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Gv-1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.Gv-1:2 Essa era nel principio con Dio.
Gv-1:3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. Gv-1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. Gv-1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Gv-1:6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Gv-1:7 Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Gv-1:8 Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. Gv-1:9 La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Gv-1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. Gv-1:11 È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; Gv-1:12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; Gv-1:13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. Gv-1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. Gv-1:15 Giovanni gli ha reso testimonianza, esclamando: “Era di lui che io dicevo: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me. Gv-1:16 Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia””. Gv-1:17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. Gv-1:18 Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere. Gv-1:19 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei Leviti per domandargli: “Tu chi sei?” Gv-1:20 Egli confessò e non negò; confessò dicendo: “Io non sono il Cristo”. Gv-1:21 Essi gli domandarono: “Chi sei dunque? Sei Elia?” Egli rispose: “Non lo sono”. “Sei tu il profeta?” Egli rispose: “No”. Gv-1:22 Essi dunque gli dissero: “Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandati. Che dici di te stesso?” Gv-1:23 Egli disse: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: “Raddrizzate la via del Signore”, come ha detto il profeta Isaia”. Gv-1:24 Quelli che erano stati mandati da lui erano del gruppo dei farisei; Gv-1:25 e gli domandarono: “Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?” Gv-1:26 Giovanni rispose loro, dicendo: “Io battezzo in acqua; tra di voi è presente uno che voi non conoscete, Gv-1:27 colui che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari!” Gv-1:28 Queste cose avvennero in Betania di là dal Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Gv-1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Gv-1:30 Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”. Gv-1:31 Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua”. Gv-1:32 Giovanni rese testimonianza, dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Gv-1:33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: “Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo”. Gv-1:34 E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio”. Gv-1:35 Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli; Gv-1:36 e fissando lo sguardo su Gesù, che passava, disse: “Ecco l’Agnello di Dio!” Gv-1:37 I suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù. Gv-1:38 Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: “Che cercate?” Ed essi gli dissero: “Rabbì (che, tradotto, vuol dire Maestro), dove abiti?” Gv-1:39 Egli rispose loro: “Venite e vedrete”. Essi dunque andarono, videro dove abitava e stettero con lui quel giorno. Era circa la decima ora. Gv-1:40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito Giovanni e avevano seguito Gesù. Gv-1:41 Egli per primo trovò suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” (che, tradotto, vuol dire Cristo); Gv-1:42 e lo condusse da Gesù. Gesù lo guardò e disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa” (che si traduce “Pietro”). Gv-1:43 Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: “Seguimi”. Gv-1:44 Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Gv-1:45 Filippo trovò Natanaele e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe”. Gv-1:46 Natanaele gli disse: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?” Filippo gli rispose: “Vieni a vedere”. Gv-1:47 Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: “Ecco un vero Israelita in cui non c’è frode”. Gv-1:48 Natanaele gli chiese: “Da che cosa mi conosci?” Gesù gli rispose: “Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto”. Gv-1:49 Natanaele gli rispose: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele”. Gv-1:50 Gesù rispose e gli disse: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste”. Gv-1:51 Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. Gv-2:1 Tre giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù. Gv-2:2 E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze. Gv-2:3 Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. Gv-2:4 Gesù le disse: “Che c’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta”. Gv-2:5 Sua madre disse ai servitori: “Fate tutto quel che vi dirà”. Gv-2:6 C’erano là sei recipienti di pietra, del tipo adoperato per la purificazione dei Giudei, i quali contenevano ciascuno due o tre misure. Gv-2:7 Gesù disse loro: “Riempite d’acqua i recipienti”. Ed essi li riempirono fino all’orlo. Gv-2:8 Poi disse loro: “Adesso attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. Gv-2:9 Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l’acqua che era diventata vino (egli non ne conosceva la provenienza, ma la sapevano bene i servitori che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: Gv-2:10 “Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto abbondantemente, il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora”. Gv-2:11 Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui. Gv-2:12 Dopo questo, scese a Capernaum egli con sua madre, con i suoi fratelli e i suoi discepoli, e rimasero là alcuni giorni. Gv-2:13 La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme. Gv-2:14 Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. Gv-2:15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, Gv-2:16 e a quelli che vendevano i colombi disse: “Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato”. Gv-2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo per la tua casa mi consuma”. Gv-2:18 I Giudei allora presero a dirgli: “Quale segno miracoloso ci mostri per fare queste cose?” Gv-2:19 Gesù rispose loro: “Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!” Gv-2:20 Allora i Giudei dissero: “Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?” Gv-2:21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Gv-2:22 Quando dunque fu risorto dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola che Gesù aveva detta. Gv-2:23 Mentre egli era in Gerusalemme, alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i segni miracolosi che egli faceva. Gv-2:24 Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti Gv-2:25 e perché non aveva bisogno della testimonianza di nessuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo. Gv-3:1 C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Gv-3:2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: “Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui”. Gv-3:3 Gesù gli rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Gv-3:4 Nicodemo gli disse: “Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?” Gv-3:5 Gesù rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Gv-3:6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Gv-3:7 Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Gv-3:8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”. Gv-3:9 Nicodemo replicò e gli disse: “Come possono avvenire queste cose?” Gv-3:10 Gesù gli rispose: “Tu sei maestro d’Israele e non sai queste cose? Gv-3:11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Gv-3:12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Gv-3:13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo [che è nel cielo]. Gv-3:14 “E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, Gv-3:15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Gv-3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Gv-3:17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Gv-3:18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Gv-3:19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Gv-3:20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; Gv-3:21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio”. Gv-3:22 Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nelle campagne della Giudea; là si trattenne con loro e battezzava. Gv-3:23 Anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché là c’era molta acqua; e la gente veniva a farsi battezzare. Gv-3:24 Giovanni, infatti, non era ancora stato messo in prigione. Gv-3:25 Nacque dunque una discussione sulla purificazione, tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo. Gv-3:26 E andarono da Giovanni e gli dissero: “Rabbì, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno da lui”. Gv-3:27 Giovanni rispose: “L’uomo non può ricever nulla se non gli è dato dal cielo. Gv-3:28 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: “Io non sono il Cristo, ma sono mandato davanti a lui”. Gv-3:29 Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra vivamente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la mia, è ora completa. Gv-3:30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca. Gv-3:31 Colui che viene dall’alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti. Gv-3:32 Egli rende testimonianza di quello che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. Gv-3:33 Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero. Gv-3:34 Perché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; Dio infatti non dà lo Spirito con misura. Gv-3:35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. Gv-3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”. Gv-4:1 Quando dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni Gv-4:2 (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), Gv-4:3 lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea. Gv-4:4 Or doveva passare per la Samaria. Gv-4:5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; Gv-4:6 e là c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso il pozzo. Era circa l’ora sesta. Gv-4:7 Una Samaritana venne ad attingere l’acqua. Gesù le disse: “Dammi da bere”. Gv-4:8 (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare.) Gv-4:9 La Samaritana allora gli disse: “Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?” Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Gv-4:10 Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”. Gv-4:11 La donna gli disse: “Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest’acqua viva? Gv-4:12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?” Gv-4:13 Gesù le rispose: “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; Gv-4:14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna”. Gv-4:15 La donna gli disse: “Signore, dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere”. Gv-4:16 Gesù le disse: “Va’ a chiamar tuo marito e vieni qua”. Gv-4:17 La donna gli rispose: “Non ho marito”. E Gesù: “Hai detto bene: “Non ho marito”; Gv-4:18 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità”. Gv-4:19 La donna gli disse: “Signore, vedo che tu sei un profeta. Gv-4:20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare”. Gv-4:21 Gesù le disse: “Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Gv-4:22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Gv-4:23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Gv-4:24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità”. Gv-4:25 La donna gli disse: “Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa”. Gv-4:26 Gesù le disse: “Sono io, io che ti parlo!” Gv-4:27 In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: “Che cerchi?” o: “Perché discorri con lei?” Gv-4:28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: Gv-4:29 “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?” Gv-4:30 La gente uscì dalla città e andò da lui. Gv-4:31 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: “Maestro, mangia”. Gv-4:32 Ma egli disse loro: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete”. Gv-4:33 Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: “Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?” Gv-4:34 Gesù disse loro: “Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua. Gv-4:35 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. Gv-4:36 Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. Gv-4:37 Poiché in questo è vero il detto: “L’uno semina e l’altro miete”. Gv-4:38 Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica”. Gv-4:39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: “Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto”. Gv-4:40 Quando dunque i Samaritani andarono da lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed egli si trattenne là due giorni. Gv-4:41 E molti di più credettero a motivo della sua parola Gv-4:42 e dicevano alla donna: “Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo”. Gv-4:43 Trascorsi quei due giorni, egli partì di là per andare in Galilea; Gv-4:44 poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua patria. Gv-4:45 Quando dunque andò in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avevano visto le cose che egli aveva fatte in Gerusalemme durante la festa; essi pure infatti erano andati alla festa. Gv-4:46 Gesù dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un ufficiale del re, il cui figlio era infermo a Capernaum. Gv-4:47 Come egli ebbe udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire. Gv-4:48 Perciò Gesù gli disse: “Se non vedete segni e miracoli, voi non crederete”. Gv-4:49 L’ufficiale del re gli disse: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gv-4:50 Gesù gli disse: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detta, e se ne andò. Gv-4:51 E mentre già stava scendendo, i suoi servi gli andarono incontro e gli dissero: “Tuo figlio vive”. Gv-4:52 Allora egli domandò loro a che ora avesse cominciato a star meglio; ed essi gli risposero: “Ieri, all’ora settima, la febbre lo lasciò”. Gv-4:53 Così il padre riconobbe che la guarigione era avvenuta nell’ora che Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio vive”; e credette lui con tutta la sua casa. Gv-4:54 Gesù fece questo secondo segno miracoloso, tornando dalla Giudea in Galilea. Gv-5:1 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Gv-5:2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Gv-5:3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua; Gv-5:4 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l’acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l’acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito]. Gv-5:5 Là c’era un uomo che da trentotto anni era infermo. Gv-5:6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: “Vuoi guarire?” Gv-5:7 L’infermo gli rispose: “Signore, io non ho nessuno che, quando l’acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me”. Gv-5:8 Gesù gli disse: “Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina”. Gv-5:9 In quell’istante quell’uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare. Gv-5:10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all’uomo guarito: “È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio”. Gv-5:11 Ma egli rispose loro: “Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina””. Gv-5:12 Essi gli domandarono: “Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina?”” Gv-5:13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c’era molta gente. Gv-5:14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: “Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio”. Gv-5:15 L’uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l’aveva guarito era Gesù. Gv-5:16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato. Gv-5:17 Gesù rispose loro: “Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero”. Gv-5:18 Per questo i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gv-5:19 Gesù quindi rispose e disse loro: “In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Gv-5:20 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Gv-5:21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. Gv-5:22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, Gv-5:23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. Gv-5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Gv-5:25 In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno. Gv-5:26 Perché come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso; Gv-5:27 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo. Gv-5:28 Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; Gv-5:29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Gv-5:30 Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Gv-5:31 “Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. Gv-5:32 Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so che la testimonianza che egli rende di me è vera. Gv-5:33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. Gv-5:34 Io però la testimonianza non la ricevo dall’uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. Gv-5:35 Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per breve tempo godere alla sua luce. Gv-5:36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. Gv-5:37 Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l’avete mai udita; il suo volto, non l’avete mai visto; Gv-5:38 e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Gv-5:39 Voi investigate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; Gv-5:40 eppure non volete venire a me per aver la vita! Gv-5:41 Io non prendo gloria dagli uomini; Gv-5:42 ma so che non avete l’amore di Dio in voi. Gv-5:43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Gv-5:44 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Gv-5:45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c’è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Gv-5:46 Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Gv-5:47 Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?” Gv-6:1 Dopo queste cose Gesù se ne andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. Gv-6:2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. Gv-6:3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Gv-6:4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. Gv-6:5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: “Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?” Gv-6:6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. Gv-6:7 Filippo gli rispose: “Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto”. Gv-6:8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: Gv-6:9 “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?” Gv-6:10 Gesù disse: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. Gv-6:11 Gesù, quindi, prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. Gv-6:12 Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda”. Gv-6:13 Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiati. Gv-6:14 La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: “Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo”. Gv-6:15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. Gv-6:16 Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare Gv-6:17 e, montati in una barca, si dirigevano all’altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. Gv-6:18 Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. Gv-6:19 Com’ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Gv-6:20 Ma egli disse loro: “Sono io, non temete”. Gv-6:21 Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. Gv-6:22 La folla che era rimasta sull’altra riva del mare aveva notato che non c’era là altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli. Gv-6:23 Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. Gv-6:24 La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesù. Gv-6:25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: “Rabbì, quando sei giunto qui?” Gv-6:26 Gesù rispose loro: “In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. Gv-6:27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo”. Gv-6:28 Essi dunque gli dissero: “Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” Gv-6:29 Gesù rispose loro: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. Gv-6:30 Allora essi gli dissero: “Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? Gv-6:31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: “Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo””. Gv-6:32 Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Gv-6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo”. Gv-6:34 Essi quindi gli dissero: “Signore, dacci sempre di codesto pane”. Gv-6:35 Gesù disse loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Gv-6:36 Ma io ve l’ho detto: “Voi mi avete visto, eppure non credete!” Gv-6:37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; Gv-6:38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Gv-6:39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Gv-6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Gv-6:41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: “Io sono il pane che è disceso dal cielo”. Gv-6:42 Dicevano: “Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: “Io sono disceso dal cielo?”” Gv-6:43 Gesù rispose loro: “Non mormorate tra di voi. Gv-6:44 Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Gv-6:45 È scritto nei profeti: “Saranno tutti istruiti da Dio”. Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Gv-6:46 Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. Gv-6:47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Gv-6:48 Io sono il pane della vita. Gv-6:49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Gv-6:50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Gv-6:51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo”. Gv-6:52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: “Come può costui darci da mangiare la sua carne?” Gv-6:53 Perciò Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Gv-6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Gv-6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Gv-6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. Gv-6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me. Gv-6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno”. Gv-6:59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. Gv-6:60 Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: “Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?” Gv-6:61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: “Questo vi scandalizza? Gv-6:62 E che sarebbe se vedeste il Figlio dell’uomo ascendere dov’era prima? Gv-6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Gv-6:64 Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono”. Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. Gv-6:65 E diceva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre”. Gv-6:66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Gv-6:67 Perciò Gesù disse ai dodici: “Non volete andarvene anche voi?” Gv-6:68 Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; Gv-6:69 e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Gv-6:70 Gesù rispose loro: “Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!” Gv-6:71 Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo. Gv-7:1 Dopo queste cose, Gesù se ne andava per la Galilea, non volendo fare altrettanto in Giudea perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Gv-7:2 Or la festa dei Giudei, detta delle Capanne, era vicina. Gv-7:3 Perciò i suoi fratelli gli dissero: “Parti di qua e va’ in Giudea, affinché i tuoi discepoli vedano anch’essi le opere che tu fai. Gv-7:4 Poiché nessuno agisce in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo”. Gv-7:5 Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. Gv-7:6 Gesù quindi disse loro: “Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. Gv-7:7 Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie. Gv-7:8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto”. Gv-7:9 Dette queste cose, rimase in Galilea. Gv-7:10 Ma quando i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora vi salì anche lui; non palesemente, ma come di nascosto. Gv-7:11 I Giudei dunque lo cercavano durante la festa, e dicevano: “Dov’è quel tale?” Gv-7:12 Vi era tra la folla un gran mormorio riguardo a lui. Alcuni dicevano: “È un uomo per bene!” Altri dicevano: “No, anzi, svia la gente!” Gv-7:13 Nessuno però parlava di lui apertamente, per paura dei Giudei. Gv-7:14 Verso la metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. Gv-7:15 Perciò i Giudei si meravigliavano e dicevano: “Come mai conosce così bene le Scritture senza aver fatto studi?” Gv-7:16 Gesù rispose loro: “La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Gv-7:17 Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio. Gv-7:18 Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, è veritiero e non vi è ingiustizia in lui. Gv-7:19 Mosè non vi ha forse dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge! Perché cercate d’uccidermi?” Gv-7:20 La gente rispose: “Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?” Gv-7:21 Gesù rispose loro: “Un’opera sola ho fatto, e tutti ve ne meravigliate. Gv-7:22 Mosè vi ha dato la circoncisione (non che venga da Mosè, ma viene dai padri); e voi circoncidete l’uomo in giorno di sabato. Gv-7:23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro di me perché in giorno di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Gv-7:24 Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia”. Gv-7:25 Perciò alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è questi colui che cercano di uccidere? Gv-7:26 Eppure, ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono nulla. Che i capi abbiano riconosciuto per davvero che egli è il Cristo? Gv-7:27 Eppure, costui sappiamo di dov’è; ma quando il Cristo verrà, nessuno saprà di dove egli sia”. Gv-7:28 Gesù dunque, insegnando nel tempio, esclamò: “Voi certamente mi conoscete e sapete di dove sono; però non son venuto da me, ma colui che mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Gv-7:29 Io lo conosco, perché vengo da lui, ed è lui che mi ha mandato”. Gv-7:30 Cercavano perciò di arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché l’ora sua non era ancora venuta. Gv-7:31 Ma molti della folla credettero in lui, e dicevano: “Quando il Cristo sarà venuto, farà più segni miracolosi di quanti ne abbia fatto questi?” Gv-7:32 I farisei udirono la gente mormorare queste cose di lui; e i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gv-7:33 Perciò Gesù disse loro: “Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vado a colui che mi ha mandato. Gv-7:34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò, voi non potete venire”. Gv-7:35 Perciò i Giudei dissero tra di loro: “Dove andrà dunque ché noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi tra i Greci, a insegnare ai Greci? Gv-7:36 Che significano queste sue parole: “Voi mi cercherete e non mi troverete”; e: “Dove io sarò voi non potete venire?”” Gv-7:37 Nell’ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Gv-7:38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Gv-7:39 Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato. Gv-7:40 Una parte dunque della gente, udite quelle parole, diceva: “Questi è davvero il profeta”. Gv-7:41 Altri dicevano: “Questi è il Cristo”. Altri, invece, dicevano: “Ma è forse dalla Galilea che viene il Cristo? Gv-7:42 La Scrittura non dice forse che il Cristo viene dalla discendenza di Davide e da Betlemme, il villaggio dove stava Davide?” Gv-7:43 Vi fu dunque dissenso, tra la gente, a causa sua; Gv-7:44 e alcuni di loro lo volevano arrestare, ma nessuno gli mise le mani addosso. Gv-7:45 Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: “Perché non l’avete portato?” Gv-7:46 Le guardie risposero: “Nessuno parlò mai come quest’uomo!” Gv-7:47 Perciò i farisei replicarono loro: “Siete stati sedotti anche voi? Gv-7:48 Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui? Gv-7:49 Ma questo popolino, che non conosce la legge, è maledetto!” Gv-7:50 Nicodemo (uno di loro, quello che prima era andato da lui) disse: Gv-7:51 “La nostra legge giudica forse un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quello che ha fatto?” Gv-7:52 Essi gli risposero: “Sei anche tu di Galilea? Esamina, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta”. Gv-7:53 [E ognuno se ne andò a casa sua. Gv-8:1 Gesù andò al monte degli Ulivi. Gv-8:2 All’alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. Gv-8:3 Allora gli scribi e i farisei gli condussero un donna còlta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, Gv-8:4 gli dissero: “Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. Gv-8:5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?” Gv-8:6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. Gv-8:7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Gv-8:8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Gv-8:9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Gv-8:10 Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: “Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?” Gv-8:11 Ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più”.] Gv-8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Gv-8:13 Allora i farisei gli dissero: “Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è vera”. Gv-8:14 Gesù rispose loro: “Anche se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove son venuto e dove vado; ma voi non sapete da dove io vengo né dove vado. Gv-8:15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. Gv-8:16 Anche se giudico, il mio giudizio è veritiero, perché non sono solo, ma sono io con il Padre che mi ha mandato. Gv-8:17 D’altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è vera. Gv-8:18 Or sono io a testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me”. Gv-8:19 Essi perciò gli dissero: “Dov’è tuo Padre?” Gesù rispose: “Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio”. Gv-8:20 Queste parole disse Gesù nella sala del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo arrestò, perché l’ora sua non era ancora venuta. Gv-8:21 Egli dunque disse loro di nuovo: “Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire”. Gv-8:22 Perciò i Giudei dicevano: “S’ucciderà forse, poiché dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?” Gv-8:23 Egli diceva loro: “Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. Gv-8:24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati”. Gv-8:25 Allora gli domandarono: “Chi sei tu?” Gesù rispose loro: “Sono per l’appunto quel che vi dico. Gv-8:26 Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo”. Gv-8:27 Essi non capirono che egli parlava loro del Padre. Gv-8:28 Gesù dunque disse loro: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. Gv-8:29 E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono”. Gv-8:30 Mentre egli parlava così, molti credettero in lui. Gv-8:31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; Gv-8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gv-8:33 Essi gli risposero: “Noi siamo discendenti d’Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: “Voi diverrete liberi”?” Gv-8:34 Gesù rispose loro: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Gv-8:35 Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Gv-8:36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. Gv-8:37 So che siete discendenti d’Abraamo; ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. Gv-8:38 Io dico quel che ho visto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal padre vostro”. Gv-8:39 Essi gli risposero: “Nostro padre è Abraamo”. Gesù disse loro: “Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo; Gv-8:40 ma ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da Dio; Abraamo non fece così. Gv-8:41 Voi fate le opere del padre vostro”. Essi gli dissero: “Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio”. Gv-8:42 Gesù disse loro: “Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e vengo da Dio; infatti io non son venuto da me, ma è lui che mi ha mandato. Gv-8:43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Gv-8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. Gv-8:45 A me, perché io dico la verità, voi non credete. Gv-8:46 Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Gv-8:47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio”. Gv-8:48 I Giudei gli risposero: “Non diciamo noi con ragione che sei un Samaritano e che hai un demonio?” Gv-8:49 Gesù replicò: “Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. Gv-8:50 Io non cerco la mia gloria; v’è uno che la cerca e che giudica. Gv-8:51 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”. Gv-8:52 I Giudei gli dissero: “Ora sappiamo che tu hai un demonio. Abraamo e i profeti sono morti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte”. Gv-8:53 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abraamo il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?” Gv-8:54 Gesù rispose: “Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite essere vostro Dio, Gv-8:55 e non l’avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. Gv-8:56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell’attesa di vedere il mio giorno; e l’ha visto, e se n’è rallegrato”. Gv-8:57 I Giudei gli dissero: “Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abraamo?” Gv-8:58 Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono”. Gv-8:59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Gv-9:1 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. Gv-9:2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?” Gv-9:3 Gesù rispose: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Gv-9:4 Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Gv-9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo”. Gv-9:6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, Gv-9:7 e gli disse: “Va’, làvati nella vasca di Siloe” (che significa: mandato). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva. Gv-9:8 Perciò i vicini e quelli che l’avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: “Non è questo colui che stava seduto a chieder l’elemosina?” Gv-9:9 Alcuni dicevano: “È lui”. Altri dicevano: “No, ma gli somiglia”. Egli diceva: “Sono io”. Gv-9:10 Allora essi gli domandarono: “Com’è che ti sono stati aperti gli occhi?” Gv-9:11 Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: “Va’ a Siloe e làvati”. Io quindi sono andato, mi son lavato e ho ricuperato la vista”. Gv-9:12 Ed essi gli dissero: “Dov’è costui?” Egli rispose: “Non so”. Gv-9:13 Condussero dai farisei colui che era stato cieco. Gv-9:14 Or era in giorno di sabato che Gesù aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi. Gv-9:15 I farisei dunque gli domandarono di nuovo come egli avesse ricuperato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. Gv-9:16 Perciò alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non è da Dio perché non osserva il sabato”. Ma altri dicevano: “Come può un peccatore fare tali miracoli?” E vi era disaccordo tra di loro. Gv-9:17 Essi dunque dissero di nuovo al cieco: “Tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?” Egli rispose: “È un profeta”. Gv-9:18 I Giudei però non credettero che lui fosse stato cieco e avesse ricuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che aveva ricuperato la vista, Gv-9:19 e li ebbero interrogati così: “È questo vostro figlio che dite esser nato cieco? Com’è dunque che ora ci vede?” Gv-9:20 I suoi genitori risposero: “Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; Gv-9:21 ma come ora ci veda, non sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé”. Gv-9:22 Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. Gv-9:23 Per questo i suoi genitori dissero: “Egli è adulto, domandatelo a lui”. Gv-9:24 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l’uomo che era stato cieco, e gli dissero: “Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. Gv-9:25 Egli rispose: “Se egli sia un peccatore, non so; una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo”. Gv-9:26 Essi allora gli dissero: “Che cosa ti ha fatto? Come ti aprì gli occhi?” Gv-9:27 Egli rispose loro: “Ve l’ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventar suoi discepoli anche voi?” Gv-9:28 Essi lo insultarono e dissero: “Sei tu discepolo di costui! Noi siamo discepoli di Mosè. Gv-9:29 Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia”. Gv-9:30 L’uomo rispose loro: “Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure mi ha aperto gli occhi! Gv-9:31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce. Gv-9:32 Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco. Gv-9:33 Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla”. Gv-9:34 Essi gli risposero: “Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?” E lo cacciarono fuori. Gv-9:35 Gesù udì che lo avevano cacciato fuori; e, trovatolo, gli disse: “Credi nel Figlio dell’uomo?” Gv-9:36 Quegli rispose: “Chi è, Signore, perché io creda in lui?” Gv-9:37 Gesù gli disse: “Tu l’hai già visto; è colui che parla con te, è lui”. Gv-9:38 Egli disse: “Signore, io credo”. E gli si prostrò dinanzi. Gv-9:39 Gesù disse: “Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi”. Gv-9:40 Alcuni farisei, che erano con lui, udirono queste cose e gli dissero: “Siamo ciechi anche noi?” Gv-9:41 Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane. Gv-10:1 “In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Gv-10:2 Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. Gv-10:3 A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Gv-10:4 Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Gv-10:5 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei”. Gv-10:6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro. Gv-10:7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: “In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Gv-10:8 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Gv-10:9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Gv-10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Gv-10:11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Gv-10:12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. Gv-10:13 Il mercenario [si dà alla fuga perché è mercenario e] non si cura delle pecore. Gv-10:14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, Gv-10:15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Gv-10:16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Gv-10:17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Gv-10:18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio”. Gv-10:19 Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole. Gv-10:20 Molti di loro dicevano: “Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?” Gv-10:21 Altri dicevano: “Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?” Gv-10:22 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, Gv-10:23 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Gv-10:24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: “Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente”. Gv-10:25 Gesù rispose loro: “Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; Gv-10:26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Gv-10:27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; Gv-10:28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Gv-10:29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Gv-10:30 Io e il Padre siamo uno”. Gv-10:31 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gv-10:32 Gesù disse loro: “Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?” Gv-10:33 I Giudei gli risposero: “Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio”. Gv-10:34 Gesù rispose loro: “Non sta scritto nella vostra legge: “Io ho detto: voi siete dèi?” Gv-10:35 Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), Gv-10:36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio?” Gv-10:37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; Gv-10:38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre”. Gv-10:39 Essi cercavano nuovamente di arrestarlo; ma egli sfuggì loro dalle mani. Gv-10:40 Gesù se ne andò di nuovo oltre il Giordano, dove Giovanni da principio battezzava, e là si trattenne. Gv-10:41 Molti vennero a lui e dicevano: “Giovanni, è vero, non fece nessun segno miracoloso; ma tutto quello che Giovanni disse di quest’uomo, era vero”. Gv-10:42 E là molti credettero in lui. Gv-11:1 C’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Gv-11:2 Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. Gv-11:3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: “Signore, ecco, colui che tu ami è malato”. Gv-11:4 Gesù, udito ciò, disse: “Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato”. Gv-11:5 Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro; Gv-11:6 com’ebbe udito che egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava. Gv-11:7 Poi disse ai discepoli: “Torniamo in Giudea!” Gv-11:8 I discepoli gli dissero: “Maestro, proprio adesso i Giudei cercavano di lapidarti, e tu vuoi tornare là?” Gv-11:9 Gesù rispose: “Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; Gv-11:10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui”. Gv-11:11 Così parlò; poi disse loro: “Il nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma vado a svegliarlo”. Gv-11:12 Perciò i discepoli gli dissero: “Signore, se egli dorme, sarà salvo”. Gv-11:13 Or Gesù aveva parlato della morte di lui, ma essi pensarono che avesse parlato del dormire del sonno. Gv-11:14 Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto, Gv-11:15 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da lui!” Gv-11:16 Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: “Andiamo anche noi, per morire con lui!” Gv-11:17 Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. Gv-11:18 Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi, Gv-11:19 e molti Giudei erano andati da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. Gv-11:20 Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Gv-11:21 Marta dunque disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; Gv-11:22 e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà”. Gv-11:23 Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà”. Gv-11:24 Marta gli disse: “Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno”. Gv-11:25 Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; Gv-11:26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?” Gv-11:27 Ella gli disse: “Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo”. Gv-11:28 Detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: “Il Maestro è qui, e ti chiama”. Gv-11:29 Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò da lui. Gv-11:30 Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. Gv-11:31 Quando dunque i Giudei, che erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria si era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. Gv-11:32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Gv-11:33 Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: Gv-11:34 “Dove l’avete deposto?” Essi gli dissero: “Signore, vieni a vedere!” Gv-11:35 Gesù pianse. Gv-11:36 Perciò i Giudei dicevano: “Guarda come l’amava!” Gv-11:37 Ma alcuni di loro dicevano: “Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?” Gv-11:38 Gesù dunque, fremendo di nuovo in sé stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. Gv-11:39 Gesù disse: “Togliete la pietra!” Marta, la sorella del morto, gli disse: “Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno”. Gv-11:40 Gesù le disse: “Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?” Gv-11:41 Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: “Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. Gv-11:42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato”. Gv-11:43 Detto questo, gridò ad alta voce: “Lazzaro, vieni fuori!” Gv-11:44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”. Gv-11:45 Perciò molti Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto le cose fatte da Gesù, credettero in lui. Gv-11:46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e raccontarono loro quello che Gesù aveva fatto. Gv-11:47 I capi dei sacerdoti e i farisei, quindi, riunirono il sinedrio e dicevano: “Che facciamo? Perché quest’uomo fa molti segni miracolosi. Gv-11:48 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno come città e come nazione”. |
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