etzhaim.org.il
http://www.eximius.co.il/
http://fishgraphix.co.il
http://finephotography.co.il
http://galpro.co.il
http://www.goldbiz.co.il/
http://haifanet.co.il/
http://www.haifa-wwtp.co.il/
http://hed-haeer.co.il
http://hottam.co.il/
http://www.humor.co.il/
http://www.idf.il/
http://igmi.co.il/
http://www.inof.co.il/
http://www.insuranceoffers.co.il/
http://www.israntique.org.il/
http://www.kahane.co.il/
http://www.lawontheweb.co.il/
http://www.lawlink.co.il/
http://www.moshepapa.co.il/
http://www.misradneto.co.il/
http://www.mpi.co.il/
http://www.levechad.org/
http://natour-deal.co.il/
http://qsi.co.il/
http://www.pensya-tova.co.il/
https://smarteq.co.il/lib/_uploads/images/images.php
http://www.tama38law.co.il/
http://tapuahvedvash.co.il/
http://www.taussig-law.co.il/
http://thehome.co.il/
http://www.thenotaries.co.il/
http://www.t-pool.co.il/
http://www.visionimprovement.co.il/
http://web.ramgat.co.il/includes/x.html
Anon/Pastebins:
730 Israeli Facebook Accounts Hacked By Mauritania Attacker
Leak: http://www.connectionsmag.co.il, http://www.humor.co.il/ & http://www.art-time.co.il
95 israeli websites hacked by Aceh Cyber Team
14 israeli websites hacked by Kosovo Gold Hackers
Secret Israel Documents of http://israelmilitary.com by @TeamLHT; Leak: http://bit.ly/10I40Cm
Other medium:
100s off sites taken for op-israel by bilalsbxtra and dr samim-008
8 .il websites #HaCked and #Defaced bY #AnonGhost; Paste: http://pastie.org/7343283
Israeli Facebook Acounts HaCked by @An0nGhost
Part 1: http://pastebin.com/zdkHSvHT (400)
Part 2: http://pastebin.com/v7rfzkXm (560)
Israeli Cyber Pyrates facebook fan page hacked
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Edificanti passioni bergogliane
una certa danza che, come venne d’oltremare è nel suo appellativo e nel fatto gravemente oltraggiosa al pudore, e che per questo fu già condannata da tanti illustri Vescovi e proibita anche in paesi protestanti. In questa triste condizione è necessario che quanti hanno cura di anime levino coraggiosamente la voce in difesa della santità del costume cristiano e si adoperino con vigilanza a tener lontani i fedeli dai pericoli che minacciano di travolgerli nell’immoralità di un nuovo paganesimo.
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Ultimo tango a Roma

ODI il Savio, e ‘l suo consiglio,
fuggi, fuggi il gran periglio
di que’ balli, e ballerine
che son cause di rovine.
Tutti i sensi in mezzo al ballo
stanno esposti ad ogni fallo:
spesso cade in qualche errore
l’occhio, il pié, la mano, il cuore.
Qui si prende ogni licenza,
qui s’invizia l’innocenza,
qui si fan salti mortali,
mille risse e mille mali.
Qui de’ scandali è la peste,
e co’ balli si fan feste
non di Dio, né de’ Cristiani:
del Demonio e de’ Pagani.
Tolto il ballo santo e pio
di Davidde a onor di Dio,
nell’istoria divina
ogni ballo è una rovina.
Degli Ebrei col lor Vitello
finì il ballo in un macello;
a migliaia venitré
dié la morte il gran Mosé.
Un sol ballo il dì di festa
gli costo l’alma e la testa,
e il dì santo profanato
fu col sangue vendicato.
Dopo il ballo muor Sansone
con migliaia di persone;
di chi balla ecco la sorte:
gir saltando alla sua morte.
Altre volte fur rapite
quante furo al ballo unite;
oh de balli empia licenza:
immodestia ed insolenza!
Chi fè mai maggior rovina
d’Erodiade ballerina,
che col ballo traditore
dié la morte al Precursore?
Tanto piacque la saltante
ad Erode festeggiante,
che pospose a un salto indegno
il Battista e mezzo regno.
Ella poi precipitata
dentro l’acqua congelata,
ruppe il collo, e finì il giuoco
col saltar dall’acqua al foco.
Tenne mano a tanto errore
la sua madre, assai peggiore:
quante madri maledette
le sue figlie fan civette?
Quanti padri fan l’Erode,
che del mal de’ figli gode?
O peggior di tutti i mostri,
che uccidete i figli vostri!
Con far balli, e veglie, e feste
fate fuoco, e fiamme e peste
dei figliuoli e delle figlie,
e spiantate le famiglie.
Quante perdono il rossore?
Quante l’anima e l’onore?
Quanti balli, e suoni, e canti
son finiti in more e in pianti?
Quanti morti sono cascati?
Quanti il Cielo ha fulminati?
Per l’offesa, e disonore
delle feste, e del Signore!
Dopo il ballo, il dì di festa
una cade, e morta resta;
cade un’altra, e resta morta,
e ‘l Demonio se la porta.
Altri molti spiritati
furon tanto straziati,
che lasciar balli ed amori,
del Demonio assai peggiori.
Tu non vuoi lasciar l’usanze
degli amori, e delle danze:
dimmi un poco la cagione
della tua tentazione?
Mi dirai: questi son spassi.
Così dunque il tempo passi,
con far sempre un Carnovale,
balli, e veglie, ed ogni male?
Che bel giuoco, e bello spasso
far le feste a Satanasso!
Non ti puoi tu ricreare
quanto vuoi, senza peccare?
Tu dirai: non v’è peccato.
V’è il periglio ad ogni lato:
vi sono spesso error leggieri
gravi ancor de’ mal pensieri.
Arde l’esca appresso al fuoco,
né finisce in ballo, in giuoco;
qui si fa segreta mina
che poi scoppia in gran rovina.
Tu dirai: sono nostre usanze
far gli amori, e veglie, e danze.
Sono usanze pien d’errori,
con i Canoni e i Dottori.
Il Concilio Toletano,
con decreto sovrumano,
vieta i balli, che son peste
de’ costumi, e delle feste.
Tu dirai: questa è la via
per trovar la compagnia:
balli, amori, suoni e canti
sono le fiere degli amanti.
Con quest’arte del Demonio
cerchi il santo Matrimonio?
O che buon preparamento
di peccati al Sagramento!
Sono abusi pien d’errori!
Non i bagli, né gli amori;
buone doti, e qualitadi
fan le nozze e i parentadi.
Da Dio vien la buona sorte,
buona moglie, e buon consorte:
e a chi più si porta bene
Dio la dona, e la mantiene.
Ma dov’entra un folle amore
entra spesso un gran furore;
e una sorte maledetta
degli error fa la vendetta.
Così mostra ogni sentenza,
e ragione, ed esperienza.
Segui dunque il buon consiglio:
fuggi i balli e ogni periglio.
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Il dovere del cristiano di disobbedire a leggi ingiuste
Segnalazione di Pietro Ferrari
- La resistenza passiva; essa comporta l’opposizione passiva a tali leggi tramite la non osservanza delle stesse.
- La resistenza attiva legale; prevedente l’opposizione ad esse tramite mezzi legittimi (referendum, manifestazioni ecc. ecc.) per ottenere la loro revisione o cancellazione.
- La resistenza attiva a mano armata; consistente nell’opposizione con la forza all’applicazione di esse.
Apostolica mediocrità

- Non ci sono più le mezze stagioni
- In centro a Roma è impossibile trovare un parcheggio
- Si stava meglio quando si stava peggio
- L’amore vince sempre
- L’importante è volersi bene
- Io sono uno che [sic] la libertà é la prima cosa
- Meglio un buon laico di un cattivo prete
- La frutta non sa più di niente
- Da quando c’è l’euro i costi sono raddoppiati e gli stipendi dimezzati
- Il Papa è un uomo come noi
- Ci sono gente [sic] che al 20 del mese non hanno più soldi per fare la spesa
- Il mare d’inverno è più suggestivo che in estate
- Siamo tutti fratelli
Queste ed altre ovvietà, recentemente consacrate alla Beata Vergine di Fatima assieme ad altre non meno edificanti prodezze bergogliane, rimarranno impresse a lettere d’oro negli annali dell’apologetica e della sacra predicazione, ad imperitura memoria di questo glorioso Pontificato.
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Alla trasmissione “Vade Retro” di Tv2000: “E’ accaduto al termine della messa di Pentecoste su un malato in Piazza San Pietro”
23:21 – Alcuni esorcisti sostengono che ieri, al termine della messa di Pentecoste in Piazza San Pietro, papa Francesco, imponendo le mani sulla testa di un malato, abbia fatto una preghiera di liberazione dal demonio o un vero e proprio esorcismo. Questi esperti, parlando alla trasmissione “Vade Retro” di Tv2000, l’emittente della Cei, nella puntata di venerdì prossimo, affermano di non aver dubbi sulla natura del gesto del Pontefice.
Il Papa stende le mani sul capo del ragazzo pregando intensamente – E’ successo nei pressi dell’Arco delle Campane. Poco dopo aver terminato la celebrazione della messa, Papa Francesco si avvia, come al solito, verso i malati che hanno assistito al rito. Il Pontefice si avvicina ad un ragazzo. Il sacerdote che lo accompagna lo presenta al Papa con qualche parola che non si riesce a cogliere. Ma l’espressione di Francesco cambia improvvisamente. Il Papa appare pensoso e concentrato e stende le mani sul giovane pregando intensamente, mentre il ragazzo spalanca la bocca. “Gli esorcisti che hanno visto le immagini non hanno dubbi: si è trattato di una preghiera di liberazione dal Maligno o di un vero e proprio esorcismo”, fa sapere Tv2000.
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Bergoglio regala medaglie della Sede Vacante alla Merkel
Segnalazione di Monica Lodi Rizzini
“CITTA’ DEL VATICANO – E’ durato oltre 45 minuti ieri il colloquio privato nella Sala della Biblioteca tra papa Francesco e la cancelliera tedesca Angela Merkel. L’incontro, in cui la cancelliera si è rivolta al Papa IN TEDESCO, si è svolto alla presenza di un INTERPRETE.
Il Papa ha donato alla Merkel delle medaglie della SEDEVACANTE.”
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Ieri si era saputo che il Papa aveva esorcizzato un bambino. Poi la notizia è stata smentita dal Vaticano. Ma senza con ciò negare il potere del Papa o di altri preti di esorcizzare, cioè liberare il corpo dalla presenza del demonio.
Un prete confessava ad un giornalista di avere esorcizzato nella sua vita almeno sessantamila persone. Con mia enorme meraviglia il giornalista sembrava credere davvero alla esistenza del Maligno ed al potere del Prete di scacciarlo dai corpi degli uomini.
Questa storia dell’esistenza del Demonio è davvero grottesca. Se Dio è onnipotente non si capisce perchè convive con un un potere opposto al suo ma come il suo a quanto sembra eterno. Posso dire “cazzate!”?
Il prete esorcista è un prete-stregone. Come lo stregone è capace di guarire scacciando gli spiriti maligni. Un tempo questo potere dava un prestigio enorme ai preti in alcune zone del Sud in cui esisteva la cultura della tarantola.
Questo Papa parla, parla, parla….anche se usa periodi brevi, concisi e divide le cose a tre a tre per meglio farle ricordare. Ma oltre la Parola non sembra che ci siano fatti. Non c’è niente che abbia fatto per cambiare la Chiesa a cominciare dallo Ior….
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9 July 2013 at 08:09
29 giugno 2013 – Il cambiamento nella forma della Messa sarà presto presentato nella Mia Chiesa.
Posted by Messaggi da Gesu Cristo ⋅ luglio 8, 2013
Mia amata figlia prediletta, devi ignorare l’odio che esce dalla bocca di coloro che affermano di essere il popolo santo e seguaci fedeli della Mia amatissima Madre. Sappi che l’odio che sarà mostrato contro di te, sarà peggio di quello mostrato verso qualsiasi altro profeta che è venuto prima di te. Ti dico questo non per spaventarti, ma solo affinché tu accetti questo fatto e quindi ignori questa malvagità. Ogni volta che la Presenza di Dio si rende nota tra gli uomini, si produrrà sempre una reazione feroce della bestia, che opererà attraverso altri per negare la Parola di Dio.
Figlia Mia, il cambiamento nella forma della Messa sarà presto presentato nella Mia Chiesa. Sarà molto confuso e molti non riusciranno ad accorgersi delle menzogne che saranno presentate all’interno delle nuove preghiere. La Mia Presenza sarà rinnegata nel più sottile dei modi, ma coloro che seguiranno la nuova forma, in cui verrà negata la Mia Presenza reale, non saranno in grado di compiere il Sacrificio a Dio nel modo in cui deve essere fatto. Figlia Mia, questa rivelazione avrà per risultato quello di essere disprezzata, ma devi sapere che questo è stato predetto. Ai Miei seguaci sarà detto che la Santa Comunione significa che tutte le persone – in tutto il mondo – devono essere unite come una cosa sola, per dimostrare l’amore degli uni per gli altri. Lentamente, ma inesorabilmente, la Santa Messa non sarà più basata sul Mio Santo Sacrificio. Invece la cerimonia sarà ideata per rendere omaggio all’uomo e voi sarete indotti a testimoniare un confronto davanti ai Miei Sacri Altari e a tutti i tabernacoli del mondo.
Il giorno in cui i sacrifici quotidiani cesseranno non è lontano. Sappiate che Io vengo per avvertirvi di questo adesso, in modo che non abbiate fame. Quando sarete privati della Mia Presenza, sarete svuotati del Mio Spirito e vi sarà difficile rimanere vicini a Me.
Le parole che verranno usate per ingannarvi includeranno la frase “per il bene di tutti, per l’unificazione di tutti i figli di Dio.” La Messa avrà un nuovo significato. La Mia morte sulla Croce sarà dimenticata e ne saranno ridefinite tutte le ragioni. Ricordatevi in quel giorno le parole che vi dico oggi. Se accettate la modifica, la Mia Presenza scomparirà. Io sarò con voi, ma non sarà il Mio Corpo quello a cui voi prenderete parte.
A coloro che non credono nel malvagio progetto, che è già stato ideato per eliminare ogni traccia di Me, Io dico adesso: quando Me ne sarò andato, verrete a cercarmi? Quando la Mia Santa Eucaristia sarà profanata, vorrete trovare delle scuse per i responsabili? O vorrete seguirMi per ascoltare la Verità quando sarete circondati dalle menzogne? La scelta sarà vostra.
Il vostro Gesù
Santa Madre Russia: Il nuovo (e ultimo) bastione del cristianesimo?
by Il Mastino
SANTA MADRE RUSSIA:
IL NUOVO (E ULTIMO) BASTIONE DEL CRISTIANESIMO?
LA RUSSIA ORTODOSSA DI PUTIN
VS.
IL NUOVO ORDINE MONDIALE MASSONICO…
…INCONTRO ALL’ARMAGHEDDON?
di Gianluca Marletta*
*(Saggista e coautore, con la giornalista Enrica Perucchietti, del libro: N.W.O. Storia e ideologia del Nuovo Ordine Mondiale, che sarà in libreria in autunno per i tipi della Arianna Edizioni).
E’ l’unica nazione di tradizione cristiana capace di vietare (per Cento Anni!) le manifestazioni pubbliche delle lobby omosessuali “infischiandosene” bellamente delle accuse di autoritarismo lanciatele dai “democratici” d’ogni latitudine; uno dei pochi paesi al mondo dove, stando a tutti i sondaggi e le statistiche, la religione è in crescita esponenziale e la chiesa nazionale (quella Ortodossa) è di gran lunga l’istituzione più popolare; un paese devastato per decenni dalla denatalità e dalla pratica dell’aborto facile che, al giorno d’oggi, “premia” ogni nuova nascita con un bonus equivalente a 9.000 euro1; un paese che ha schiacciato senza pietà il terrorismo islamico locale (quello ceceno di tipo salafita, finanziato dall’Arabia Saudita) ma che intrattiene relazioni amichevoli con buona parte del mondo islamico ed è visto, con evidente simpatia, da tutte quelle forze che si oppongono, per i più svariati motivi, al cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale concepito dalle elite occidentali. Una nazione che, recentemente, sembra essere entrata nelle grazie e nelle speranze persino di molti Cattolici (soprattutto laici), i quali cominciano a vedere in essa quasi una sorta di rinnovato “bastione” o baluardo della Cristianità.
Mosca: 100.000. persone manifestano contro la profanazione compiuta dalle “Pussy Riot”. I media occidentali l’hanno totalmente ignorata
Questa nazione, unica nel suo genere per estensione geografica e complessità culturale, è la Russia: l’immensa Russia euroasiatica dagli spazi sconfinati e dalle esotiche cupole d’oro, cerniera storica tra Europa e Asia, ma anche centro gravitazionale di uno dei “polmoni” del Cristianesimo, quell’Ortodossia che sembra aver conservato, coi suoi pregi e limiti, il sapore di quella spiritualità arcaica che altrove sembra ormai perduta.
Eppure, questa Russia, che oggi sembra quasi riprendere in mano l’eredità di Bisanzio ergendosi a scudo contro le derive sia culturali che militari dell’Occidente post-cristiano, è la stessa che, fino a solo qualche decennio fa, rappresentava “l’impero ateo” per eccellenza e che, ancor più di recente, sotto il regime dell’alcolizzato e filoccidentale Eltsin, sembrava destinata ad un’irrimediabile tracollo e alla totale dissoluzione sociale e politica.
Quello che è accaduto in Russia negli ultimi anni è, pertanto, un evento straordinario, una vera “resurrezione” che, per essere compresa, dev’essere giudicata non con le nostre categorie politiche, culturali e morali occidentali, ma a partire dalla Russia stessa, dalla sua cultura e dai suoi valori.
L’era post-comunista, in Russia, coincide essenzialmente con la dissoluzione dell’Impero Sovietico ma anche, e soprattutto, con la devastazione economica e morale del popolo russo. Sotto il presidente Eltsin, alcolizzato paladino degli interessi occidentali, ha luogo infatti quella drammatica svendita dei “gioielli di famiglia” dell’economica ex-sovietica che crea quella casta degli “oligarchi” spesso appoggiati e finanziati dall’estero.
Mihail Kodorkovsky: il criminale oligarca e faccendiere al soldo di Soros e dei Rothschild, processato per truffa
I registi di questo saccheggio sono essenzialmente identificabili con la grande finanza anglosassone: tra i personaggi più in vista in quegli anni spicca Mikhail Khodorkovsky, (poi condannato nell’era Putin per frode ed evasione fiscale, divenendo così un “martire della democrazia” per i media occidentali), protagonista negli anni ’90 della privatizzazione del gigante petrolifero nazionale Yukos, nonché della svendita del patrimonio minerario russo, grazie alla creazione di società fantasma domiciliate in paradisi fiscali esteri e contando sul supporto finanziario dei Rothchild d’Inghilterra2. In cambio dell’aiuto occidentale, peraltro, Khodorkovsky ha finanziato nel 2001 a Londra la nascita di una Open Russia Fondation (sul modello della Open Society di Soros), finalizzata all’esportazione della “democrazia” nell’immenso paese euroasiatico.
Al tempo stesso, altri oligarchi (tutti successivamente messi sotto processo da Putin) svendevano altre risorse nazionali: come Berezovsky (Aeroflot), Abramovich (Banca Most) o Chernoy (Trans World Metals); tutti regolarmente fuggiti qualche anno dopo dalla Russia per riparare in Gran Bretagna o (in virtù della loro ascendenza ebraica) in Israele.
Alcuni oligarchi sono stati addirittura sospettati e additati dall’opinione pubblica di supportare, in funzione antinazionale, il nascente terrorismo ceceno: fra di essi, il caso più clamoroso è quello di Boris Berezovsky, oligarca dell’epoca Eltsin, poi riparato a Londra e infine in Israele per sfuggire alla giustizia moscovita, e il cui ex-capo delle guardie del corpo è stato, per lungo tempo, il superterrorista Aslan Maskhadov, autore della strage nella scuola di Beslàn.
Ma il dramma forse più terribile dei primi anni della Russia post-sovietica è stato lo scadimento umano di un intero popolo: un popolo uscito devastato da 70 di ateismo coatto il quale, una volta privato anche delle retoriche certezze ideologiche del sovietismo, sembrava destinato ad una vera e propria putrefazione sociale. L’immagine del “presidente ubriacone” Eltsin è stata per anni quella stessa della Russia: un paese senza identità, falcidiato dall’alcolismo e dalla violenza, fragile e ricattabile da parte di qualsiasi potere forte, infiltrato da una sottocultura di derivazione occidentale permeante e dissolutiva.
L’alcolizzato Eltsin che il corrotto Occidente tentò di utilizzare come piede di porco per divellere la Russia cristiana e ridurla nella sua stessa poltiglia morale, dunque in un immenso cortile per i traffici più immondi del turbocapitalismo anglo-americani
Il vecchio sogno anglosassone della conquista dell’Heartland, la piattaforma euroasiatica da cui poter dominare il mondo, mediante la dissoluzione o il ridimensionamento definitivo della Russia, sembrava, pertanto, vicinissimo a realizzarsi: il crollo dell’impero sovietico, infatti, aveva anche portato a quel “risveglio delle nazionalità” che aveva sottratto all’influenza russa non solo l’Asia Centrale e gran parte della regione caucasica, ma anche quell’Ucraina che, oltre ad essere un paese di quasi 60 milioni di abitanti, è anche la culla storica della Rus.
Come affermava ancora nel 1997 Zbigniew Brzezinsky, nel suo saggio dal titolo The Great Chessboard (Il Grande Scacchiere): “la Russia senza l’Ucraina (…) diverrà un impero sostanzialmente asiatico, probabilmente trascinato in conflitti usuranti con le nazioni dell’Asia Centrale”.
Nel 2003, intanto, grazie ai fondi e alle cosiddette ONG come la Open Society sponsorizzate dal magnate americano George Soros, ma anche da altre fondazioni “private” come il National Endowment For Democracy o la tedesca Konrad Adenauer Foundation, le cosiddette “rivoluzioni colorate” consegnavano in mano all’Occidente sia la Georgia che l’Ucraina, in prospettiva di una futura adesione dei due paesi ex-sovietici alla NATO.
A partire dal 1999, tuttavia, accade qualcosa che porta, lentamente ma inesorabilmente, a trasformare la situazione della Russia. Il 1999, infatti, è l’anno in cui il logorato presidente Eltsin offre la carica di primo ministro ad un personaggio allora semisconosciuto di nome Vladimir Putin.
Certamente, i metodi di Putin non sempre coincidono con quell’idea di sedicente democrazia che il political correctness occidentale esalta, ma tale giudizio non tiene conto né del tradizionale autoritarismo connaturato da sempre al potere russo né, tantomeno, dell’ipocrisia per cui un Putinpossa essere considerato un “tiranno” e addirittura il nemico numero uno, da quello stesso Occidente che considera invece “alleati” le brutali tirannie degli stati arabi del Golfo o stati razzisti e guerrafondai come Israele o la stessa Turchia.
La vera “colpa” di Putin agli occhi dell’Occidente, in realtà, è quella di aver trasformato la Russia in un solido blocco strategico economicamente indipendente e quindi non più ricattabile dai Poteri Forti internazionali. In pochi anni, infatti, Putin si è riappropriato dei “gioielli di famiglia” strappandoli dalle mani degli oligarchi; inoltre, approfittando del rialzo del prezzo del petrolio, lo “zar” è riuscito nell’impresa di saldare gli enormi debiti contratti dalla precedente amministrazione Eltsin, rifondendo nel 2005 quasi 15 miliardi di dollari al Club di Parigi (un gruppo di circa una dozzina di paesi occidentali debitori); e con l’estinzione del debito, di fatto, la Russia viene ad essere uno dei pochi paesi realmente sovrani del mondo contemporaneo.
E’ per questi motivi, essenzialmente, che l’odio occidentale contro Putin e la Russia ha cominciato a salire vertiginosamente di anno in anno, fino ad arrivare a dichiarazioni sconcertanti, come quelle rilasciate nel 2006 in un articolo del prestigioso periodico Foreign Affaire3, (organo del Council on Foreign Relations, il think tank finanziato dai Rockefeller dal quale sono uscite figure come Brzezinsky, Kissinger o l’ideologo dello “scontro di civiltà” Samuel Huntington):
Il Grande Gioco tra Usa e Russia per il dominio del Medio Oriente
“Se dovesse scoppiare un conflitto (gli USA n.d.a.) potrebbero attaccare rapidamente e impunemente il territorio della Russia, e la Russia non avrebbe i mezzi per montare una risposta. (…) E’ finita l’epoca della Mutua Distruzione Assicurata (MAD), (…) infatti, la quantità di bombardieri strategici russa è crollata del 39%, quella dei missili balistici intercontinentali, e dei sottomarini con missili balistici dell’80%. (…) anzi, lo scadimento dell’arsenale russo è anche peggiore di quel che dicono le cifre”.
Più di recente, inoltre, possiamo ricordare le invettive dell’ex candidato presidenziale americano John McCain: “Caro Vlad, la primavera araba è alle tue porte!”, urlate su twitter alla vigilia delle recenti elezioni russe del 2012 -nelle quali Putin è stato rieletto presidente con la maggioranza assoluta del 63,9% dei voti- minacciando esplicitamente il leader moscovita di fare la fine di Gheddafi.
Ma Putin sembra essere perfettamente cosciente di quali siano i “veri nemici” della Russia, ed è per questo che negli anni ha portato avanti una politica sempre più antitetica a quella della NATO e dell’Occidente, specie nel vicino “giardino di casa”, ovvero il Medio Oriente e l’Asia Centrale; divenendo di fatto il “grande protettore” di tutti quei paesi che, per un motivo o per l’altro, si oppongono al progetto mondialista occidentale. Questo “braccio di ferro”, naturalmente, diviene un fattore di pericolosa instabilità, specie dove gli interessi di Russia e Occidente sembrano inevitabilmente scontrarsi (come sta accadendo in questo momento in Siria).
Ma la mossa realmente rivoluzionaria di Putin è stata quella di capire che la resurrezione di un popolo, ancor prima che economica, dev’essere morale e spirituale. Ed è da questo presupposto che nasce l’alleanza del governo russo con le “religioni tradizionali russe” ovvero, in primis, con quella Chiesa Ortodossa senza la quale è impossibile anche solo parlare di un’anima russa.
Mosca: nel novembre 2011, tre milioni di persone sfidano le temperature polari per venerare il Sacro Cingolo di Maria giunto dal Monte Athos
Oggi, a vent’anni dal crollo del comunismo ateo, circa l’80% della popolazione russa è battezzata nella Chiesa Ortodossa; ma i numeri nudi e crudi dicono ben poco, specie agli occhi di quegli occidentali abituati a percepire pregiudizialmente le chiese ortodosse come istituzioni “sottomesse al potere” e portatrici di una religiosità “formalistica”.
In realtà, quello che sta accadendo in Russia è che alcuni aspetti spesso considerati come “debolezze strutturali” del mondo ortodosso sembrano provvidenzialmente tradursi, negli ultimi anni, in “punti di forza”. La stessa “sottomissione al potere” nazionale, che al tempo della Rivoluzione Bolscevica fu uno dei fattori che trascinò alla rovina la Chiesa Russa, diviene oggi un fattore di potenza, al contrario di quello che attualmente avviene in Occidente con la Chiesa Cattolica, la quale, non potendo contare su nessun potere “amico”, è costretta in ultima analisi a negoziare la propria sopravvivenza istituzionale con Poteri assolutamente ostili (le sorprendenti dichiarazioni di Benedetto XVI sul Nuovo Ordine Mondiale sono, da questo punto di vista, fin troppo significative4).
Sul presunto formalismo dell’Ortodossia, peraltro, si dovrebbe comprendere che in Oriente l’adesione al Cristianesimo non è mai stata, in primo luogo, l’adesione ad una morale o ad un catechismo, quanto l’appartenenza ad un universo simbolico comune (“Se qualcuno ti chiede della tua Fede, vai in chiesa e mostragli le nostre icone!” recita un detto russo); un’adesione meno mentale o emotiva che cardiaca, dimostratasi di fatto indistruttibile persino a fronte di 70 anni di ateismo di stato e a 20 anni di tentativi di penetrazione secolarista occidentale. Il risultato è un legame viscerale tra religione e popolo che, se da un lato penalizza fortemente le possibilità di un’opera di evangelizzazione fuori dai confini tradizionali dell’Ortodossia, crea un “fascio di forze” inscindibile.
Da questo punto di vista, anche la preponderanza del clero uxorato favorisce un diffuso senso popolare di “appartenenza” alla Chiesa che non è vista, come spesso accade in Occidente, come “una cosa da preti”. Se il “pope” ortodosso, infatti, proprio a causa del suo status di sacerdote e al contempo di uomo di famiglia, non ha mai conosciuto il prestigio e l’autorità di cui godeva (un tempo) il prete cattolico, è anche vero che tale caratteristica ha impedito che in Oriente si sviluppasse quel pregiudizio sul clero visto come “sacra casta” autoreferenziale, che è oggi uno dei cavalli di battaglia degli anticlericali occidentali.[*NOTA DI REDAZIONE: lasciamo intatta l’analisi dell’autore in questi ultimi capoversi; tuttavia non la condividiamo, e abbiamo sufficiente materiale per dimostrare che questa storia va guardata da un’altra prospettiva che diverge dall’analisi di questo paragrafo]
Vladimir Putin, al di là del giudizio occidentale sui suoi metodi “dispotici”, non ha fatto altro, in fondo, che favorire questa naturale comunione tra popolo russo e Ortodossia. In un’interessante intervista rilasciata prima delle ultime elezioni presidenziali al mensile cattolico “Tempi”5 da KirillFrolov, il giovane presidente dell’Associazione degli Esperti ortodossi, emerge questa “gratitudine” della Russia profonda verso “lo zar” Vladimir:
Putin bacia la fronte coperta dal sudario del defunto patriarca di tutte le Russie Alessio II
Signor Frolov, come valuta la situazione politica della Russia alla vigilia delle elezioni presidenziali?
La cosa principale è dire di no alla rivoluzione arancione che vogliono imporci i manifestanti anti-Putin. Questi rivoluzionari vogliono farci rivivere le calamità del 1917: gridano “via il sovrano” come fu fatto allora, col risultato che allo zar ortodosso succedette un malvagio governo pagano. E noi ortodossi rispondiamo con l’inno della Russia imperiale: «Dio, custodisci lo zar». Non possiamo amare questa gente che si inginocchia davanti all’ambasciatore americano (…).Per questo chiediamo ai cattolici italiani di appoggiarci come noi ortodossi vi abbiamo appoggiato davanti alla Corte europea nella difesa dei crocefissi nelle scuole (…).
Perché siete così preoccupati di un indebolimento di Vladimir Putin?
Perché sarebbero messi in pericoli i germogli positivi che sono spuntati in Russia in questi anni. L’8 febbraio Putin ha incontrato il patriarca Kirill e tutti i leader religiosi russi: ha confermato l’insegnamento del cristianesimo nelle scuole e ha auspicato una maggiore presenza della Chiesa alla televisione. Se la rivoluzione vincesse, questi accordi sarebbero compromessi. Se la Chiesa avrà più spazio nelle scuole, nelle forze armate e alla televisione, riusciremo a salvare il nostro popolo dalla droga, dall’alcolismo, dalla distruzione delle famiglie, riusciremo a farlo rialzare in piedi. (…) Il Patriarca sta creando decine di nuove diocesi perché tutte le parrocchie del territorio russo possano essere visitate e incoraggiate da vescovi, perché ogni cittadino sofferente o nel bisogno possa sentire l’influenza di un vescovo anche nelle località più disagiate. Ha avviato un piano per la creazione di 200 nuove parrocchie a Mosca, per arrivare a ogni cittadino della capitale. Perché questi progetti si realizzino è necessaria un’alleanza fra Putin e Kirill. Il presidente favorirà la crescita economica e difenderà i nostri interessi nazionali, il patriarca compirà la rinascita spirituale della Russia mettendo la Chiesa in grado di raggiungere ogni cittadino russo.
Lei teme che l’unità della Russia sarà in pericolo se Putin non sarà eletto presidente o se si ritroverà debole?
Il pericolo di perdite territoriali da parte della Russia si sarebbe concretizzato se nel 2000 non fosse salito al potere Putin: i wahabiti stavano conquistando il Daghestan. Il pericolo si riproporrebbe se vincesse la rivoluzione arancione sponsorizzata dagli Usa. (…) E il senatore McCain ha minacciato la ripetizione dello scenario libico in Russia! Immaginatevi cosa sarebbe successo se un senatore russo avesse minacciato uno “scenario libico” per Washington. Queste sono affermazioni che non possiamo tollerare. Come non possiamo tollerare che l’ambasciatore Usa Michael McFaul riceva i leader dell’opposizione (…). Ma le dichiarazioni di McCain o gli incontri dell’opposizione con gli ambasciatori stranieri sortiscono l’effetto opposto a quello desiderato: la gente respinge il parallelo fra Tripoli e Mosca, non vuole alcuna cooperazione fra Nato e Russia, respinge la destabilizzazione. Putin ormai è diventato il simbolo della lotta della Russia per la sua sovranità.
Ma la nuova Russia di Putin non sembra voler limitare la difesa del Cristianesimo solo all’interno dei suoi tradizionali confini. Recentemente, di fronte alle discriminazioni ormai intollerabili che paesi come la Gran Bretagna impongono ai Cristiani (come il divieto di portare addosso la croce!), il Patriarcato di Mosca e persino l’Associazione degli Avvocati Russi ha deciso di porre la questione di fronte al Consiglio d’Europa6.
Traslazione del corpo del defunto patriarca di tutte le Russie, Alessio II
In questa prospettiva sarebbe logico o persino naturale, un’alleanza tra Ortodossia e Cattolicesimo in vista di una difesa dei comuni valori cristiani.
E invece, a dispetto di tutto, questo non avviene!
Da una parte, infatti, il mondo russo rimane fortemente sospettoso verso il Cattolicesimo, visto non solo come una religione “straniera” ma, forse ancor di più, come il cavallo di Troia di una mentalità razionalista e giuridista considerata del tutto aliena rispetto all’anima russa. Non a caso, il Cattolicesimo non rientra tra le quattro “religioni tradizionali russe” che beneficiano dell’aiuto del governo (ossia, oltre all’Ortodossia, l’Islam, il Buddhismo e l’Ebraismo).
Anche da parte cattolica, tuttavia –e fatto salvo alcune dichiarazioni degli ultimi Pontefici rimaste sostanzialmente senza eco- l’Ortodossia rimane “un oggetto misterioso”, un mondo esotico e indecifrabile, dottrinalmente vicino ma lontanissimo in quanto a cultura. Da questo punto di vista, è innegabile che la progressiva protestantizzazione della teologia cattolica che ha caratterizzato gli ultimi decenni non ha certo favorito un approccio con la cultura simbolica, mistica e meta-razionale dell’Oriente. Inoltre, anche da un punto di vista politico, una parte del clero cattolico sembra rimanere legata a datate posizioni filo-atlantiche e filo-occidentali che possono aver avuto un senso al tempo dell’URSS e della minaccia comunista ma che, al giorno d’oggi, appaiono più che altro alla stregua di manifestazioni di pigrizia intellettuale quando non di acquiescenza timorosa verso i Poteri Forti.
Questo non impedisce, tuttavia, che molti Cattolici (soprattutto laici) vedano oggi nella Russia, se non un bastione, almeno un inatteso “spiraglio” di luce in un mondo anticristiano e ostile. Alcuni, in chiave escatologica, ricordano le parole della Madonna di Fatima: “la Russia si convertirà e il mondo conoscerà un periodo di pace”; vedendo nella rinascita spirituale del popolo eurasiatico un frutto di quella “consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria” che, a dispetto degli scrupoli umani e delle paure della Gerarchia, sarebbe comunque avvenuta –non si sa bene in quale forma- negli anni 80…
Ma qualcuno va oltre e sull’onda di un certo apocalittismo “fatimita” vede, nella presunta viltà dimostrata da una parte delle gerarchia cattolica, l’impedimento a che anche la seconda parte della promessa, ovvero l’auspicio della pace, si realizzi. La conversione della Russia, infatti, non sembra affatto essere la premessa di una pace mondiale ma, al contrario, il segno del radicalizzarsi di uno scontro che vede da una parte l’Occidente post-cristiano e massonico fautore di un Nuovo Ordine Mondiale fronteggiarsi con una Russia identitaria che, semplicemente, non accetta questo progetto.
Proprio in questi giorni del resto, nel totale silenzio dei nostri TG, navi da guerra russe stanno facendo rotta verso la Siria, mentre forze aeronavali americane, turche, israeliane e saudite si esercitano da mesi davanti alle coste levantine e migliaia di jihadisti sono liberi di entrare dal confine turco spacciati dai media occidentali come “liberatori”.
Uno scenario da Armagheddon che prende forma nel silenzio afoso delle nostre giornate estive, trascorse a parlare di Belen o dell’ultima “uscita” di Casini o di Vendola…
NOTE
1 Le politiche di Putin sono riuscite a portare la Russia dalla natalità più bassa del mondo ad avere nel 2011, per la prima, un tasso di crescita in positivo. Su questo argomento, cfr. anche il divertente articolo di Anna Mazzone: voltahttp://blog.panorama.it/mondo/2011/04/26/russia-zar-putin-punta-tutto-sui-bambini/
2 Cfr. M.Blondet, Stare con Putin?, Milano 2007, pp. 79-84
3 K.Lieber/D.Press, “The rise of US nuclear primacy”, in Foreign Affairs, marzo-aprile 2006
4 Benché comprensibili (nell’ottica strategica di una sopravvivenza della Chiesa Cattolica come istituzione, in un mondo occidentale ormai dominato da Poteri Forti dichiaratamente anticristiani), non possono non suscitare sconcerto dichiarazioni pubbliche come quelle rilasciate dall’attuale Pontefice durante la sua prima benedizione Urbi et Orbi del 2005: “Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici”. Ora è evidentemente impossibile che l’attuale Papa non sia a conoscenza delle radici massoniche, occultiste e profondamente anticristiane del NWO, tanto più che solo qualche anno prima, l’allora Cardinale Ratzinger aveva recensito con parole inequivocabili il saggio del prof. Michael Schooyans, Nuovo Disordine Mondiale, Cinisello Balsamo 1999; in cui il NWO veniva accusato di essere nient’altro che una tirannia dei Poteri Forti occidentali per opprimere i popoli più poveri…
5 L’intervista completa è scaricabile al link: http://www.tempi.it/se-vincer-putin-la-chiesa-ortodossa-avr-pi-spazio-no-alla-rivoluzione-appoggiata-dagli-usa#.UCeTN6EaNzk
6 http://www.stampalibera.com/?p=43160
LA GUERRA DEI BUGIARDI AL CUBO
lavocedellevoci.it
Con tutta probabilità il 2013 finirà in guerra. Il colpo contro Damasco viene presentato come “limitato”, “breve”, come un “avvertimento”. In realtà è solo un trucco (questa è una storia di trucchi) per cominciare una guerra lunga. Quanto lunga? Infinita. Cioè fino alla fine. La nostra fine, quella di coloro che leggono queste righe.
In realtà è la prosecuzione di una guerra che cominciò l’11 settembre 2001, ma furono in pochi ad accorgersene. E non se ne accorsero perché non avevano capito che l’Impero era entrato in una crisi ormai irreversibile, e che stava cercando di predisporre gli strumenti politici, militari, psicologici per cambiare il corso della storia, e prolungare a tutti i costi (nostri) il suo potere.
Siamo dunque in guerra da dodici anni, ma facciamo fatica a capire come mai le cose vanno sempre peggio e come mai gli eventi accelerano la loro caduta verso il basso.
È perché, di nuovo, non abbiamo capito bene quello che sta succedendo.
Kosovo, Afghanistan, Iraq, “primavere arabe”, Libia, colpo di stato in Egitto, erano e sono mosse della stessa partita.
Quella siriana è l’ultima in ordine di tempo, ma non è l’ultima affatto.
Come sa ogni discreto giocatore di scacchi, non si può vincere nessuna partita se non si sa prevedere le mosse successive. Quella dopo sarà l’Iran. E ogni passo in avanti delle pedine sarà più grave del precedente, poiché l’Impero ha perso il controllo e la sua “cura” della crisi è peggio della malattia. Non funziona. E sapete perché? Perché Impero vuole dire crescita infinita. E la crescita infinita è invece “finita”.
È finita “l’era dell’abbondanza” ed è cominciata “l’era dell’ insufficienza”. E, se si poteva convincere, costringere a comprare tutto il comprabile, con il fascino della bellezza e, appunto, dell’abbondanza, è molto difficile convincere la gente a tirare la cinghia. Ci vuole la violenza per ottenere questo risultato. Diciamo dunque che ci stanno facendo entrare nella fase pedagogica in cui dobbiamo imparare a subire la violenza.
Ma c’è grande confusione sotto il cielo. Questo nuovo avvitamento ha un che di stralunato. Anche i Padroni Universali pare siano sotto l’urgenza del tempo. Dunque pasticciano. Le guerre precedenti erano state preparate decisamente meglio. Questa sembra avviarsi nel mezzo di convulsioni gravi. Il Parlamento britannico si ribella e mette alle corde Cameron.
Obama è costretto a fare marcia indietro e a chiedere il parere del Congresso. Lo avrà, io penso, ma sarà utile ricordare che Obama prende una tale decisione contro la volontà di tutto lo staff del proprio Consiglio di Sicurezza. E sapete con quale argomento? Questo, in sintesi: potremmo attaccare senza l’avallo del Congresso, ma dobbiamo sapere che, dopo (la “mossa successiva” di cui ho parlato prima, ndr) quando dovremo andare contro l’Iran, cioè quando dovremo lanciare una nuova guerra di grandi proporzioni non limitata nel tempo e negli obiettivi, allora avremo bisogno di un’autorizzazione formale. Dunque è meglio chiederla anche ora. L’ha riferito il New York Times e io ho una grande fiducia nel New York Times quando annuncia la guerra.
Questa è stata la ragione del rinvio dell’attacco. Che sarà solo di qualche giorno. Le lobbies filoisraeliana e filosaudita che manovrano a Washington avranno facilmente ragione di ogni titubanza.
L’America, quando sono in gioco le sorti dell’Impero, non si divide.
Per ora.
E i sondaggi dicono tutti che il 60% degli americani è pronto a sostenere un attacco contro l’Iran. Dunque si proceda. Singolare, e curioso (ma poiché siamo in pieno delirio possiamo anche ridere un po’), gl’ispiratori principali di questa guerra, e della prossima, sono i fondamentalisti religiosi: i capi sionisti di Israele e i capi wahhabiti dell’Arabia Saudita. Entrambi decisi a stroncare la serpe sciita di Teheran.
Dunque la guerra imperiale è ora sotto l’egida di una specie di, congiunta, guerra di religione. Suggerisco di non sottovalutarne il significato, specie agli ottimisti (che abbondano sempre): quando Dio entra in questa sindrome, la legge di Murphy (“se le cose possono andare peggio, vuol dire che finiranno peggio”) diventa inesorabile.
Il fatto è che gli Stati Uniti non hanno più una linea che sia la loro. Dell’Impero rappresentavano il braccio statuale armato. Ma come stato dovrebbero anche sottostare a certe regole. Almeno ad alcune. E qui viene il problema perché anche in Occidente cominciano a manifestarsi incrinature, che prima non c’erano. I Masters of The Universe vogliono andare allo scontro con il resto del mondo, perché sono consapevoli che ogni alternativa di pace e di cooperazione dev’essere esclusa, in quanto sancisce la fine dell’Impero.
Ma il resto del mondo non è virtuale: c’è la Cina, e anche la Russia. Ci sono sei miliardi d’individui che vogliono vivere e non solo sopravvivere.
E’ qui che frana l’America, che non è più in grado di gestire le convulsioni.
Diciamo che stiamo osservando una crisi di egemonia. C’è una gran confusione. Ci sono diversi attori, ormai potenti, che parlano. Perfino la Bonino, ministro degli esteri di un paese inesistente, osa fare dei distinguo. Non s’era mai vista una cosa del genere.
Il Papa di Roma (lunga vita a Papa Luciani!) sembra un pezzo anomalo di una macchina che cammina a stento. Vede la terza guerra mondiale e, per giunta, lo dice senza neanche chiedere l’autorizzazione di Washington. A differenza del Beato Giovanni Paolo II, non ha da rendere conto del miliarduccio di dollari che ricevette per versarlo a Solidarność. E dunque parla. E digiuna: che disastro d’immagine per Obama. Che andrà in guerra, ma con l’Occidente spaccato, con al seguito solo il burattino Hollande, che è stato eletto con i voti di sinistra. Si procederà a vista, o la va o la spacca. Poi ci si affaccerà sui confini dell’Iran.
Ma bisogna guardarsi dai sempliciotti che sognano una reazione militare immediata di Mosca, tanto meno di Pechino. Non ci sarà nessuna reazione militare. Mosca e Pechino rispondono e risponderanno asimmetricamente. Non sono sciocchi e vogliono aspettare seduti sulla riva del fiume. Lo scontro vero – che nessuno oggi può sapere quali dimensioni e forme assumerà, anche perché nessuno sa con precisione quali armi saranno messe in funzione – è ancora in preparazione e richiederà un certo periodo di tempo, molte verifiche sul campo, molto studio di mosse e contromosse reciproche.
Ma l’accelerazione si vede e si sente. Avete presente come si muove una valanga? Avete presente che tra il 1929 e il 1939 (inizio della seconda guerra mondiale) ci furono dieci anni? Avete presente che l’esplosione della finanza mondiale cominciò nel 2008? Aggiungete dieci anni e farà 2018.
Lo so che la storia non si ripete mai. Ma la stupidità umana (specie quella delle élites dirigenti) è una costante universale.
E, se osserviamo l’impazzimento generale che contraddistingue perfino i mentitori, i gatekeepers, dovremmo essere molto preoccupati. Perché si può mentire in modo credibile, raccattando argomenti dai rigattieri del buon senso. Ma qui siamo di fronte a portavoce che non solo si contraddicono, ma mentono senza argomenti. Bugiardi senza idee, che ripetono a pappagallo ciò che viene detto loro di comunicare.
Tutto il mainstream, dai Ferrara, ai Cazzullo, agli Zucconi, ai De Bortoli, ai Lerner, alle Botteri , danno per acquisito (cioè che Assad ha usato armi chimiche) senza nemmeno soffermarsi un istante sulle prove: che mancano inesorabilmente. E mancheranno anche dopo, sicché la menzogna è già lì, tutta nuda. Eppure non la vedono e la ripetono con sguardi ebeti, incuranti di ogni vergogna, forti dell’impunità che viene loro garantita, insieme agli stipendi che prendono a fine mese. Preoccupante perché già ci annuncia come strilleranno al primo bombardamento sull’Iran. Titolano già ora affibbiando a Bashar frasi che non ha detto, minacce che non ha proferito. Figuriamoci cosa diranno contro gli ayatollah!
Siamo in un acquitrino miasmatico pieno di flatulenze insopportabili che dimostrano lesioni cerebrali e intestinali ormai irrimediabili. Attenzione che questi ci stanno preparando la guerra in casa. E lo faranno fino a che non andremo a stanarli nei loro studi elettronici e non li costringeremo – com’è nostro diritto – a dirci perché hanno mentito sapendo di mentire. E poi li licenzieremo, perché fanno il mestiere senza autorizzazione deontologica.
Infatti abbiamo le prove – noi le abbiamo, le prove – che mentono. Perché basterebbe che andassero a leggere le notizie che pullulano nel web, verificabili, provate, certe, per scoprire che la guerra si fa per cause completamente diverse da quelle, presuntamente umanitarie, che loro invocano.
Ci sono, tra loro, quelli – come Giuliano Ferrara, ex agente informatore della CIA – che, con simpatica e totale improntitudine, ci comunicano perfino che le ragioni umanitarie sono un inutile orpello per indorare la brutalità degl’interessi dell’Impero. Meglio lui, nella sua tracotanza, che i giornalisti e direttori televisivi vigliacchi che, con le loro unte parole, svitano le spolette che uccideranno i civili siriani.
Dunque non ci resta che prepararci. Questo significa dire, chiaro e tondo, che la pace è l’unico modo per sopravvivere. Il che significa che dobbiamo costruire di nuovo un immenso movimento pacifista, italiano, europeo, mondiale. Dobbiamo preparare ogni forma di resistenza alla guerra. Questa è una parola d’ordine che raccoglie il consenso della stragrande maggioranza. Lo sappiamo. Qui si va con la corrente, non contro la corrente. Solo che bisogna remare in tanti.
E ancora una piccola notazione. L’avvitamento della crisi ha messo in ombra l’Europa e anche tante chiacchiere sull’euro e sulla sovranità monetaria. Si vede che l’accento è altrove. L’Europa, questa penosa Europa, non è il centro della crisi. La crisi – vista nella sua accezione immediata, quella che si sta bruciando nel panico di questi mesi – è finanziaria e mondiale, ma è anche energetica e mondiale, ma anche climatica e mondiale. È questo il contesto dentro cui, volenti o nolenti, saremo chiamati a batterci. È evidente che crisi finanziaria e militare non si elideranno vicendevolmente, ma si sommeranno in modo devastante, straripando in crisi politiche, in governi che cadranno, in fantocci che risorgeranno come zombie. Le Costituzioni saranno stracciate. Tutto ciò nell’arco di una manciata di mesi. È questione di attualità. Lo richiamo perché, ancora una volta, dobbiamo ricordare, anche a noi stessi, che avevamo ragione noi, che venivamo definiti catastrofisti. Ancora oggi mi sento ripetere, talvolta, che il nostro compito è “dare speranze”. Certo la speranza è bella, ma penso sempre di più che, se lo facessimo, faremmo un errore grave. È più che mai il momento della verità, visto che siamo nell’era della menzogna.
Giulietto Chiesa
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85755&typeb=0&Giulietto-Chiesa-la-guerra-dei-bugiardi-al-cubo-
6.09.2103
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CORSA AL NOBEL DELLA GUERRA INFAME; ANZI APOCALITTICA!
di Arai Daniele
Tutti questi rumori di guerre e di massacri nel vicino Oriente, proprio in quelle terre dell’Antico Testamento dove il Verbo di Dio s’incarnò e la Sua Parola iniziò a essere predicata nel mondo, non dovrebbero risuonare in modo speciale per i cattolici?
Non dovrebbero forse far pensare che vi è un lungo ciclo storico che sta per chiudersi, proprio secondo il discorso escatologico di Gesù in Matteo 24 e in Luca 21?
Sull’importanza anche pratica della Teologia nella vita umana, i fatti dimostrano che aveva ragione lo scrittore Donoso Cortés che, all’inizio del suo noto “Ensayo sobre el Catolicismo, el Liberalismo y el Socialismo” (BAC, Madrid, 1970), diceva: “M. Proudhon ha scritto nelle sue “Confessioni di un rivoluzionario” queste parole notevoli: «È sorprendente vedere in che modo in ogni nostra questione politica inciampiamo sempre nella Teologia». Ora, non vi è niente qui che sorprende se non la sorpresa di Proudhon. La Teologia, per il fatto di essere la scienza di Dio, è l’oceano che contiene e abbarca tutte le scienze, così come Dio è l’oceano che contiene e abbarca tutte le cose.”
Nella prova dei fatti, la corsa moderna all’emancipazione della vita sociale dai princìpi cattolici, con una filosofia estranea alla Teologia e una politica nemica di Gesù Cristo, si dimostra come il modo più diretto per giungere alla disastrosa alienazione umana del retto pensiero. E poiché è solo questo a poter guidare nella giustizia al bene personale e sociale, nella sua deviazione, i popoli hanno imboccato la via larga della perdizione nel consumismo materiale e mentale. È quanto Gesù voleva evitare con l’edificazione della Sua Chiesa, messa come guida immutabile per denunciare gl’inganni d’ogni tempo.
Torniamo allora al Discorso escatologico di Gesù quando, uscito dal tempio, gli si avvicinarono i suoi discepoli perché osservasse la solidità della costruzione e le belle pietre e doni votivi che la adornavano. Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga divelta». Gli chiesero: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
I segni premonitori
Gesù rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché bisogna che prima accadano queste cose, ma non sarà subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governanti, a causa del mio Nome. Ciò vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio Nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perso. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili finché i tempi delle nazioni siano compiuti. » (Lc 21, 6-24)
In queste parole del Signore si trovano i segni dei turbamenti attuali, premonitori dei tempi del grande inganno finale: la cagionevolezza delle costruzioni della civiltà umana; i falsi cristi che profetizzano pace e amore generale, mentre imperversano guerre infami tra nazioni con persecuzioni dei fedeli indifesi; le divisioni e odi tra cristiani e l’iniquità dilagante dell’amore invertito, che intiepidirà mortalmente la fede e la carità di molti.
Tutto avviene col Vangelo ormai annunziato in tutto l’orbe, altro segno della fine. E come si sa, l’annunzio evangelico è al suo riflusso nel mondo e in via d’estirpazione dove iniziò la sua predicazione: nelle terre bibliche dove ora pende la desolazione!
La grande tribolazione intorno al nome di Gerusalemme
«Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti … Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: è là, non ci credete. Sorgeranno, infatti, falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io vi ho tutto predetto». (Mt 15-25)
I segni sorgono attorno a Gerusalemme. E il Signore precisa l’evento proprio di questo tempo finale della fine del tempo delle nazioni nel Vangelo di San Luca (21, 24).
A ciò corrisponde il ritorno degli ebrei in Palestina, fatto avvenuto nel nostro tempo con il via alla formazione dello stato d’Israele (Dich. Balfour del 1917).
Si noti bene che a questo ritorno vittorioso degli ebrei, segno biblico compiuto nel 1948, corrisponde l’inizio del degrado dell’Occidente cristiano, sconfitto nelle grandi Guerre, non solo nella Prima, con l’eliminazione dell’ultimo Impero cristiano in Europa, ma da quella degradata influenza consumista e liberale dell’americanismo a seguito della Seconda. Quest’influenza s’è imposta perfino alla Chiesa Cattolica, ultimo bastione della civiltà universale, col modernismo aperto alle logge e alle sinagoghe del mondo; tutto attraverso quei chierici invasati dalle idee di libertà ecumeniste e massoniche che, da Roncalli a Bergoglio, ascesero in Vaticano.
Ma il fatto è che pure la potenza americanista viene comandata a sua volta da un altro potere, quello che con l’alta finanza manda le nazioni allo sbaraglio delle guerre inique senza senso, premonitorie della fine d’ogni civiltà.
Il distacco operato dal Vaticano 2º tra religione e vita civile
Uno dei grandi inganni avvilenti la vita mentale dell’umanità contemporanea, dopo il maledetto Vaticano 2º, è quello che mutila con errori ed eresie il rapporto vitale del pensiero teologico con la vita delle persone e dei popoli. In questo senso fu ricordato qui il legame ideale della vera politica con la Teologia, evidenziata da Donoso Cortés.
Ciò avviene per ragioni ben evidenti; – l’immensa influenza di quanto sembra solo un tema teologico sul comportamento degli uomini, fatti di corpo e anima spirituale;
– la certezza dell’imperfezione atavica del pensiero umano, che fa con che la coscienza abbia bisogno dei principi della religione per guidare a un retto comportamento sociale.
Per queste mancanze la Misericordia divina volle il Suo Verbo incarnato e la Sua Legge confermata e applicata nella vita degli uomini e delle nazioni tramite l’autorità continua e infallibile del Papato. Questione che risulta dal fatto certo, condizionante tutto l’ordine sociale e la salvezza delle anime: il Peccato Originale che impregna le Sacre Scritture.
Per evitare il dominio di quel potere anticristico che opera per questo distacco letale tra la Legge Naturale e l’ordinamento umano, che accade nel distacco tra la Religione e gli Stati, il Signore ha istituito il Potere che frena, il Katéchon che, prima rappresentato dal Diritto dell’Impero Romano, passò ad essere incarnato dal Pontefice cattolico. Ma questo sembra oggi scomparso e proprio dal periodo in cui la sua Sede santa fu occupata da quanti non più frenano, ma spingono ad ogni apertura, arrivando a dichiarare il diritto alla libertà religiosa d’ignorare proprio il Potere che frena, la cui identità vicaria di Cristo fingono, incoerentemente, di rivestire; segno evidente di falsi cristi in atto.
Eppure, ci sono ancora sionisti-cristiani e filosofi-gnostici, che continuano a richiedere che ogni freno sia rilasciato affinché Dio finalmente chiuda la partita con gli uomini e permetta la trasformazione della Terra nel regno di quella pace da sempre fantasticata.
In questo senso va l’ultimo libricino di Massimo Cacciari che agnosticamente auspica il breve rilascio futuro dei freni da parte del papa: idea aliena alla salvezza delle anime che trova la critica del filosofo cattolico Enrico Maria Radaelli. Entrambi, però, illusi che vi sia ancora il «papa» che frena! Un Bergoglio cosa frena, se non la Messa degli ubbidienti francescani dell’Immacolata? Pochi, infatti, sono disposti a capire che il Katéchon è già stato virtualmente «levato di mezzo» con tutto il suo seguito cattolico con l’ascesa di Roncalli al Soglio di Pietro nel 1958, fatto simbolicamente rappresentato nella visione dell’eccidio papale nella terza parte del censurato Segreto di Fatima. Che riprende il Segreto di La Salette su Roma che perde la Fede e diventa la sede dell’Anticristo, che regna pure su un clero degradato.
Sentiamo il Profeta Osea (4, 1): «Il Signore chiamerà a giudizio gli abitanti della terra; non c’è verità, né misericordia, né conoscenza di Dio sulla terra. Si giura, si mentisce, si uccide, si ruba, si commette adulterio, si fa strage di sangue che attira sangue. Per ciò si coprirà di lutto il paese e chiunque vi abita langue insieme con gli animali della terra e con gli uccelli del cielo; perfino i pesci del mare scompariranno. Ma nessuno accusi, nessuno contesti; contro di te, sacerdote, muovo l’accusa (trad. CEI). Tu inciampi di giorno e il profeta con te inciampa di notte e fai perire tua madre. Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza. Poiché tu rifiuti la conoscenza, rigetterò te dal ministero di mio sacerdote; hai dimenticato la legge del tuo Dio e Io dimenticherò i tuoi figli. Col crescere di numero, crescono i peccati contro di me; cambierò la loro gloria in infamia. Essi campano sui peccati del mio popolo e tendono il loro animo all’iniquità. Onde, qual è il sacerdote tal è il popolo; ed essi avranno la stessa sorte; li punirò e li retribuirò dei loro misfatti. Mangeranno, ma non si sazieranno, hanno fornicato, ma senza quiete, perché hanno abbandonato il Signore (per gli idoli). »
Ci vorrà una catastrofe cosmica per manifestare la gloria del Figlio dell’uomo?
Ormai da almeno un anno tutti i veri osservatori dello scacchiere mondiale sanno che le questioni di Gaza e dintorni sono solo dei «ballon d’essai» d’Israele per attaccare l’Iran; servono a misurare quanto i Paesi dell’Islam sono disposti a reagire a operazioni tipo “Piombo Fuso” che nel 2008/9 fece più di 1.300 vittime e causò gravissimi danni nel più denso «ghetto» mai realizzato in terra. Rassegnati davanti a ciò, perché dovrebbero reagire a qualche altra incursione «chirurgica» sulla Siria e poi sull’Iran? Perché ciò è quanto auspicato dai veri poteri sponsor di Israele negli Stati Uniti, per liquidare ogni reazione dei vertici «terroristici» tipo Assad! Si tratta dell’«alleanza» coi poteri che possono sanare questioni finanziarie, questo è il tema che preoccupa quelli dell’Europa rincretinita dai diktat dei «mercati», non di sicuro il destino della «Terra santa»! E oggi basta una chiamata telefonica ai controllati «capi» europei ripetendo la solfa delle «minacce di terrorismo» per attivare il processo della solidarietà NATO tra membri condizionati da prossime elezioni e da quant’altro.
Se è vero, come crediamo, che il destino del mondo dipende da idee religiose, quale sarebbe quella dei «capi» americani e europei, dagli emiri e papi timorosi della potente Knesset di Israele? Ebbene, non è segreto per nessuno che la religione dell’alta finanza è anticristiana da due millenni e ora trova un duce per la vendetta dell’Armaghedon, mentre si sono compiuti tutti i segni che Gesù aveva rivelato su Gerusalemme non più «calpestata dai gentili» perché si sono compiuti i tempi delle (loro) nazioni (Lc 21, 24).
«Se dunque vi diranno: ecco, è nel deserto, non ci andate; o: è in casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.»
Lo spaventoso evento finale, il «dies irae» divino in un mondo apostata, avrà allora una dimensione cosmica in vista delle ultime conversioni volute dal Signore. Perché, se alcuni crederanno di poter decidere su una guerra limitata, si preparino a raccogliere la baraonda della fine della storia. Saranno i guai dell’Apocalisse scatenati, affinché tutti capiscano che il destino del mondo non potrà sfuggire al fine religioso; dei disegni di Dio di salvare pure con i più devastanti castighi.
Vegliare per non essere sorpresi
Tutto sta a indicare che, anche ora che Israele occupa Gerusalemme, solo dopo una distruzione paurosa i loro figli capiranno finalmente in mezzo alle macerie e nel dolore del sangue versato, la necessaria conversione che mancava per il bene di tutti gli uomini: “La vostra casa vi sarà lasciata deserta. In verità vi dico: d’ora in poi non mi vedrete, fino a quando non direte: «Benedetto colui che viene nel Nome del Signore!»” (Mt 23, 38-39). «Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora comparirà il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli che suoneranno la grande tromba per radunare tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.» (Mt 24, 25-31) «Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina». (Lc 21, 28).
«Il cielo e la terra passeranno, ma le mie Parole non passeranno (ibid. 33)
Siria, papa Francesco: si alzi il grido della pace
Il Pontefice ha rinnovato l’invito alla giornata di digiuno e preghiera per la pace in Medio Oriente sabato. Si uniscono alle sue intenzioni gli ebrei e il gran muftì di Siria
Siria, da Papa Francesco un altro appello su Twitter per la pace
11:58 – “Si alzi forte in tutta la Terra il grido della pace”. E’ l’appello lanciato da papa Francesco al termine dell’udienza generale: il Pontefice ha nuovamente invitato tutti a partecipare alla giornata di preghiera e digiuno indetta sabato prossimo “per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero”. E, ha aggiunto Francesco, “anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace incomincia nel cuore”.
Francesco ha invitato “tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno e già da ora – ha proseguito – esprimo riconoscenza agli altri cristiani, ai fedeli di altre religioni e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà” che vorranno unirsi all’evento. “Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini – ha detto ancora il Papa – a partecipare alla veglia” che si svolgerà in Piazza San Pietro dalle 19 alle 23. “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace”, ha concluso.
Anche gli ebrei pregano per la difesa della vita in M.O. – Sabato anche le preghiere della comunità ebraica di Roma si uniranno a quelle del Papa. Lo annuncia il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, a ridosso dell’inizio di importanti festività ebraiche (oggi è il primo giorno di Capodanno, cui seguiranno Yom Kippur e Sukkot), sottolineando la “sintonia con tutti coloro” che quel giorno – segnato in piazza San Pietro dalla veglia voluta da papa Francesco – si raccoglieranno in preghiera.
Mufti Damasco scrive al Papa: “Insieme per la pace” – Il gran muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, ha scritto una lettera a papa Francesco aderendo all’appello pro-Siria e annunciando che sarà in Piazza San Pietro – se possibile – o nella moschea di Damasco in preghiera e digiuno sabato prossimo. Il muftì- riferisce Fides – propone al Vaticano di organizzare un meeting interreligioso.
CONTRO IL DIGIUNO. (GUAI AI FARISEI IPOCRITI)
ilribelle.com
Se predicato da un Papa e praticato dai preti, il digiuno per nobili motivazioni – come la pace – ha un senso religioso e una dignità spirituale. Gesù diede l’esempio digiunando quaranta giorni, per eliminare il superfluo e ascoltare meglio la parola del padre. Ed è questo il significato del digiunare per un cristiano: sentire meno il peso della carne per udire di più la voce di Dio. Un assurdo, visto che la fame il suo morso lo fa sentire eccome, lancinando la carne viva. Ma l’ascesi mortificante è un must dei cristiani: contenti loro…
Bergoglio, fra un tweet e l’altro, invita alla privazione collettiva di cibo questo sabato contro la guerra (sottinteso: alla Siria). L’invito è esteso a tutti, atei compresi. Il che mi pare un controsenso, visto che un ateo degno di tal nome a Dio non ci crede. Ma tant’è, ormai non ci sono più i Papi di una volta.
Lasciando perdere queste fisime sacre, passiamo ai profani affamati per convenienze. Dopo l’annuncio del pontefice c’è stato un corri corri generale per conquistare il titolo di digiunatore più zelante. Uno spettacolo obbrobrioso. Politici, sportivi, attori, gente famosa di tutte le risme si scopre pervasa da un’ascetica volontà di far la fame, sia chiaro per un solo giorno. Il nefasto Veronesi, sempre prodigo di amenità ammantate di scienza, sentenzia: la protesta del Papa è laica, perché è provato scientificamente che la violenza è contro natura. Vi supplico, mandategli un dottore. È certamente crudele, aberrante, immorale la “violenza”, quando distrugge vite umane innocenti. Ma che sia innaturale, no. Altrimenti l’insigne medico dovrebbe spiegarci com’è che l’uomo si ritrova in corpo da decine di millenni l’istinto di aggressività, base biologica dell’autoconservazione.
Un altro uomo di Chiesa, don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace, ha finito da pochi giorni di digiunare contro lo stupro di cemento che ha distrutto il Veneto. Lui, la fede ce l’ha, ci crede e amen. Ma poi è partita la staffetta di sindaci e amministratori comunali per imitarlo. Quegli stessi che non sanno resistere al richiamo dell’onere urbanistico e dello “sviluppo” licenziando piani regolatori in cui scappa sempre la costruzione ex novo, il centro commerciale, la speculazione. Guai ai farisei ipocriti, tuonava l’unico vero cristiano esistito, quello che morì sulla croce. Ma hanno sempre vinto alla grande i farisei.
Mi spiace per chi è in buona fede, ma a me questa storia del sacrificio di ventiquattrore d’orologio, massificato e globalizzato, non convince per niente. È un bel media event, di quella grande industria del consenso che è diventata la Santa Madre vaticana. Non abbiamo mai sentito, mai, nessun vicario di Cristo piangere una lacrima per i bambini polverizzati dai droni in Afghanistan. Sarà che laggiù non ce ne sono battezzati cattolici. E non abbiamo neppure mai visto un vescovo di Roma, uno che sia uno, puntare il dito di condanna contro l’Impero del Bene occidentale come fece Woityla contro l’Impero del Male comunista. Troppi interessi da difendere nelle diocesi Usa e nella vecchia Europa.
Preferisco mangiare di gusto e tenermi in forze per fare ciò che posso, nel mio caso scrivere e divulgare chi scrive che la guerra alla Siria non è altro che l’ennesima aggressione illegittima e prevaricatrice degli Stati Uniti e dei suoi reggicoda. Digiunassero pure, i fan di Bergoglio. Sperando che l’ispirazione divina, oltre che far divampare la fede, li illumini anche nella ragione, madre della giustizia.
Alessio Mannino
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6.09.2013
Per gentile concessione de “La Voce del Ribelle”
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DIGIUNARE non serve a nulla sull’eventualità che una guerra scoppi o meno: proprio per questo il Papa ha avuto la bell’idea di mobilitarci: per non fare (lui e noi) nulla! quindi il papa è “molto politico” e zero spirutuale sennò il digiuno lo consiglierebbe molto più frequentemente, serve allo spirito e alla salute … parola mia che mangio salumi e formaggi con continuità e soddisfazione ma anche … di certi miei amici vegani (ma non per questo) che sono d’accordo su quanto detto sopra!
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La questione è un pò complicata. Le motivazioni per digiunare possono essere varie (appello di una personalità, religiose, politiche ecc.) ma l’effetto finale del digiuno penso sia uno: la repressione da parte della persona di quello che è l’istinto numero uno che un essere vivente ha su questo pianeta: il bisogno di mangiare (poi vengono gli altri). Chi riesce a digiunare può quindi dire a se stesso: la mia volontà è più forte del mio corpo, io lo comando. Questo per il tempo in cui ci si è decisi (o si riesce) a digiunare. Se qualcuno ha idee diverse…. benvenuto. E’ facile digiunare oggi da noi? Credo di no. E questo per due principali motivi (chi ne ha altri può integrare). Il primo è che la storia umana è una storia di ricorrenti carestie (le cause sono state le più varie) per cui è un comportamento rinforzato quello di mangiare il più possibile, e acquisito quello di fare il più possibile scorte. Il secondo è che siamo in una società dell’opulenza dove la vita in fondo in fondo è veramente comoda: ci alziamo la mattina e facciamo colazione, poi prendiamo il caffè in ufficio (per chi lavora), poi c’è la pausa pranzo, poi lo spuntino pomeridiano, poi la cena e per finire ci concediamo qualche assaggino della buona notte. Questo ogni giorno. Insomma il digiuno è un’impresa un pò dura di questi tempi, soprattutto quando l’abitudine ti fa già sentire male solo dopo che stai in ritardo di un ora sull’ora usuale del pasto. Ecco allora che la tua capacità di digiunare lo puoi considerare come una specie di termometro: misura in che grado la persona ha in potere il proprio corpo, in proporzione al tempo e alla frequenza con cui riesce a digiunare. Ed è mio parere che se uno riesce a mettere a bada l’istinto numero uno (naturalmente siamo fatti di carne, non possiamo digiunare all’infinito), possa mettere a bada (chi più e chi meno) anche i restanti istinti (che vengono dopo). Detto in altre parole, sa che in ogni momento, se vuole, può dominare il proprio corpo e questo per qualunque necessità che il corpo voglia sia soddisfatta (ma anche necessità psichiche). E ora all’articolo: come detto prima il digiuno può avere diverse motivazioni. Nel caso di quello proclamato dal Papa, la motivazione è religiosa. Si tratta di una “giornata di digiuno e di preghiera indetta da Papa Francesco per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero ” (e qui debbo prendere atto che l’autrice scrive “contro la guerra” che è un concetto molto più ristretto). Ebbene, che collegamento potrebbe avere il digiuno con il favorire la pace? Credo che per il cristiano digiunare vuol dire rendere un sacrificio a Dio, rinunciare ad un atto materiale gratificante per sè e questo in onore di Dio. Così facendo la benevolenza di Dio scenderà tanto più copiosa su questa Terra (chiaramente scacciando il negativo influsso del Maligno), quanto più saranno le persone che compieranno questo atto di sacrificio (così riconoscendolo come il loro unico Dio) e tanto più grande è la volontà di queste persone di condurre una vita che sia ispirata secondo i suoi comandamenti (se anche questa non è la motivazione addotta normalmente , spero che sia sufficiente e ragionevole, e se qualcuno sa le vere ragioni, mi farebbe piacere conoscerle). E si badi bene: Gesù rifiutò di accettare tutti i regni della terra al termine dei quaranta giorni di digiuno (tanto doveva durare la sua prova), cioè quando il suo corpo necessitava urgentemente di cibo e acqua, e le sue capacità di resistenza umana era, si presume, allo stremo). “E l’ateo che non ci crede?”, dice l’autrice. Beh, mettiamola così. Come detto sopra, chi riesce a digiunare è in grado di dominare tutti i propri istinti. Se una persona riesce a digiunare, allora riuscirà anche a dominare la sua sete spropositata di ricchezze (vi viene in mente per caso perchè mentono?); se riesce a digiunare riuscirà anche a limitare la sua ricerca di potere a tutti i costi (credo che mentano anche per questo); se riesce a digiunare riuscirà a limitare la sua pulsione sessuale, se questa è eccessiva; se una persona riusce a digiunare riuscirà anche a capire cosa vuol dire non poter mangiare perchè si è poveri e, avendo provato lui stesso cosa voglia dire non mangiare, tenderà a dare di più in beneficenza. Quest’ultimo punto è importante: chi digiuna tenderà a provare empatia per il prossimo. Credo che se le persone faccesero questo, beh…. vivremmo in un mondo migliore. Certo, per ottenere la pace in Siria forse è troppo tardi (spero sinceramente di no), ma per costruire un mondo migliore nel futuro, siamo ancora in tempo. Ma purtroppo debbo affermare che non è questa la realtà oggi: noi di fatto non siamo più in grado di frenare i nostri istinti . E se per soddisfarli qualcuno muore (o ne viene danneggiato), non ci sentiamo colpevoli: è il sistema che funziona così (che è stato appunto fatto così in maniera da deresponsabilizzarci attraverso una catena di eventi causali ma non più diretti). Ormai viviamo in una società di indifferenti, dove la persona (sfortunata) è stata retrocessa a optional (se si suicida per la disperazione, cosa ce ne importa?), una società poco attenta ai bisogni degli altri e soprattutto centrata primariamente su noi stessi. Inutile dire che una società come questa è disumanizzata (ci siamo scomposti quando abbiamo saputo che gli interventi umanitari in Iraq e Libia hanno causato decine di migliaia di morti? No davvero, anzi abbiamo pensato: “che si umanitarizzi ancora di più”). Questo risultato, credo, è stato provocato dalla società dell’abbondanza in cui abbiamo vissuto (altri devono lavorare come schiavi per noi, perchè noi dobbiamo avere a poco prezzo l’ultimo telefonino uscito sul mercato), dalla televisione (la quale ci ha sempre raccontato – e ci sta raccontando nel caso della Siria – delle menzogne e in più ci rende anche insensibili alle carneficine che vanno sotto il nome di “interventi umanitari”), il cinema (dove ultimamente quando si uccide qualcuno nel teleschermo, il suo sangue vola a decine di metri – l’importante è che però non esca dagli schermi e macchi il nostro vestito appena lavato).Concludendo: non credo che l’appello del Papa, che è stato esteso anche agli atei, sia un appello inutile. Il fatto che l’ateo non crede a Dio, non vuol dire che Dio non possa esistere. Tenuto conto che la cosa è controversa, sta nelle possibilità che Dio esista e quindi sta anche nelle possibiltà che un atto in sua devozione sia bene accetto a Questo e ricompensato. E se anche questo non viene considerato plausibile (chiaramente ognuno fa quel che gli pare giusto), spero di aver dato degli argomenti convincenti del perchè digiunare comunque aiuterebbe la nostra società nel lungo termine. Tra l’altro il digiuno aiuta il corpo a disintossicarsi (si possono prendere anche delle tisane contemporaneamente che aiutino questo processo) e aiuta a contenere il peso corporeo: cose non da poco in questa società dell’abbondanza. Per quanto riguarda il silenzio del Papa in occasione dell’invasione dell’Afganistan sono d’accordo con l’autrice.
PRIMI PASSI, IN ATTESA DI UN’ APOCALISSE?
Alt-Market.com
Da anni ho accuratamente cercato di ipotizzare i passi più probabili che potrebbero portare al crollo degli Stati Uniti, e parte importante di questa analisi tratta della destabilizzazione economica causata dalla perdita di “status di valuta-di-riserva” mondiale del dollaro e del petrodollaro.
Ho anche sempre detto chiaramente che l’avvento di questa crisi fiscale non si sarebbe verificato nel bel mezzo di un vuoto politico. Le banche centrali e le finanziarie internazionali che hanno creato il disastro in corso e ancora in crescita non hanno nessuna intenzione di permettere che la distruzione dell’economia americana, del dollaro, o dei mercati globali avvenga senza un evento di copertura progettato apposta per nascondere la loro colpevolezza. Deve succedere qualcosa di grande. Qualcosa di così grande che l’uomo medio si senta sopraffatto dalla paura e dalla confusione. Un trucco con tanto di fumo e di specchi magici che in modo crudo e impersonale lasci sconvolta tutta la popolazione della Terra, ipnotizzata e incapace di comprendere da dove provenga l’incubo che sta vivendo.
Le élite hanno bisogno di far succedere una Apocalisse.
Adesso mettiamoci la Siria …
Era tanto che mettevamo in evidenza il rischio siriano, per il patto di mutua difesa stretto con l’Iran, i suoi forti legami con la Russia, la base navale russa al largo delle sue coste, le moderne armi russe custodite nei suoi arsenali, la prossimità fisica alle vulnerabili condotte petrolifere, tutti fattori che rendono questa nazione un catalizzatore perfetto per una catastrofe globale.
La guerra civile in Siria sta si già diffondendo nei paesi vicini, come l’Iraq, la Giordania e il Libano, e se si guarda ai fatti oggettivamente, tutta la guerra è il risultato delle operazioni segrete degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Gli Stati Uniti hanno addestrato, armato e finanziato l’insurrezione usando al-Qaeda. Anche l’Arabia Saudita ha mandato soldi e armi. Israele ha aiutato i ribelli con i suoi raid aerei dentro i confini siriani (anche se questo significa che il governo israeliano sta essenzialmente aiutando i suoi presunti nemici mortali).
Oggi questa guerra NON ci sarebbe senza gli sforzi espressi dell’Occidente. Punto.
Chiunque provasse a fare un breve esame della rivolta siriana, si troverebbe davanti una organizzazione di mostri. Miserabili spiriti vuoti e amorali i cui crimini sono stati accuratamente documentati, come le esecuzioni di massa di soldati inermi, come la tortura e la decapitazione di civili innocenti, come la mutilazione e il cannibalismo di corpi morti, e l’ introduzione di una tirannia teologica su una popolazione terrorizzata. Gli Stati Uniti hanno creato e scatenato questi demoni e ora la Casa Bianca chiede a noi, al popolo, di sostenerla autorizzandola ad usare la forza delle armi.
Ma che vogliamo fare … ?
Il punto di arrivo, secondo me, è quello di trasformare completamente i sistemi politici, economici e sociali del mondo. Il punto di arrivo è provocare una paura straziante, una paura che può essere utilizzata come motivazione per spingere verso quello che i globalisti chiamano, un “nuovo ordine mondiale”. La Siria è il primo pezzo di un domino di una lunga catena di calamità; quella che la Rand Corporation a volte definisce la “chiave di volta”. Mentre io scrivo, l’amministrazione Obama sta mettendo in posizione di combattimento le forze navali e di terra e ci chiede a gran voce, ma in modo dolorosamente patetico, che quel 90% del pubblico americano che si sta “sbagliando” si renda conto finalmente che è necessario un attacco alla Siria. Sembra che tutto l’establishment sia determinato ad innescare questa reazione a catena ed accelerare il crollo del mondo.
Quindi, se dovessero attaccare, che ci possiamo aspettare nei prossimi anni ?
Facciamo qualche ipotesi…
1. Molti alleati degli Stati Uniti si asterranno da una partecipazione immediata all’attacco contro la Siria. Obama continuerà unilateralmente (o con l’appoggio di Israele e Arabia Saudita), facendo mettere ancora più enfasi sugli Stati Uniti come causa principale della crisi.
2. Obama tenterà di placare le proteste della popolazione limitando gli attacchi ai soli missili, anche se questi lanci saranno molto meno efficaci rispetto alle precedenti guerre in Iraq e Afghanistan.
3. Sarà decretata una no fly zone, ma la marina degli Stati Uniti cercherà di rimanere fuori dal raggio di copertura dei missili russi ad alta tecnologia, di cui dispone la Siria e questo allungherà i tempi di reazione alle Air Force siriane. Qui c’è da aspettarsi molte più vittime che in Iraq e in Afghanistan.
4. L’Iran manderà immediatamente truppe e armi a sostenere la Siria, che si trasformerà in uno sconcertante pantano dove si combatterà più per difendere le ideologie che per puri motivi politici o per difendere i confini. Le battaglie si estenderanno anche in altri paesi, segretamente e apertamente, proprio come in Vietnam.
5. Israele sarà probabilmente la prima nazione a inviare truppe di terra ufficiali in Siria (e probabilmente anche l’Iran), motivando l’intervento con la mancanza di efficacia degli attacchi aerei USA. Le truppe americane arriveranno subito dopo.
6. L’Iran colpirà lo stretto di Hormuz, affondando qualche nave da carico per bloccare il passaggio e punterà i suoi missili oceanici contro qualsiasi imbarcazione che tenterà di rimuovere le macerie. Le esportazioni di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz si fermeranno per mesi, provocando un taglio del 20% nella fornitura mondiale di petrolio, dall’oggi al domani.
7. La guerra civile egiziana, ora in corso, ma ignorata dai mainstream, esploderà per tutta la maggiore rabbia che provocherà la presenza degli Stati Uniti in Siria. Il Canale di Suez diventerà più pericoloso per gli esportatori di petrolio. Molti opteranno per passare da Capo Horn, impiegando due settimane in più per il trasporto e facendo aumentare il costo del petrolio.
8. In Arabia Saudita scoppieranno quelle rivolte insurrezionali che sono latenti da anni.
9. I prezzi della benzina andranno alle stelle. Credo che potranno aumentare dal 75 al 100 % entro due-tre mesi da qualsiasi intervento contro la Siria.
10. Viaggiare diventerà difficile, se non impossibile, per i costi troppo alti della benzina. Quel poco della nostra fiorente economia, che consentiva di spendere qualche dollaro per andare in vacanza, finirà. L’acquisto delle case crollerà ancora di più per i costi eccessivi che ogni famiglia dovrà affrontare per la mobilità.
11. La Russia minaccerà di ridurre o di interrompere tutte le esportazioni di gas naturale verso i paesi della UE se tenteranno di appoggiare gli Stati Uniti nell’aggressione contro la Siria. L’UE obbedirà per la sua dipendenza dall’energia russa.
12. La Russia posizionerà forze navali nel Mediterraneo per mettere pressione sugli Stati Uniti, anche se la possibilità che la Russia avvii un confronto diretto con gli Stati Uniti è limitato, soprattutto perché paesi come Russia e Cina non hanno bisogno di esibire la forza delle armi per sferrare un pugno micidiale.
13. La Cina e la Russia finalmente annunceranno la loro decisione di abbandonare completamente il dollaro come valuta di riserva mondiale. Un processo che è già iniziato dal 2005, e che le banche globali ben conoscono da anni.
14. Dato che la Cina è il primo esportatore e importatore mondiale, molte nazioni si accoderanno nel dumping del dollaro per gli scambi bilaterali. Il valore del dollaro imploderà. Di questo verranno incolpate la Cina, la Russia e la guerra in Siria, mentre le banche mondiali, tra cui la Federal Reserve, non verranno riconosciute come i veri colpevoli.
15. La combinazione di prezzi dell’energia alti e svalutazione del dollaro colpirà fortemente i prezzi delle merci al dettaglio. I prezzi di tutti i beni potranno raddoppiare e molte merci di importazione cominceranno a sparire dagli scaffali.
16. I senzatetto cresceranno in modo esponenziale, come pure i tagli ai programmi sociali, tra cui i buoni pasto. Tuttavia, il benessere non scomparirà, sarà semplicemente “regolato” per soddisfare obiettivi diversi. I senzatetto saranno trattati come criminali, ma non si vedranno bande di emarginati senza lavoro, come durante la Grande Depressione. Nel corso di una crisi moderna le Agenzie statali e federali li terranno “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” con una politica a favore degli indigenti, che li costringerà a vivere accettando “una protezione” o altri sistemi burocratici per condizionarli fino ad accettare uno status di rifugiato, dipendente dagli scarti federali, e prigioniero in campi federali dove non creeranno problemi.
17. Gli attacchi terroristici (false flag o altro) si diffonderanno a macchia d’olio. Israele sarà altamente sensibile, negli Stati Uniti si potranno vedere una serie di attacchi, tra cui attacchi informatici sulle infrastrutture e sarà sempre colpa della Siria e dei suoi sostenitori, indipendentemente dalle prove. La Casa Bianca approverà leggi per avere più poteri autoritari, tra cui l’interruzione della validità del Patriot Act, del NDAA, ecc…
18. Ufficialmente non sarà dichiarata la legge marziale, ma sulle strade d’America la si sentirà aleggiare.
19. Falsi paradigmi invaderanno i mainstream e si cercherà di dividere i cittadini americani. Il conflitto verrà dipinto come guerra di musulmani contro cristiani, di neri contro bianchi, di poveri contro ricchi (ma, ovviamente non contro le élite super-ricche). Gli attivisti dei movimenti per la Libertà saranno chiamati “traditori” perché “minano la credibilità del governo” in un momento di crisi. I neo-conservatori daranno tutta la colpa a Barack Obama e i Neo- liberali diranno che i conservatori “dividono la gente”. Gli attivisti dei movimenti ripeteranno che tutte e due le parti sono burattini della stessa cabala internazionale e li chiameranno “traditori” di nuovo e l’establishment cercherà di convincere gli americani a scaricare tutta la rabbia sul loro vicino.
20. L’apparato di Difesa Nazionale verrà radicalmente trasformato e si concentrerà esclusivamente contro i “nemici interni”. Il potere della TSA sarà imposto sulle autostrade e sulle strade delle città, la polizia locale sarà completamente federalizzata e la Northcom schiererà i soldati dentro i confini degli Stati Uniti per far fronte alla pericolosa resistenza interna dei cittadini USA. Il Totalitarismo diventerà normale.
E noi che possiamo fare ?
Comunque credo che il crollo non sarà totale. Il governo non scomparirà, anzi, diventerà sempre più dominante nei suoi atteggiamenti. Qualche ceto del paese manterrà i suoi privilegi, mentre altri cadranno a pezzi. Il FMI si muoverà per “aiutare” la sofferente economia americana legandola ai finanziamenti dei DSP (diritti speciali di prelievo). L’economia americana sarà assorbita dal FMI. Le garanzie costituzionali saranno completamente cancellate nel nome di “law and order”, con la promessa che la perdita dei diritti civili sarà “solo temporanea”.
Se gli Stati Uniti colpiranno la Siria, e si rifiuteranno di svincolarsi, è questo quello che potrà accadere. Quindi, la prossima domanda è che cosa possiamo fare?
( NdT : L’elenco che segue è stato sintetizzato per non somigliare troppo ad uno di quei MANUALI AMERICANI del tipo “12 cose per sopravvivere a qualsiasi catastrofe”)
1. Dato che con questa crisi i prezzi delle risorse energetiche diverranno esageratamente alti, ogni americano dovrebbe stoccare riserve di energia. Olio per i motori, benzina, gasolio, gas propano, ecc. e poi un generatore. “Compra ora, prima che sia troppo tardi.”
2. Energia solare. Un paio di pannelli da 100 watt, un inverter, un regolatore di carica e le batterie necessarie costano meno di $ 1000. Non bastano per tutta casa, ma almeno alimenteranno qualche elettrodomestico ecc…
3. Internet, come è oggi, non esisterà più. La Casa Bianca ripristinerà il preesistente sistema per le comunicazioni federali limitando l’uso di internet e se ci sarà un attacco informatico, comincerà con controlli federali su tutta la rete. Il web probabilmente continuerà ancora a funzionare, ma solo pochi siti e server di posta elettronica saranno classificati “sicuri” e questo creerà un ritardo nella rapidità e nell’ efficienza delle comunicazioni togliendo di mezzo i media alternativi.
4. Sbarrare porte e finestre con spranghe di sicurezza per scoraggiare dalle aggressioni e per non permettere a nessuno di entrare in casa senza permesso.
5. Imparare subito un mestiere utile. Se non si sa già riparare da soli tutto quello che ci serve, bisogna impararlo nei prossimi sei mesi. Il baratto diventerà il principale mezzo di pagamento se dovesse crollare il dollaro.
6. Quando crolla tutto nessuno è al sicuro, tutto potrebbe ridursi in cenere in poche ore. Procurati scorte anche in un altro luogo sicuro, per ogni evenienza.
7. Trovare subito almeno un paio di amici disposti a collaborare, ad assistersi reciprocamente e a difendersi, senza aspettare di cercarli quando le cose andranno male veramente.
8. Comprare scorte di cibo per sei mesi.
9. Creare un orto in giardino, comprare tanti semi e tanti manuali su come coltivare.
10. Se i vicini non vogliono collaborare, è meglio andarsene a vivere fuori, in una casa insieme a gente con cui ci si intende.
11. Addestramento tattico in tre mesi. Imparare a muoversi, a sparare e a comunicare come squadra. Scopri oggi i tuoi punti di forza e di debolezza, per non subire conseguenze domani.
12. Imparare a gestire la tensione mentale ed emotiva di qualcuno che voglia farti del male ed abituarsi all’idea che qualcuno, a un certo punto, probabilmente vorrà farci fare qualcosa che non vogliamo fare. Restare freddi e mantenere saldi i propri principi, senza permettersi di sentirsi una vittima.
La tensione sarà palpabile
Come ho detto molte volte, ci sarà da combattere. Non c’è scampo ma questa lotta dovrà essere combattuta con intelligenza, senza mai dimenticare chi è il vero nemico.
Se scoppierà una rivoluzione e Obama dovesse perdere il controllo, le stesse istituzioni potrebbero semplicemente far scattare un colpo di stato dei Neo-Con o dei militari per ammansire le masse e ingannare stupidi costituzionalisti facendo credere che in questo modo hanno salvato lo Stato.
Proporranno alle masse qualche soluzione inutile, come una nuova leadership, composta però sempre dalle solite vecchie mummie delle elite, metteranno le mani sulla costituzione, o parleranno di una secessione limitata (che comunque non faranno mai). Tutte queste false soluzioni avranno lo scopo di ingannare la gente e farle allentare la guardia, distraendola dalla voglia di chiedere giustizia contro le organizzazioni globali, o per fiaccare la resistenza di comunità, regioni e stati autosufficienti, che, se continuassero per quella strada, potrebbero dare un esempio e far comprendere l’inutilità di tutta l’aggressività dell’establishment.
Temete chi si propone a governarvi. I veri leader sono gli insegnanti, non gli oligarchi, e raramente questi accettano un compito senza pensarci bene. Non fidatevi mai di chi non dà seguito immediato, con azioni concrete, alle sue promesse. E non dimenticate mai che non si combatte per abbattere un tiranno, ma si combatte per la libertà costituzionale. Le due cose devono andare insieme o non si arriverà mai a una vera vittoria.
Anche se in tempi come questi è difficile vederle: ci sono davvero cose buone a questo mondo. Ci sono gli ideali, le aspirazioni, le visioni e l’amore per cui vale la pena di mantenere alta la testa, di lottare e di morire.
Ci sarà un futuro degno per cui lottare, anche se arriverà alla fine di una lunga notte.
Ci sono i sogni nel cuore degli uomini che devono realizzarsi. Non dobbiamo combattere solo per quello che è oggi l’umanità, ma per quello che vogliamo che diventi domani.
La marea cambia, può anche sommergere tutto, può provocare un caos insostenibile, fino a far sembrare che il mondo sia irriconoscibile. Oggi chi sta cercando di dominare il mondo crede di essere una costante unica, crede che non ci sia nessuna alternativa, ma col tempo, la luce fioca della tirannia diventerà sempre più pallida, fino ad essere offuscata dalla luce della libertà. Preparatevi, onorevoli dei Movimenti per la Libertà, il nostro lavoro è appena iniziato.
Brandon Smith
Fonte: Alt Market.com
Link: http://www.lewrockwell.com/2013/09/brandon-smith/the-next-stage-of-collapse
3.09.2013
Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario
Dobbiamo capire in quale momento della Storia Umana ci troviamo, ricordiamo che i grandi eventi sono sempre legati alla Profezia, mai staccati, la Microstoria è degli uomini, la Macrostoria è di Dio: Dove siamo: 1) Daniele 11:25-28 Con un grande esercito spronerà le sue forze e il suo cuore contro il re del sud. Il re del sud si impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno complotti contro di lui. Quegli stessi che mangeranno dei suoi cibi squisiti lo distruggeranno; il suo esercito sarà spazzato via, ma molti cadranno uccisi. Il cuore di questi due re sarà rivolto a fare del male; essi proferiranno menzogne seduti alla stessa mensa, ma la cosa non riuscirà, perché la fine verrà malgrado tutto al tempo fissato. Nel ritornare al suo paese con grandi ricchezze, il suo cuore si metterà contro il santo patto; così eseguirà i suoi disegni e poi ritornerà nel suo paese. Dio tramite il Profeta ebreo Daniele dice che il Regno del Nord (Occidente) attaccherà il Regno del Sud (Oriente), il Regno del Sud risponderà in modo proporzionato, ma senza ottenere risultati in quanto dei dissidi interni depotenzieranno la difesa e resistenza causando la sconfitta. Se questo evento si è già verificato nel passato, non resta che analizzare cosa dice Dio: 2) Daniele 11:29,30 Al tempo stabilito egli andrà di nuovo contro il sud, ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima, perché delle navi di Kittim verranno contro di lui; perciò egli si perderà d’animo, si adirerà nuovamente contro il santo patto ed eseguirà i suoi disegni; così tornerà a mostrare riguardo con coloro che hanno abbandonato il santo patto. Dio tramite il Profeta ebreo Daniele dice che il Regno del Nord(Occidente) attaccherà il Regno del Sud(Oriente), il Regno del Sud risponderà in modo proporzionato, ed in suo aiuto arriveranno le navi di Kittim. Questa volta il Regno del Nord(Occidente) sarà come un nuotatore professionista che per qualche problema si deprime e deve sforzarsi per non annegare. La Profezia spiega bene che il Regno del Nord in questo scontro non verrà sconfitto ma non vincerà. Il Mondo se ci troviamo in questo parte della Profezia non sarà più unipolare, ma bipolare, con due gruppi con nucleo e paesi che orbitano, in poche parole il Regno del Nord ha un un nucleo e stati federati, il Regno del Sud ha un nucleo e stati federati. Tra le due è meglio la prima, la seconda è l’inizio dell’Apocalisse, con relativa attività angelica negli affari umani come non si vedeva da 2000 anni.
L’Esorcicco
Non è chiaro se siano certi media (tendenzialmente quelli più orientati a sinistra) ad aver montato la storia del presunto esorcismo di Bergoglio ad un malato in carrozzina domenica in Piazza San Pietro o se qualcuno abbia interesse a far trapelare notizie di questo tipo per esaltare un certo tipo di carismatismo.
Fatto sta che mentre il Corrierone nazionale parla di “esorcismo”, dalla sala stampa vaticana Padre Lombardi si precipita a precisare: «Il Papa non intendeva compiere un esorcismo: ha semplicemente pregato per una persona sofferente».
In effetti, guardando foto e video, nulla farebbe dire il contrario. Ma si sa che in una società ove il sensazionalismo è sempre in agguato, persino l’Esorciccio potrebbe fare notizia…
Ricevo e volentieri pubblico questo scambio di mail
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mi permetto di intervenire (mi rubo qualche minuto anche se sono occupato al lavoro) in quanto, se esorcismo è stato, bisogna riflettere sull’accaduto.
Infatti Gesù, accusato di essere un esorcista in nome di Beelzebùl dai farisei, rispose che ciò non aveva senso alcuno: come può Satana distruggere il proprio regno?
Posto che Bergoglio non è certo Gesù, per lo stesso identico motivo non sarebbe sensato il suo comportamento se continuiamo a ritenerlo un operaio dell’Anticristo.
Allora potrebbe esser successo questo: Bergoglio è investito del potere di esorcizzare ma non lo attua fino in fondo per ovvie ragioni di convenienza di parte. Magari un esorcismo a metà? La reazione è stata forte, bisognerebbe capire se ora quel ragazzo è effettivamente libero oppure no.
Oppure se fosse davvero mai stato indemoniato: fra tanti che stanno in piedi, proprio uno in carrozzella doveva essergli sottoposto? Chi va a verificare se il vescovo di Roma ha fatto un buon lavoro? O, meglio, se ha finito un intervento di mediazione per intero?
Altra ipotesi: il demone debellato, probabilmente di second’ordine, è stato cacciato da “fuoco amico”. Serve certo per accreditare l’opera di inganno, ci può stare. Le potenze in gioco come scrive Parusia, sono enormi e aumenteranno.
Ho letto stamane un articolo di Blondet sui negri che vanno ad ammazzare in giro a casaccio: Milano, Stoccolma, Londra. Stessa modalità, uguale determinazione e totale assenza di empatia con la vittima, “persone” che freddamente argomentano in modo “razionale” il motivo della barbarie o che non ricordano poi nulla: Blondet li ha chiamati come lo furono in Indonesia: Amok. Gente non battezzata che offre il prorio assenso alla possessione diabolica, sono frequenti in Africa e sono i maggiori responsabili delle carneficine perpetrate nelle sanguinose guerre di quel continente.
Sarà Bergoglio così addentro al proprio ruolo da proporre esorcismi anche per costoro? Vorrà incontrarne uno per tentare egli stesso di ripetere il gesto compiuto all’infermo di Roma? O sarà deboluccio come lo è per altre questioni quali aborto, suicidio, matrimoni ed adozioni gay?
In ogni caso io credo fermamente che a questo punto non sia poi tanto determinante controllare cosa fa Bergoglio o come si muovono PIL , spreads e borsa: uno sarà capace di cose probabilmente ancor più eclatanti perchè la potenza di inganno permessa sarà tale che saranno moltitudini a crederci; gli altri ci veicolano a credere che le cose vanno bene o male e pretendono, anche solo subliminalmente, che noi ci si spaventi od esalti.
Non è determinante, se non addirittura controproducente: diverrà difficile per ognuno capire al meglio gli accadimenti perchè, pur ponendo tutta l’attenzione critica possibile come certo facciamo, i dubbi frullano e frulleranno a manetta. Credo che il motivo dell’avversione evangelica al giudizio verso il prossimo sia una delle chiavi di questo periodo: per giudicare bisogna porre attenzione, dare ragione all’uno o all’altro, posizionarsi verso una “verità” o l’altra. Esiste una cosa sola, già correttamente giudicata e ciecamente accettabile per certo: la Parola portata da Gesù ed è solo a quella, applicata quanto più e meglio possibile alle nostre incerte esistenze, cui bisogna riferirsi.
Trovare un interprete “uomo” delle proprie istanze (diffidatene, maledetto colui che confida) cosa è se non gioire per la strada comoda, da altri
tracciata, da percorrere? La verità è alla fine della strada scomoda… non ci sono altri modi. Che poi tanto scomoda non è: si chiama gratuità.
Se l’uomo non impara a “mollare” ciò che ha ricevuto in una condivisione pura e disinteressata, il paradiso in terra non verrà mai. Però… possiamo tentare di allenarci, quantomeno.
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Ieri sera vedevo a questo proposito un interessante intervista a padre Gabriele Amorth su Youtube che in parte approfondiva concetti che spesso si dimenticano per quanto riguarda i demoni.
Parlava, ad esempio, delle vessazioni, molto diffuse al contrario delle possessioni, ma quasi sempre dimenticate di cui, purtroppo, anch’io negli ultimi anni posso testimoniare di aver notato nelle vite di molte persone.
La vera via d’uscita è una reale conversione a Cristo ed una condotta di vita santa che cerchi di allontanare il peccato. Allo stesso modo, chi ti sta vicino ha l’arma della preghiera.
Spesso pensiamo all’esorcismo come in qualche film. In realtà, è la preghiera fatta con fede e con perseveranza a fare la differenza.
Queste situazioni si concentrano particolarmente nelle vite di persone che vivono una falsa religiosità, che non sono coerenti con ciò che predicano e con il Cristianesimo che professano. I demoni amano attaccare i membri delle gerarchie ecclesiastiche che ricercano il potere personale e il carrierismo.
I tempi si stanno preparando all’avvento della bestia, ci saranno segni e prodigi bugiardi. Non si tratta di Satana che scaccia Satana, ma di Satana che finge di cacciare qualcuno.
Oggi sta tornando di moda l’imposizione delle mani. Bergoglio la ama praticare. Ci sono leader carismatici che la usano in modo molto inappropriato. C’è gente che comincia ad avere problemi con i demoni proprio dopo aver ricevuto l’imposizione delle mani. C’è gente che cade all’indietro, si butta per terra, schiuma.
Sono cose non facili da giudicare.