E’ nato Apotàsso il sito dell’Arca della Bellezza che affiancherà Escogitur nel difficile percorso di sostegno ai neoConversi
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Vangelo di Luca 11,37-41
In quel tempo, 37 mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
39 Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. 40 Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
La cura
C’è un virus pericolosissimo che può colpire l’umanità, un virus capace di far degenerare l’energia spirituale, le capacità intellettuali, le strutture fisiche dell’uomo. È un virus che inquina l’energia spirituale dell’uomo, lo rende incapace di riconoscere la signoria di Dio, lo rende intellettualmente avido quanto stupido e stolto, cardiacamente malvagio, fisicamente sempre teso e rigido. È un virus che spinge l’uomo a disonorare la propria bellezza e il proprio fascino naturale e divino, per gettarsi deforme a celebrare il rito dell’ambizione, attraverso il culto della propria immagine, attraverso la divulgazione del marchio di se stesso e dell’esaltazione dell’esteriorità e dell’apparenza. È un virus che forza l’uomo a diventare avido e, in nome dell’avidità, a diventare competitivo, conflittuale, malvagio, crudele, possessivo, assetato di dominio e di controllo. È un virus capace di cristallizzare i collegamenti neuronali del cervello fino a rendere l’uomo incapace di riconoscersi come un essere meraviglioso, divinamente progettato e infinitamente collegato al tutto del creato e in grado di corromperlo intellettualmente fino a renderlo stupido, stolto, ignorante.
Il virus capace di infliggere tanto danno all’uomo è l’ipocrisia. È l’ipocrisia che convince l’uomo a pulire l’esterno del bicchiere e del piatto, e a mantenere l’interno pieno di avidità e di cattiveria. È l’ipocrisia che rende così stolti da non percepire, capire, riconoscere e comprendere che Colui che ha creato l’esterno dell’uomo ha creato anche il suo interno. Così stolti da non rendersi conto del fatto che curare l’esteriorità e l’apparenza, senza curare, amare, abbellire, aggraziare i pensieri intimi, i dialoghi interiori, le scelte decisionali profonde, è pura perversione, è un’azione spirituale e intellettuale che sconnette l’uomo dalla vita, lo sospinge a rinnegare Dio e la propria origine divina. C’è una cura per questo terribile virus? L’uomo può guarire da questa terribile patologia, anche quando è allo stadio terminale? Sì! Gesù stesso rivela la cura: Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro. La cura che Gesù rivela per curare il virus dell’ipocrisia, e tutte le disarmonie spirituali e psichiche provocate dal virus, è la gratuità. Dai primi sintomi alla patologia conclamata, l’ipocrisia si può sempre curare con la gratuità, con il dono di se stessi, con la condivisione delle proprie energie, sostanze, ricchezze. Imparare a vivere la gratuità, predisporsi a fare le cose gratis, senza attendere e cercare ricompensa, plauso, successo, riconoscenza, è la cura contro qualsiasi forma di ipocrisia. La gratuità praticata con costanza e con amore purifica tutto, ma proprio tutto della vita dell’uomo in tutte le sue dimensioni, nella dimensione spirituale, psichica e fisica. Quando l’ipocrisia sta aggredendo l’uomo con la sua mortale tossicità, non c’è altra cura, perché egli possa guarire e purificarsi completamente, che generare la gratuità.
Gratuità è pregare in segreto per i fratelli, per il mondo, perdonare in segreto amici e nemici, donare il proprio tempo a chi ha bisogno, donare le proprie energie creative, economiche, senza mai nulla chiedere in contraccambio. L’ipocrisia sporca e inquina tutto dell’uomo, la gratuità purifica e sana tutto dell’uomo.
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Il nostro vero antidoto? L’Eucarestia e farci Popolo di Nostra Signora della Tenda nella Carità. Sapere che siamo in una battaglia vera e poter riconoscere il nemico: apatia, accidia, ignavia di fronte al Male che è là.
Il Motto sia: LIBERI, DALLE “MATRICI“ DI MAMMONA, PER LIBERARE
Qui vedrete il tempo della Fine, i Segni dei Tempi, annunciare la Parusìa
San Marco 13, San Matteo 24, San Paolo Tessalonicesi 2, San Giovanni Apocalisse 13, San Daniele 8, La Salette, Fatima
Questo è quanto noi Arcieri pensiamo di aver inteso per perfezionarci in Gesù Nostro Ultimo Signore, in attesa del Regno e per la nostra Santità e Salvezza:
Le Imitazioni di Cristo,
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Vangelo di Luca 10,38-42
In quel tempo, 38 mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
39 Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
EgoMarta
Marta ospita Gesù nella propria casa per ingigantire il proprio ego, per proteggere la propria ambizione, per esercitare il proprio presunto diritto di fare il giudice e giudicare e, allo stesso tempo, per fare la vittima e lagnarsi, per generare pressione, ansia, sfiducia, per criticare, disapprovare, rimproverare. Marta ospita Gesù nella propria casa per evolvere il proprio ego fino al punto di renderlo così forte e aggressivo, da arrivare a permettersi di redarguire Gesù e di ragguagliare il Figlio di Dio su come dovrebbe agire per comportarsi correttamente, secondo le circostanze, la tradizione, il perbenismo. Marta ospita Gesù nella propria casa per dimostrare la propria abilità di cuoca, per far vedere come sia capace di preparare da mangiare per tutti, per affermare la propria autorità, per sentirsi indispensabile, per vanità, orgoglio, presunzione, non per incontrare il Signore, il suo Signore.
Maria ospita Gesù nella propria casa per sostituire le parole del proprio ego con la Parola del Signore, per disfarsi della propria ambizione, per esercitare il proprio diritto di crescere nell’intelligenza della fede e della conoscenza, per gustare nell’intimo la bellezza e la grazia innominabili del Figlio di Dio lì presente.
Maria ospita Gesù nella propria casa per abbandonarsi completamente alla gentilezza della sua persona, alla potenza della sua Parola, per evolvere il proprio spirito fino al punto di renderlo così forte e amante da permettersi di scegliere Gesù come il cuore della sua vita, e di unirsi a lui per imparare da lui, dal Figlio di Dio, come si deve agire per comportarsi correttamente, secondo le procedure del vangelo. Maria ospita Gesù nella propria casa per incontrare il Signore, per onorare il suo nome, per sedersi umilmente e piena di gioia ai suoi piedi, per cibarsi e alimentarsi della sua Parola di vita, per scegliere l’essenziale, il meglio, l’indispensabile, la parte migliore di tutto ciò che esiste, e che può essere scelto, la parte migliore che nessuno le potrà mai, in nessun modo, togliere.
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Il Vero Trattato sulla Devozione di Maria,
ed Il Siracide (vai al testo completo)
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Confraternita Diaconale e Mariana di Comunità & Cooperative di Arcieri e Cattolici Resilienti – Arca della Bellezza
Escogitur, Editor Telematico di PARUSIA.INFO focalizza la sua attività di Inchiesta, Informazione e Proposta con Articoli “Centrati” da rivolgere prevalentemente ai Cattolici Resilienti o comunque a coloro che hanno deciso di superare il trauma del Sedevacantismo Apocalittivo e la dipendenza di Mammona e della Matrici di Inganno e di lasciare il mondo in cui sono cresciuti, con il supporto di Video, Iniziative Locali, Giornali Tematici e alternativi ai mainstream “matriciali”, Riviste “consigliate”, Libri per i “Tiepidi di Laodicea“, tutto convergente a rendere manifesta la necessità di “attrezzarsi” con domande e risposte per discernere meglio sul Come Dove Quando Perchè siamo su una via senza ritorno, e diretti alla ricerca realistica di un Papa Cum Degnitate per la Parusìa. Perchè. “CHI CERCA LA VERITA’, LO SAPPIA O NO, CERCA DIO” -(Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein)
Chi sono gli Editor? Siamo, noi, Arcieri di Nostra Signora della Tenda (l'”augusto Tabernacolo“, “Accampamento nel Deserto”, “Ancella Lauretana nella piccola casa di Pietre”) e Cavalieri della Fondazione degli Amici dei Borghi di Xenobia. A lei ci affidiamo!
Partiamo da questa premessa prendendola in prestito da San Luigi Grignion il nostro patrocinatore: “L’urgente esigenza di una santità nuova e più elevata per la Chiesa e per il mondo nasce dall’azione dello Spirito Santo che con Maria e in Maria forgerà ‘in poco tempo’ campioni di santità come mai nel passato, in grado di compiere cose umanamente impossibili“. Montfort, partendo dal principio che Maria e lo Spirito Santo hanno collaborato intimamente per la prima venuta di Gesù nell’incarnazione, deduce che la sua seconda venuta (parusìa) si realizzerà con la medesima dinamica: “Per mezzo della Santissima Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo”(Vera Devozione 1).
Ciò premesso, si capisce perchè servono, dunque, Articoli particolarmente “centrati“ che più che domandarsi cosa sta succedendo, pongano una luce diretta su come si sta realizzando ciò che già stava scritto, e perchè. Ed “escogitur” è un osservatorio attento e lucido sugli eventi di oggi, sui “segni dei tempi” e su ciò che è necessario fare prima che sia troppo tardi.
ComeDoveQuandoPerchè è la voce che riecheggia sullo sfondo di “escogitur”. E’ l’avvio di un progetto “Ad Esperimentum” degli ARCIERI DI NOSTRA SIGNORA DELLA TENDA -secondo la profezia di San Luigi Grignion da Montfort sul Trattato della Vera Devozione a Maria e gli Apostoli degli Ultimi Tempi- “escogitato” per CONVERTIRE “VIVENDO” e non per CONVINCERE “RIDUCENDO”.
Riguardo tutto ciò che si può leggere nei siti di controinformazione (che ormai abbondano nella rete e hanno sempre di più il limite di formare anche un “tappo”, confermando di fatto le nostre “malsane” abitudini) non è difficile pensare alla necessità di ripararci in Borghi agricoli virtuosi, dinamici ed ecosostenibili, dall’energia free e gratuita, sì, ma anche e soprattutto “Eucaristici“.
Perchè, per chi ancora non lo avesse compreso, la vera Battaglia in corso è quella di Lucifero e le sue Legioni, dove Satana è messo contro la Creazione; mentre Mammona e gli Illuminati lavorano contro il Regno di Dio e quindi contro la TRANSUSTANZIAZIONE che è il vero e autentico freno, nella Conversione, alla TRANSUMANIZZAZIONE in atto (o transumanesimo iperdemocratico). E questo partendo da un presupposto molto forte ai fini della salvezza biologica oltre che spirituale: il DNA di Gesù (nel Corpo e Sangue Eucaristico) è l’UNICO VERO ANTIDOTO contro l’eugenetica e l’”uomo sintetico” post moderno voluto da Satana per sottrarci l’Anima, il Tempo ed i Talenti. Quindi servono più Cappellette d’Adorazione Eucaristica e del Rosario Perpetuo (CAERP), più Borghi “Eucaristici” (o di Xenobia), più Diaconi e Diaconie ed un Popolo tutto teso intorno a Maria Corredentrice con comunità agricole e di carità. Gli ARCIERI in tal senso sono i “CATTOLICI RESILIENTI” per antonomasia (i cristiani che assunto il trauma del tradimento e riconosciuto l’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE STARE IN LUOGO SANTO [San Marco-13; San Matteo-24; San Daniele-9 e 12; San Paolo-2Ts; San Giovanni-Apocalisse 9-11-13; Macabei 2], certificando così per conto del “soffio” dello Spirito Santo la “SEDE VACANTE A ROMA” per assenza di Fede e o per Apostasia, invocano il ritorno dei cristiani agli insegnamenti della Verità del Vangelo, vivendoli in prima persona come Testimonianza di Fede); e in questa fattispecie di “Militia Christi per Agers” (Peregrinus o meglio coloro che si fanno stranieri al mondo sottoponendosi a condizioni di civilizzazione ridotte e assumendosi le fatiche e i rischi, sia interiori che materiali, in vista di vantaggi spirituali, si accampano nei deserti spirituali in cui vivono gli “ultimi”, abbandonati dalla società consumistica marchiata dal 666, per costruirvi, con loro, la Sacra Tenda di Maria).
Tra i “Cuori Caldi” che hanno rigettato il Marchio della Bestia vi sono, appunto, anche gli Arcieri, che si suddividono in: Missionari Mercedari, Diaconi Martiniti, Adoratori Trappisti, Armatori Capomastri, Pontieri Nomadelfi, Predicatori Pellegrini e Annunciatori della Parusia (in tempi di Sedevacantismo Apocalittico a Roma) e dei Messaggi della Rivelazione, dalla Santa Casa fino a LaSalette e poi FATIMA. Gli ARCIERI condividono che al centro di queste Rivelazioni, è la SANTISSIMA TRINITA’, il “dogma per eccellenza” ribadito da Nostra Signora presentandosi a Bruno Cornacchiola, alle Tre Fontane il 12 aprile 1947 (17 giorni prima la prima Strage di Stato o dell’Alleanza Atlantica di “Portella delle Ginestre”), come la “VERGINE DELLA RIVELAZIONE” o degli ULTIMI TEMPI. Il cuore della intera Chiesa riluce quando Queste affida la Sua Vita missionaria e spirituale anche alla “persona umana” di Maria, indissolubilmente legata a quella divina dello SPIRITO SANTO, filo d’oro che stabilisce con una chiarezza ed una forza stupefacente i “3 Misteri Mariani del Rosario“. Nel cuore della Trinità è dunque Colei che, come a Lourdes (“IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”), anche alle Tre Fontane, luogo della decapitazione di San Paolo Apostolo “delle genti”, si definisce per la Sua qualità e non per la Sua identità: “IO SONO COLEI CHE SONO NELLA TRINITA’ DIVINA”. Così, Maria afferma apertamente ciò che ha lasciato intravvedere a Fatima, trent’anni prima dell’Apparizione al Cornacchiola e ai suoi figli. Ella stabilisce le Sue relazioni uniche ed intime con ciascuna delle Tre Persone della Trinità: Figlia del Padre, creatura perfetta, che ha conservato la sua totale rassomiglianza; Santuario dello Spirito Santo, SACRA ARCA DELLA BELLEZZA, che l’ha fatta Immacolata; Madre di Cristo per opera dello stesso Spirito, Madre di Dio. Creata da tutta l’eternità nel pensiero del Padre, Ella può definirsi per un eterno presente, secondo quello che dice il Libro dei Proverbi in merito. Se questo libro celebra la Sapienza eterna, esso loda a maggior ragione Colei che ne è la Madre. Di fronte al falso insegnamento protestante e neo luterano del Concilio Vaticano II (che non ne volle, all’ultimo momento, celebrare i fasti, per non interrompere le trattative neomondialiste con i “fratelli maggiori”, i “fratelli separati” ed i “fratelli delle logge massoniche”), Maria ha voluto così dimostrare che “ELLA E’ AL CENTRO DELLA RIVELAZIONE” – Sono la Vergine della Rivelazione – e non può esserne esclusa. Ella si presenta come MADRE DELLA VERITA’. “Il corpo del Figlio di Dio non fu creato dal nulla, ma dal seno stesso e dalla carne stessa di Maria. L’Angelo infatti non disse: <Il santo che nascerà IN TE>, ma <DA TE>.
La conseguenza è che la carne di Maria divenne la carne di Dio. E ancor di più, la carne “umana” divenne carne “divina”, cioè di Dio.
L’UMANITA’ DONA COSI’ LA SUA VESTE AL SUO CREATORE! MARIA SI FA TENDA (ossia TABERNACOLO). Pronunciando il suo FIAT (sì) alla proposta angelica (nella Santa Casa oggi a Loreto), Maria diventa Madre, Figlia e Sposa rispettivamente di ciascuna delle tre Persone della Santissima Trinità: madre del Figlio, figlia del Padre, sposa dello Spirito Santo, ed entra a pieno diritto nel dinamismo della Trinità (stabilito con il Dogma dell’Immacolata Concezione). Il diritto le viene concesso dalla liberalità dell’Amore.
Per questo, comparendo alle Tre Fontane (a Roma), Maria disse: “Io sono COLEI CHE E’ NELLA SANTISSIMA TRINITA’”.
Con l’Incarnazione del Verbo avviene che due correnti di grazia in direzioni opposte ri-compongono due mondi finora distanti: il mondo creato e quello increato.
Al moto discendente de “Il Verbo si fece Carne” (Giov.1,14) corrisponde quello ascendente del mondo che aspetta di essere totalmente Redento” .
Gli ARCIERI sono dunque uomini e donne che decidono liberamente e unicamente di unirsi a Maria per VOCAZIONE: di mettersi al seguito della Madre della Verità, e questo dopo un sano discernimento personale e assistito da direttori spirituali abilitati e riconosciuti dal Vigilante di Maria e dal Preposito dell’Arca della Bellezza; di vivere i Tempi Finali del Secolo Presente -quelli della Grande Tribolazione e Passione della Chiesa UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA- con zelo particolare nella Rievangelizzazione della Cultura e nella Formazione di un Popolo tutto raccolto attorno a NOSTRA SIGNORA DELLA TENDA, Colei che, è al Centro della Rivelazione, e attraverso cui Dio prepara, con la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato della Vergine Maria che è nella Trinità, il ritorno ad una ROMA UNIVERSALE CRISTIANA E MARIANA (totalmente incardinata nel Secolo Futuro o Era dello Spirito Santo). Noi Arcieri, con Lei, rimaniamo ancorati alla idea clarissima di invocare, affinchè tutto ciò si realizzi, un PAPA CUM DEGNITATE e con lui INSTAURARE -“nella Resilienza” e nella Tradizione della Civiltà Cristiana- OMNIA IN CHRISTI. E quindi: la Messa di sempre -Fondamento dell’Oblazione e Sacrifico Continuo-; il Papato (“DEFENSOR FIDEI E CIVITATIS”) e tutta la Classe Sacerdotale, impegnandoci nel frattempo ad aiutare il Prossimo in Carità e Verità e Opere di Misericordia, con le quali è possibile aiutare a discernere il Buon Pastore dai “Falsi Profeti”, per la “Conversione” degli Ultimi e dei Tiepidi alla Fede in Gesù Cristo -unico ed insostituibile- Nostro Signore e Salvatore. Per questo, a maggior ragione, gli Arcieri, combattono le Eresie Moderniste, l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e le Strutture di Mammona (o Inganni Matriciali), attraverso il Culto di Maria, Sacra Arca della Bellezza; e come massima difesa, fondano con Squadroni, Compagnie e Gruppi di Amici di Gesù e Maria, “Cappellette di Adorazione Eucaristia e per il Rosario Perpetuo” (CAERP) e BORGHI DI XENOBIA (dove è possibilie coniugare le più svariate funzionalità e soluzioni tecnico-architettoniche, di elevazione spirituale e santità, di godibilità dei beni e fruibilità, porzioni orto-agricole e di miniallevamenti, ricostruzione del paesaggio e del microcredito, ossia, luoghi concepiti per accogliere nel nome del Vangelo, organizzazioni religiose e missionarie, spazi dinamici per i ritiri meditativi, il catechismo itinerante e le predicazioni spirituali, comunità di famiglie di cattolici resilienti, attività produttive e fieristiche, esperienze eco e autosostenibili, condotte, mense e ospitalità gratuita per pellegrini viandanti e emarginati, per artisti girovaghi e operatori culturali, ricercatori e scienziati, religiosi, formatori ed educatori), stabilendo con loro, per il mondo, Comunità Itineranti alla maniera di Nomadelfia e indossando tutti l’Abito Nuovo.
Per questo gli Arcieri ed i Cattolici Resilienti si costituiscono in una CONFRATERNITA MARIANA E DIACONALE DI COOPERATIVE – ARCA DELLA BELLEZZA.
Gli Arcieri vivono il loro Tempo in Prontezza, Degnità e Gratuità ed in tre fasi ben distinte di Missione, Comunità e Famiglia. Per questo non possono essere Arcieri coloro che hanno ancora legami con il Mondo che è strutturato interamente in MAMMONA. (Egli libera prima se stesso e poi gli altri; così come la prima rivoluzione cristiana la comincia da se stesso, cambiando “abito”). Si avvalgono di Sacerdoti che non hanno aderito al Concilio Vaticano II e che sono consapevoli della Grande Apostasia in atto e delle operazioni compiute per la rimozione del Katechon, l”ostacolo”. I nostri simboli sono lo Scapolare di Nostra Signora della Tenda, la Coroncina degli “Appelli per gli Ultimi Tempi della Misericordia di Nostro Signore”, il Calendario Lauretano Mercedario, le CAERP, gli HORTI & Condotte Agricole o BORGHI DI XENOBIA, ed i Lazzareti (o Certose dei Ritiri per gli Esercizi e le Predicazioni Spirituali).
Ecco perchè esortiamo ad ogni piè sospinto a FONDARE con i Gruppi di Amici di Gesù e Maria, “Cappellete di Adorazione Eucaristia e per il Rosario Perpetuo” (CAERP) e quindi Cooperative di Lavoro, Produzione, Assistenza e Servizi; Borghi di Xenobia –per vivere, tutti, senza padroni e servi, in spirito di Carità e Comunione, la Verità del Vangelo-; fonda Condotte, Negotii EcoTUr, Campus, Hospitaliae, Tabernae, Diaconiae, Areopaghi, Gruppi d’Eccellenza – “Admirabilem Scholam”, Horti, Xenodochium, Loci Agricolae, Ateliers, Botteghe, Serre e Semenzai, Lab’Oratori, Itinerari per lo Spirito, Lazzareti, Pievi Pudentianae, Domus Ecclesiae, Vivai di Gioventù Cristiana e Talenti che possano operare con la Fede viva!
NOTE A MARGINE SUL DISCORSO (poco conosciuto) DELLA VERGINE A CORNACCHIOLA NELLA GROTTA ALLA TRE FONTANE – “Sono colei che sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell‘Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di un Dio è e rimane eterno ed immutabile. I nove venerdì del Sacro Cuore di Gesù che tu facesti prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato … Il mio Corpo non marcì, né poteva marcire, Mio Figlio e gli Angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso… Si preghi assai e si reciti il rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l’unità dei cristiani. Le Ave Maria del Rosario sono FRECCE D’ORO (ingrandimento NdR) che raggiungono il cuore di Gesù… Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli… Sono la Calamita della Trinità d’Amore…”.
Il messaggio proseguì per oltre un’ora; gli argomenti toccati, e riferiti dall’impiegato dell’Atac, furono diversi: tra questi, la situazione della Chiesa, metaforicamente rappresentata da una veste talare e da una croce spezzata: “Ecco, questo è il segno che la Chiesa soffrirà, sarà perseguitata, spezzata; questo è il segno che i miei figli si spoglieranno… Tu, sii forte nella fede!…”.
Ma occorreva anche dare al veggente la certezza di non trovarsi di fronte ad un’allucinazione:
“Desidero darti una sicura prova della divina realtà che stai vivendo perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale, come molti ti vorranno far credere. E questo è il segno: dovrai andare per le chiese e per le vie. Per le chiese al primo sacerdote che incontrerai e per le strade a ogni sacerdote che incontrerai, tu dirai: “Padre, devo parlarle!”. Se costui ti risponderà: ‘Ave Maria, figliolo, cosa vuoi’, pregalo di fermarsi, perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e ubbidiscilo; ti indicherà infatti un altro sacerdote con queste parole: ‘Quello fa per il caso tuo’” .
Lo esortò poi ad essere “prudente, ché la scienza rinnegherà Dio”, quindi gli affidò un messaggio segreto da consegnare personalmente alla “Santità del Padre, supremo pastore della cristianità”, accompagnato però da un altro sacerdote (che a sua volta si sarebbe rivelato pronunciando le parole “Bruno, io mi sento legato a te”).
“Poi la Madonna”, continuò Cornacchiola, “mi parla di ciò che sta avvenendo nel mondo, di quello che succederà nell’avvenire, come va la Chiesa, come va la fede e che gli uomini non crederanno più… Tante cose che si stanno avverando adesso… Ma molte cose si dovranno avverare…”, confortandolo in anticipo per le amarezze cui sarebbe andato incontro raccontando l’apparizione: “Alcuni a cui tu narrerai questa visione non ti crederanno, ma non lasciarti deprimere”.
Affidiamoci ora alle bellissime parole a San Luigi Grignion da Montfort sulla amatissima Maria, Nostra Signora della Tenda: “Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria (Vera Devozione 23); Dio Figlio l’ha costituita tesoriera di quanto il Padre gli ha dato in eredità. Maria è il suo canale misterioso, l’acquedotto per cui fa passare con soavità e abbondanza le sue misericordie (VD 24); Dio Spirito Santo l’ha scelta quale dispensatrice di tutto ciò che possiede (VD 25); è tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle sue grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini (VD 28); Maria è il tesoro del Signore dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti (VD 23), depositaria universale di tutti i beni di natura e di grazia (VD 173), tesoriera e dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù di Gesù Cristo suo Figlio (VD 206); tesoriera e dispensatrice dei doni e delle grazie dell’Altissimo (VD 207), Ella è il tesoro del Signore”(VD 216).
Maria è la “condottiera degli eserciti di Dio, la sterminatrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue grandezze e dei suoi trionfi (VD 28); è “terribile come schiere a vessilli spiegati” di fronte al diavolo (VD 50 e 210); è la nemica più terribile del diavolo che Dio abbia mai creata (VD 52). “L’Oratorio per potervi fare tutte le preghiere a Dio, senza timore di essere respinti; la Torre di Davide dove mettersi al sicuro contro tutti i nemici; la Lampada accesa per illuminare tutto l’interiore e infiammarlo di amore divino; il sacro Tabernacolo per vedere Dio con Lei; Maria, finalmente sarà per l’anima il suo unico Tutto presso Dio e il suo rifugio universale. (SM 47.2)
“Maria è santuario della Divinità, riposo della Santissima Trinità, trono di Dio, città di Dio, altare di Dio, tempio di Dio, mondo di Dio (VD 5-7-262); tempio del vero Salomone e mistica città di Dio (VD 48); porta orientale, da cui il sommo sacerdote Gesù Cristo entra ed esce nel mondo (VD 262); il luogo del suo riposo e l’arca della sua potenza (VD 268); dimora spirituale delle anime più spirituali; trono d’onore dei più grandi principi dell’eternità; casa d’oro, torre di Davide, torre d’avorio (VD 178); il seno di Maria è la sala dei misteri divini (VD 264); sala dei segreti di Dio, trono della misericordia, della liberalità e della gloria di Dio; magnificenza di Dio, trono della gloria resa da Gesù al Padre” (VD 248).
Maria è “il paradiso terrestre del nuovo Adamo, mondo di Dio, magnificenza dell’Altissimo, creatura mirabile (VD 6); vero albero che porta il frutto di vita (VD 44); paradiso terrestre, terra vergine e benedetta dalla quale Adamo ed Eva peccatori furono scacciati (VD 45); albero di vita, luogo santo, anzi il Santo dei santi, dove i santi si sono formati e modellati (VD 164 e 218); vero paradiso terrestre del nuovo Adamo. In questo luogo divino si trovano alberi piantati dalla mano di Dio e irrorati dalla sua rugiada, che hanno prodotto e producono ogni giorno frutti di sapore divino. Vi sono aiuole smaltate di splendidi e svariati fiori di virtù, che emanano un profumo tale da inebriare perfino gli angeli. Vi sono verdi prati di speranza, torri inespugnabili di fortezza, case incantevoli di fiducia… Solo lo Spirito Santo può far conoscere la verità nascosta sotto queste figure di cose materiali. In questo luogo si trovano l’aria non inquinata della purezza, il bel giorno senza notte dell’umanità santa, il bel sole senza ombre della divinità, la fornace sempre viva della carità dove il ferro s’infoca e si trasforma in oro, il fiume dell’umiltà che, nascendo da terra, si divide in quattro rami le quattro virtù cardinali- ed irriga tutto questo luogo d’incanto (VD 261). Negli ultimi tempi lo Spirito forgerà in lei, con un “diluvio di fuoco e di puro amore”, i campioni di “santità elevata” che rinnoveranno la faccia della terra e riformeranno la Chiesa (Preghiera Infocata 17). “Questi santi uomini che Dio susciterà alla fine dei tempi” (SM 59) “schiacceranno la testa al demonio” (VD 54) nell’ultima e decisiva battaglia che combatteranno alla sequela della “condottiera degli eserciti di Dio” (VD 28).
E’ l’immagine agonica di Maria (Ct 6,4) che mai come in questi ultimi tempi è “terribile come schiere a vessilli spiegati” per contrastare
l’azione del nemico; questi (Satana o Belial, nda), “ben sapendo che gli resta poco tempo (Ap 12,12) per trarre a rovina le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi attacchi suscitando crudeli persecuzioni e tendendo terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria” (VD 50).
La demolizione del regno del male va di pari passo con la costruzione della nuova realtà che lo Spirito Santo e Maria realizzano in questi loro figli: “Queste anime grandi, combatteranno con una mano, con l’altra edificheranno il tempio del vero Salomone e la mistica città di Dio” (VD 48). Si realizzerà così l’espansione della Chiesa con la conversione perfino di musulmani, pagani e ebrei: “Signore, invia sulla terra questo Spirito tutto fuoco e crea sacerdoti tutto fuoco! Dal loro ministero sia rinnovato il volto della terra e riformata la tua Chiesa” (PI 17). Sono coloro che lo Spirito ha scelto perché “la sua santa Madre sia conosciuta, onorata e amata più che mai” negli ultimi tempi, quando si concluderà l’antica lotta tra la donna e il serpente, tra la sua stirpe e la stirpe del serpente (Gen 3,15). In quel tempo si evidenzierà il potere di Maria, proprio quando Satana cercherà di colpirla nel “calcagno”, cioè nei “ses humbles esclaves et ses pauvres enfants” ai quali ella avrà comunicato tutta la sua grazia.
Saranno i grandi santi degli ultimi tempi che, “con l’umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo” (VD 54).
La libertà interiore è il più grande anelito di San Luigi da Grignion, che esprime prepotentemente nella Preghiera Infocata (PI 7-12). Questo massimo ideale, al quale il Santo è restato sempre fedele, pagando spesso prezzi pesanti, lo affida ora ai “suoi” sacerdoti che faranno rivivere il suo spirito negli ultimi tempi: “LIBEROS!” il grido di Battaglia; “Liberi da Mammona, per Liberare” è il docile e fermo Motto degli Arcieri ai Tiepidi di Laodicea! “LIBEROS!”, senza cariche e interessi umani: “senza oro e argento e, ciò che più conta… senza attaccarsi a nulla (…), senza preoccupazioni e senza guardare in faccia a nessuno; (…) senza preoccupazioni in mezzo agli altri sacerdoti, ecclesiastici e chierici..” (…), senza risparmiare, seguire o temere alcun mortale, per potente che sia (…); senza stupirsi di nulla, né mettersi in pena per nulla…” “LIBEROS!”, senza avere più alcun legame con la carne, con il sangue, con il mondo… morti a se stessi e rigenerati da Maria; uniti totalmente a Dio, divenuti ormai “veri ministri del Signore (…), veri apostoli degli ultimi tempi (…) veri discepoli di Gesù Cristo secondo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità”, potranno librarsi nei cieli di Dio al totale servizio dello Spirito di cui Maria li avrà colmati: “Saranno nubi elevate da terra (PI 9), nubi tonanti e vaganti nello spazio al minimo soffio dello Spirito Santo (…) avranno le ali argentate della colomba per volare, con la retta intenzione della gloria di Dio e della salvezza delle anime, là dove li chiamerà lo Spirito Santo” (VD 57-58).
Concretamente questa devozione consiste nel donare alla santissima Vergine il nostro corpo, la nostra anima, i nostri beni esterni e interni, persino i nostri meriti, le nostre virtù e le nostre buone opere passate, presenti e future, tutto quanto abbiamo nell’ordine della natura e della grazia, senz’alcuna riserva (VD 121). La consacrazione permette a Maria di “riprodursi” nelle anime in modo da essere un irresistibile richiamo per lo Spirito Santo che “quindi scenderà su di loro con l’abbondanza e la pienezza dei suoi doni -in particolar modo del dono della sua Sapienza- per operarvi meraviglie di grazie” (VD 217). “Signore, realizza i tuoi progetti di misericordia. Suscita gli uomini della tua destra (…) Ricordati, Dio onnipotente, di questa compagnia! (…) Rinnova i segni e compi altri prodigi; fa’ che sentiamo l’aiuto del tuo braccio. Tu che puoi trarre da pietre grezze altrettanti figli di Abramo, pronuncia una sola parola divina e manda buoni operai alla tua messe e buoni missionari alla tua Chiesa” (PI 2,3). San Luigi Maria paga l’altissimo prezzo del profeta che vive in spirito la drammatica vicenda della lotta finale tra il bene e il male; ha compreso che per realizzare il progetto salvifico “l’Altissimo e la sua santa Madre intendono plasmare dei santi così eccelsi, da superare in santità la maggior parte degli altri santi (VD 47)” e ne chiede la realizzazione con tutta la forza del suo essere. Maria quindi ha ricevuto una grazia particolarissima per generare (“enfanter” fanciulli puri di cuore) alla vita dello spirito anche i “predestinati”. Essi non possono nascere che per Lei, divenendo dei bambini (“enfant”) che dalla loro Madre traggono vita e nutrimento (SM 14. 8, VD 31). IN LORO ELLA PUO’ “FISSARE LA SUA TENDA” (VD 29), può “formarli in Gesù Cristo e formare Gesù Cristo in loro” (VD 37), collaborando sempre in maniera indissolubile con lo Spirito Santo. Dio Padre, come le ha dato potere sul proprio Figlio, altresì glielo ha dato sopra questi “bambini” (VD 37) che lei cresce -e in loro tutta la Chiesa- in una santità sempre più impegnativa ed eroica ma al tempo stesso liberante perché manifesta loro il vero volto del Padre. Il “Trattato della vera devozione” è la fucina di questa massima santità nella quale Maria forgia, al fuoco dello Spirito Santo, i “suoi poveri bambini” con i quali guida l’umanità verso la salvezza, verso il Padre, l’“ovile” nel quale si entra attraverso la “porta” che è Gesù (Gv 10, 9). Concludendo, San Luigi scrisse “Vi prego di notare quanto dico: i Santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra lo scolpire un’immagine in rilievo a colpi di martello e di scalpello, e il farne una gettandola nello stampo. Scultori e statuari lavorano molto per produrre figure nella prima maniera, ed è loro necessario molto tempo; invece, per modellare nella seconda maniera lavorano poco e le realizzano in pochissimo tempo. Sant’Agostino chiama la Vergine SANTA FORMA DEI, stampo di Dio: stampo adatto a formare e modellare degli dei. Chi è gettato in questo stampo divino, vien presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui. Con poca spesa e in breve tempo diviene dio, perché è gettato nello stesso stampo nel quale è stato formato un Dio” (VD 219). “Come è certo, l’amabile mio Gesù -ora nella Sua Gloria- verrà una seconda volta sulla terra per regnarvi, (…). La differenza che vi sarà tra la prima e l’ultima venuta, consisterà in questo: la prima fu segreta e nascosta, la seconda sarà gloriosa e risplendente. Ma tutte e due sono perfette, perché l’una e l’altra avvengono per mezzo di Maria” (VD 158) E’ la realizzazione della “promessa” fatta dalla Vergine a Fatima: “Infine sarà concesso al mondo un lungo periodo di pace… il mio Cuore Immacolato trionferà!”. Gli Apostoli degli ultimi tempi saranno il vino nuovo delle nozze di Cana che Maria farà scaturire dal Cuore del Padre quando ormai nella Chiesa si starà estinguendo la Luce dello Spirito. “Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola misericordia, quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di “FAR APPELLO AL DIO DELLA MISERICORDIA” con “forti grida”. Queste “forti grida” debbono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi.
Innamorati pazzi: la ricetta di Bruce Lipton per il paradiso in terra
Chi ha provato, anche solo una volta nella vita, l’esperienza dell’innamoramento, quando si cammina sopraelevati a mezzo metro dal suolo, “si tocca il cielo con un dito“, tutta la vita sorride, il mondo è un paradiso, sa che queste cose non si dimenticano, neanche a distanza di anni o di decenni. E sa anche che non era solo una impressione: in quelle situazioni il mondo non soltanto ci appare un paradiso, ma lo diventa veramente: tutto quello che prima ci dava fastidio, non esiste più; i problemi non appaiono più tali, si sta bene, in salute, … insomma, chi l’ha provato (ma chi non l’ha provato?) sa di cosa parlo. O meglio, di cosa parla Bruce Lipton, che dice che noi possiamo creare il paradiso su questa terra in questo modo.
Sento già le obiezioni degli scettici: “Facile, quando ti va tutto bene! Ma con tutti i problemi che ho, la paura di perdere il lavoro (chi ce l’ha), l’impossibilità di trovare un lavoro (chi non ce l’ha), e i figli (chi ce li ha), e la suocera, e i vicini rompiscatole, e…” ma qui serve fare una rivoluzione copernicana: così come bisognava smettere, in quel caso, di pensare che il sole girasse intorno alla terra, e accettare il fatto che era la terra a girare intorno al sole, anche il nostro Bruce, ancora 40 anni fa, iniziò la sua rivoluzione copernicana nell’analisi del comportamento delle cellule, facendo la clamorosa scoperta, in controtendenza con il credo mainstream dell’epoca (ma così radicato che vale ancora oggi, per molti) che non sono i geni che comandano la nostra vita (genetica: ad ogni gene corrisponde un tratto, una caratteristica, una predisposizione, per cui si arriva agli eccessi della Angelina Jolie che si fa asportare i seni per paura del tumore, visto che lei “ha il gene che causa il tumore”), ma, al contrario, è l’ambiente che influenza e determina anche i geni stessi. E l’ambiente in cui crescono le cellule del nostro corpo è influenzato dalla nostra mente: come noi vediamo il mondo, quale atteggiamento abbiamo, che percezioni e che visioni abbiamo, in una sorta di conferma scientifica dell’effetto placebo (ed il suo contrario, l’effetto nocebo) di cui tutti abbiamo sicuramente sentito parlare.
Quindi: non aspettarsi che le cose vadano bene per cominciare ad essere felici e ad amare, ma cominciare ad amare ed essere felice e questo cambierà le nostre celule, il nostro corpo, il nostro stato di salute, le comunità in cui viviamo, tutta la società, il mondo. Trasformandolo in paradiso. Sento intimamente che questa cosa è vera, anche detti popolari (la saggezza della coscienza collettiva) lo confermano (“cuor contento il Ciel l’aiuta“) e, mi sembra di ricordare, la Madonna (Gospa) stessa, interrogata da un veggente di Medjugorje su come potesse essere così bella, rispose che era perchè amava infinitamente (o qualcosa del genere, ma il senso era quello).
E sulla base di questa sua scoperta alcuni corllari, alcune “chicche” (solo alcune cose qua e là, come mi vengono in mente a caldo, ma voi compratelo il libro, e, lo ripeto: leggetelo) che a me, un po’ complottista e bastian contrario, piacciono moltissimo, come quella
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In sintesi: non aspettiamo che il mondo ci offra delle occasioni, dei motivi per essere felici: riprendiamo il controllo della nostra vita, decidiamo noi, adesso, di rientrare in quello stato d
i “innamoramente perenne” che sicuramente abbiamo conosciuto, facciamolo con costanza e determinazione, e creeremo il paradiso intorno a noi. Provare per credere.
PS: visto che la mia amica Monia Zanon l’ha conosciuto personalmente, linko qui il suo sito, che magari mi viene a mettere qualche commento e la sua esperienza.
Earthing
Marcello Pamio, Effervescienza inserto del mensile Biolcalenda, http://www.labiolca.it/effervescienza
“Girogirotondo, casca il mondo, casca la Terra…tutti giù per terra”.
Questa filastrocca, che viene insegnata a tutti i bambini fin dall’asilo, oggi assume un significato molto più profondo, e anzi, dovrebbe essere messa in pratica da tutti, adulti compresi.
Prima di spiegare questa affermazione, è necessario addentrarci negli aspetti bioelettrici della Terra.
Il nostro azzurro pianeta, rispetto al Cielo, è l’entità a maggior carica negativa esistente. Se saliamo di altitudine, se cioè ci alziamo dal pavimento, il potenziale elettrico aumenta di circa 200 volt per ogni metro.
Non è necessario essere elettricisti per capire che si tratta di numeri importanti, visto che nelle prese domestiche vi sono 220 volt.
Detto questo, in una giornata in cui il cielo è terso, la differenza di potenziale elettrico, tra la parte più alta della ionosfera e la superficie terrestre, può variare da 250.000 a 500.000 volt!
Un’immagine che ben rappresenta questa situazione è una gigantesca batteria, in cui il polo negativo è la Terra e il polo positivo il Cielo, l’uomo sta proprio nel mezzo: il ponte tra l’alto e il basso.
Quando c’è bel tempo, l’aria non è un buon conduttore di elettricità se non c’è particolato conduttivo (nanoparticelle, inquinanti, ecc.), soprattutto vicino al terreno, ma non è neppure un isolante, per cui una corrente molto debole di elettroni, chiamata “corrente di bel tempo”, fuoriesce dal terreno.
La Natura è perfetta e si riequilibra grazie ai continui temporali: i cumulonembi generano infatti correnti elettriche enormi (la corrente fuoriesce dal suolo nel punto del fulmine e ritorna al terreno, in un perenne riequilibrio generale). A livello globale vi sono continuamente dai 1000 ai 2000 temporali che sviluppano oltre 5000 fulmini al minuto: una corrente dai 1000 ai 2000 ampère, trasferisce continuamente una carica negativa alla superficie della Terra e una carica uguale ma opposta nella parte alta dell’atmosfera. Questo riequilibrio avviene costantemente.
A noi interessa la carica negativa, cioè gli elettroni liberi di scorazzare nel terreno. Perché c’interessano?
L’uomo è costituito da acqua e sali minerali, entrambi eccellenti conduttori, e quando cammina sulla superficie terrestre, possiede una differenza di potenziale elettrico, per il motivo detto prima, tra la testa e i piedi, di centinaia di volt. Questo potenziale induce correnti elettriche che fluttuano continuamente in tutto il corpo, dalla testa ai piedi.
Una persona che vive al secondo piano di una casa, a 4 metri dal suolo, avrà un potenziale elettrico nei piedi di 800 volt e nella testa di 1200 volt: una differenza di potenziale che corrisponde a correnti interne elevate.
E coloro che vivono nei grattacieli a decine e decine di metri dalla Terra? Il principio è semplice: più in alto si vive e più il potenziale elettrico è elevato rispetto al terreno, con le conseguenze per la salute che saranno spiegate più avanti.
Siamo scollegati dalla Terra
La Terra essendo caricata negativamente è ricchissima di elettroni liberi che fluttuano in continuazione, alimentati da fenomeni naturali (radiazione solare, fulmini, ecc.) e si spostano sopra, dentro e attraverso l’organismo umano, se e solo sé, esiste un contatto diretto tra il corpo fisico e il terreno.
L’industrializzazione ha portato alla società tanti benefici, ma altrettanti problemi: uno di questi è proprio lo scollegamento dalla Madre Terra.
Nell’ultimo secolo, abbiamo completamente perduto la naturale connessione elettrica con il pianeta: pavimenti in cemento, scarpe di gomma, materassi e case isolanti. Passiamo 24 ore su 24, scollegati dalla Terra. In questa situazione anormale, il corpo accumula elettricità statica, correnti elettriche indotte dai campi elettromagnetici (cellulari, cordless, wifi, cablaggio domestico, ripetitori, antenne radio e tv, bluetooth, computer, ecc.), e tale elettrificazione artificiale, procura nervosismo, ansia, depressione, tensioni muscolari, dolori e predispone il terreno alle malattie.
Dalla notte dei tempi è risaputo che camminare a piedi nudi alla mattina sull’erba bagnata (l’umidità aumenta la conducibilità elettrica), o sulla battigia di una spiaggia, procura enormi benefici all’intero organismo. Perché non sfruttare questa connessione anche quando si dorme e/o si lavora in ufficio?
La natura dei piedi
La Natura è perfetta, e la pianta del piede non sfugge a questa meravigliosa logica.
La pianta è infatti ricoperta dal più alto numero di terminazioni nervose, circa 1300 per pollice quadrato, ed è dotata del maggior numero di ghiandole sudoripare rispetto a tutto il corpo.
Come mai tutte queste terminazioni nervose e ghiandole sono concentrate proprio sotto i nostri piedi?
La risposa è ovvia: per mantenere un contatto perfetto e ottimale con la Terra, visto che il sudore, ricco di sali, aumenta la conducibilità!
Elettroni dentro il corpo
Gli elettroni liberi, presenti sulla superficie terrestre, una volta entrati nel corpo umano tramite il contatto diretto, interrompono la reazione a catena dei radicali liberi.
Una sovrapproduzione di radicali liberi da parte del sistema immunitario, o una carenza di antiossidanti, determina un’aggressione pericolosa ai tessuti sani (membrane cellulari e DNA) e la loro infiammazione.
Nonostante la brutta fama, i radicali liberi svolgono un servizio utile: sono molecole con carica positiva (manca loro un elettrone) alla ricerca perenne di elettroni per diventare una molecola stabile. Tali elettroni vengono presi da organismi patogeni o tessuti danneggiati, e questa attività uccide germi e microbi.
Non appena tale lavorio rallenta, l’eccesso di radicali liberi, prodotti dalla risposta immunitaria, dovrebbe venire neutralizzato da antiossidanti o elettroni liberi presenti nel corpo. Se nel corpo mancano questi elettroni liberi, se l’alimentazione è inadeguata e si vive in perenne stress, i radicali continuano ad attaccare e ossidare i tessuti sani, diventando molto pericolosi per la salute.
Abbiamo la possibilità di ricevere elettroni gratuiti proprio dalla Terra: la forte carica negativa del nostro meraviglioso pianeta, vincerà la debole carica positiva dei radicali.
La messa a terra
Il corpo in connessione con la Terra è protetto dagli effetti dei campi elettrici ambientali.
Il primo ad individuare i pericoli per la salute derivanti dall’isolamento dalla Terra fu un medico americano, i dr. George Starr White. Nel suo libro del 1940 “Cosmo-Electro Culture for Land and Man”, evidenziava i risultati positivi su sonno, difese immunitarie e diminuzione di dolori ottenuti con il suo sistema per la messa a Terra. Come mai la scoperta sugli effetti salutari della messa a terra è rimasta nascosta per oltre 70 anni?
Gli effetti sul corpo umano
Sempre più studi clinici e testimoniante di persone, sportivi e malati, stanno comprovando che l’Earthing (collegamento a terra) è utile per la salute.
Il corpo connesso a terra, soprattutto durante il sonno, per alcune settimane può ottenere una riduzione dei livelli di stress; normalizzazione dei ciclo del cortisolo (l’ormone dello stress); rilassamento delle tensioni muscolari; riduzione dei fenomeni infiammatori; aumento della bilirubina (eccellente antiossidante); maggiore fluidità del sangue; protezione dai campi elettromagnetici ambientali; accelerazione del recupero da attività sportiva intensa; aumenta l’energia fisica e mentale.
Earthing
Quando il corpo è in contatto diretto con la Terra, mediante camminate a piedi nudi sull’erba, o attraverso un collegamento a terra casalingo che vedremo più avanti, avvengono all’istante diverse modificazioni fisiologiche benefiche. I tessuti conduttivi della matrice organica del corpo si caricano di elettroni liberi, e la conseguenza è che il corpo torna a essere naturalmente un conduttore. In questa situazione naturale, si assiste ad una riduzione rapida dei dolori correlati a infiammazioni croniche dovute ai radicali.
Vengono influenzate positivamente tutte le attività elettriche come quella del cuore, cervello e muscoli, anche dopo solo un’ora; la circolazione sanguigna ne beneficia alla grande.
Il cardiologo Stephen T. Sinatra, non ha dubbi: “l’Earthing è da annoverare tra gli elementi primari per il ripristino cellulare e la riabilitazione cardiaca”.
La messa a Terra in casa
Camminare a piedi nudi nell’erba è facile, ma non si può farlo sempre. Come collegare a Terra il corpo umano dentro una casa o un ufficio isolati elettricamente?
Fisici e ingegneri hanno scelto la Terra come punto di riferimento per tutti i sistemi elettrici: non esiste un potenziale elettrico assoluto, ma quello che viene misurato è sempre la differenza di potenziale tra due punti, e uno è la Terra stessa. Ecco perché si definisce “massa” un oggetto conduttivo collegato direttamente al nostro pianeta.
La famosa “messa a terra” dentro le case è importante per la sicurezza: funge da scarico elettrico, riducendo il rischio di danni alle apparecchiature e alle persone. Quando un componente elettrico o una persona sono connessi a massa, hanno un potenziale elettrico uguale a quello della Terra.
Detto questo, i metodi più semplici per sperimentare l’Earthing in casa è: impiantare un paletto di ferro nel terreno e con un filo di rame connetterlo direttamente a cuscini, lenzuola, coperte, materassi, tappeti e qualsiasi altro oggetto casalingo, ovviamente fatti in materiale conduttivo.
Così facendo, mentre si dorme si è costantemente collegati a Terra e ci si carica di elettroni durante il sonno.
Per le persone che vivono in un condominio, si può sfruttare la messa a terra delle prese elettriche, e cioè il buco centrale di ogni presa elettrica che nelle case, ad eccezione di quelle costruite in passato, è obbligatorio per legge.
Esistono in commercio sistemi pronti, sicuri e collaudati: tappetini per mouse, tappeti per i piedi, lenzuola, sacchi a pelo, tappeti per gli amici a quattro zampe che non escono di casa, ecc., collegati mediante un filo elettrico direttamente alla presa. Altrimenti è possibile farsi aiutare da un elettricista o persona specializzata.
Le prove dimostrano che gli effetti benefici per la salute sono i medesimi sia usando il paletto metallico impiantato, sia la messa a terra della presa casalinga.
Il risultato è che mentre si dorme, si lavora al computer o si legge un libro, si è direttamente collegati alla nostra amata Terra.
In conclusione, Madre Terra da sempre ci ha accolto amorevolmente nel suo grembo e caricato gratuitamente, senza richiedere nulla in cambio. L’uomo, invece di ricambiare il favore, ha pensato bene di distruggere, inquinare, isolare e cementificare l’ambiente, isolandoci e allontanandoci ancor di più.
Per cui, prima che veramente “caschi il mondo”…. mettiamoci tutti “giù per terra”, e iniziamo a rispettare e amare la nostra temporanea casa!
Marcello Pamio
Tratto da “Earthing. A piedi nudi: curarsi con l’energia della Terra”, Clinton Ober, Stephen T. Sinatra, Martin Zucker, ed. Macro.
http://www.disinformazione.it
In quel tempo, 19 andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
20 Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
21 Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Legami
Pur rispettando infinitamente i percorsi affettivi e relazionali di tutti gli uomini e le donne della terra, i legami familiari generati dall’umanità attraverso il sangue e le relazioni affettive, Gesù non riconosce a questi legami nessuna utilità ed efficacia per creare tra le persone legami veramente sani, vantaggiosi, reali, energetici, generatori di unità e di unione. A costo di sembrare irritante per il perbenismo e le morali tradizionali, scortese nei confronti dei suoi familiari, Gesù non perde occasione per ribadire che i legami di parentela, i legami di sangue, i legami familiari non sono in nessun modo paragonabili con la potenza, l’efficacia, il valore dei legami generati da coloro che condividono il vivere l’intimità con Gesù, l’amore, la dedizione per la Parola di Gesù e il desiderio e l’impegno di mettere in pratica le procedure del vangelo. L’unico legame che Gesù riconosce e condivide, l’unico legame che considera reale, vero, efficace, profondo, unente è il legame che si genera quando le persone condividono nello spirito lo stesso amore e ardore per la Parola del vangelo e lo stesso desiderio di realizzarla e metterla in pratica, per la propria felicità e il benessere di tutti.
Perché Gesù non fa alcun affidamento sui legami di sangue, familiari, parentali? Perché più volte li pone come il primo e il più potente degli intralci in grado di impedire all’uomo di poter seguire e realizzare la sapienza del vangelo, come quando in Matteo 10,37 precisa in modo inequivocabile: chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me, perché? Semplicemente perché Gesù sa che i legami di sangue, i legami familiari e relazionali non hanno alcun potere, forza, possibilità, utilità per rendere felice l’uomo e garantire il benessere dell’umanità. Gli uomini e le donne della terra cercano relazioni e stabiliscono legami affettivi e di sangue per essere felici, per vivere nel benessere, ma in realtà questi legami, per loro intrinseca natura, non hanno alcuna possibilità e utilità per rendere l’uomo felice e procurargli una vita di benessere e di armonia. I legami affettivi, familiari, parentali, i legami di sangue non sono conduttori di felicità, maturazione, benessere, gioia, pace, armonia. Gesù spiega in dettaglio questa verità, praticamente sconosciuta all’umanità, quando in Matteo 24,38-39 afferma: Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti, così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo.
Le relazioni umane, i legami umani, gli affetti umani, i legami parentali e familiari, i legami di sangue non hanno in sé alcun potere di far crescere gli uomini e le donne nella consapevolezza della realtà, nella comprensione di Dio e del suo muoversi e agire nella storia. Sono completamente inefficaci per aiutare un uomo a crescere spiritualmente e intellettualmente, non sono di alcuna utilità per predisporlo alla sua evoluzione e illuminazione, non servono assolutamente a nulla per preparare l’umanità all’incontro con Dio e con Gesù suo Figlio e lo Spirito Paraclito.
Anzi, Gesù mette sullo stesso piano l’occupazione di vendere e comprare, cioè di provvedere al proprio sostentamento e benessere, con il prendere moglie e marito, cioè con lo stabilire legami affettivi e parentali, definendole occupazioni perfettamente inutili e inservibili per far crescere l’uomo nella consapevolezza, nella sapienza, nella conoscenza. Occupazioni così inutili e inservibili per la crescita intellettuale e spirituale dell’uomo, che – rivela Gesù – gli uomini e le donne di questa generazione, occupati a vendere e comprare, prendere moglie e marito, vivranno la sua seconda venuta, la sua venuta intermedia assolutamente in uno stato di totale inconsapevolezza, completamente impreparati, ignari, ignoranti, ciechi, sprovveduti, così come ai giorni di Noè, non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti.
Gesù non demonizza i legami affettivi umani, i legami familiari e di sangue, ma rivela con assoluta chiarezza che sono perfettamente inutili all’uomo per raggiungere il benessere integrale e per vivere felice. Chi affida la propria crescita intellettuale, la propria evoluzione spirituale, la maturazione della propria consapevolezza e comprensione, ai legami familiari e di sangue, è come se si affidasse a un palo di cemento da cui un giorno poter raccogliere fichi. Chi pretende di raggiungere la propria felicità e il proprio benessere, attraverso il fruire quotidiano dei legami familiari e di sangue, è come colui che pretende uva da un rovo. Chi cerca la gioia attraverso i legami familiari e di sangue è come chi cerca una sorgente d’acqua zampillante in un sasso che tiene in mano. Incaricare i propri legami familiari, parentali e di sangue di poter sprigionare e donare felicità e benessere è la scelta più sciocca, sconsiderata e inutile che l’uomo possa compiere. I legami affettivi umani, i legami familiari e parentali, i legami di sangue per loro intrinseca natura non possono fornire all’uomo nessuna forma di benessere reale e felicità. Questo è il motivo per cui Gesù insiste nel ricordare all’uomo che sono possibili legami, relazioni, intimità, unioni, che hanno il potere, la forza, l’energia di farlo maturare nella consapevolezza, di farlo crescere nella felicità e nel benessere, e sono i legami che si creano quando le persone, indipendentemente dai legami familiari e di sangue, iniziano a condividere, amare, comprendere la Parola di Gesù con il forte desiderio di realizzarla e metterla in pratica. Nessun legame affettivo, spirituale, intellettuale sarà mai più forte, ottimo conduttore di benessere e felicità, del legame che si genera tra coloro che nel loro cuore condividono l’amore per la meditazione della Parola di Gesù, per la contemplazione della persona di Gesù per realizzare la sapienza della sua Parola. Nessun legame affettivo, spirituale, intellettuale sarà mai più forte, ottimo conduttore di benessere e felicità, del legame che si genera tra coloro che nel loro cuore condividono il desiderio di ascoltare, comprendere, amare e mettere in pratica le procedure evangeliche per il bene e la felicità dell’umanità.
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Vangelo di Matteo 19,23-30
In quel tempo, 23 Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
25 A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?» 26 Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». 27 Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?» 28 E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. 29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. 30 Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Denarodio
Gesù afferma: Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio. Secondo le parole di Gesù la sete di ricchezza, la brama di denaro è assolutamente incompatibile per l’uomo che vuole vivere secondo i desideri di Dio. La sete di denaro, da una parte, impedisce all’uomo di vivere sul pianeta terra secondo le procedure evangeliche, e gli rende impossibile coltivare pensieri adatti per costruire una vita secondo l’armonia, la bellezza, la grazia, la gioia, la pace, la sapienza del regno di Dio, dall’altra, impedisce all’uomo di poter entrare un giorno a far parte della vita senza fine nelle dimore eterne, nella luce e nella pace di Dio. Perché? La sete di denaro è la più mortale malattia dell’uomo, in quanto è diventata la vera devozione dell’umanità, e, il denaro, il suo unico, vero dio. Il dio denaro ha fatto costruire i suoi templi su tutto il pianeta per essere adorato, celebrato, onorato, acclamato. Il dio denaro ha suoi discepoli ovunque, ha i suoi gruppi di venerazione, ha costruito i suoi centri organizzativi direzionali, e, nel tempo, ha distribuito su tutta la terra i suoi emissari rappresentanti, i suoi missionari predicatori, i suoi profeti di persuasione, i suoi catechisti ideologici, pubblicitari, i suoi celebranti rituali, i suoi ministri e servitori, difensori e paladini.
Il dio denaro si è presentato al mondo inizialmente come piccole, innovative monete di terracotta, rame, argento, oro e altri metalli e ha persuaso l’uomo a ritenerlo il più potente mezzo di difesa e controllo, supremazia e dominio, perché permetteva di avere eserciti più numerosi e meglio armati. Il dio denaro, poi, si è presentato al mondo come piccoli, inermi, innocui fogli di carta colorata, e ha persuaso l’umanità che, con lui, l’uomo può essere il più forte e potente di tutti, e che, con lui, l’uomo può essere il più nobile, importante, autorevole, influente, apprezzato di tutti. Quando il dio denaro si è presentato al mondo come innocente e comoda tessera magnetica di credito, ha persuaso l’umanità che tutto ha un prezzo e che tutto può essere comprato e che, con lui, l’uomo può essere un invincibile tiranno su scala globale, un inattaccabile despota planetario, un onnipotente signore della globalizzazione, un’irresistibile, maestosa bellezza, un imponente, impressionante, possente padrone del mondo. Quando il dio denaro si è presentato al mondo come legittimi numeri in un conto bancario, segno di autonomia e libertà personale, ha persuaso l’uomo a credere di essere egli stesso un dio, un dio cui tutto è possibile, un dio che può donare lusso sfrenato a pochi e debiti senza fine a tutti gli altri. Il dio denaro ha lavorato senza sosta per riuscire, un po’ alla volta, a rappresentare per l’umanità la sua più sicura fonte di sopravvivenza, la sua reale difesa contro il male e la malattia, contro l’invecchiamento, contro l’ingiustizia, la paura, la guerra. Il dio denaro ha persuaso l’uomo che senza denaro nulla ha senso e nulla deve muoversi sulla terra senza guadagno. Il dio denaro ha fatto in modo tale che tutto della vita dell’uomo sia regolato, governato, disciplinato, subordinato, ordinato, sostenuto, guidato, stabilito dal denaro. Sono dominati e controllati dal denaro gli affetti, le relazioni, i contratti matrimoniali, le separazioni di coppia, la nascita dei figli, il lavoro, il divertimento, il gioco, le comunicazioni, il riposo, l’alimentazione, le bevande, il caldo e il freddo, l’abitare, il vestire, la scienza, la cultura, l’educazione, la salute, la malattia, la ricerca medica e tecnologica, la farmacologia, la medicina, le cure mediche, le morali, le religioni, ogni forma politica, il commercio, il viaggiare. Il dio denaro odia con tutte le sue forze tutto ciò che in natura l’uomo può trovare in quantità abbondante e in forma gratuita. Il dio denaro odia l’acqua e il cibo che Dio ha creato e che l’uomo può usare per bere e alimentarsi gratuitamente, perché, fino a che sulla terra ci sarà acqua pulita da bere e cibo buono, il dio denaro non potrà vendere a tutti la sua acqua imbottigliata e i suoi cibi transgenici. Il dio denaro odia il fatto che esista per l’uomo la possibilità di guarigione dalla malattia fisica e psichica attraverso la cura e la guarigione dei propri pensieri, perché, se la gente impara a prevenire e a guarire le malattie attraverso il processo individuale, personale, gratuito, autonomo di pulizia e cura del proprio dialogo interiore, a chi potrà vendere i suoi farmaci, le sue costosissime cure? Il dio denaro odia l’armonia e la pace, perché l’armonia e la pace non fanno fruttare e girare denaro come il disordine e la guerra. Il dio denaro odia il corpo integro e sano, forte e intatto dell’uomo perché un corpo sano non si può vendere e comprare facilmente, per questo preferisce il corpo dell’uomo a pezzi, diviso in organi, che sono senza dubbio più commerciali e costituiscono un fiorente mercato. L’uomo è ossessionato dal dio denaro ma al dio denaro non interessa assolutamente nulla dell’uomo. Per il dio denaro l’uomo, la persona umana non ha dignità, libertà, senso, significato, valore, per il dio denaro l’uomo è solo e unicamente una batteria con un certo potenziale energetico sotto forma di competenze, addestramento, forza lavoro da sfruttare fino al midollo, a prezzo minimo, per poi essere gettata in discarica. Il dio denaro odia dell’uomo soprattutto i tempi morti della vita, i tempi fisiologici dell’infanzia e della vecchiaia, i tempi non produttivi, non trasformabili immediatamente in denaro. Il dio denaro odia il Dio vero, perché il Dio vero ha creato tutto nella più totale bellezza, abbondanza, pienezza, armonia, e soprattutto tutto gratuitamente. Tutto ciò che Dio ha creato non ha prezzo, perché è tutto gratuito.
Il dio denaro ama i ricchi e odia i miseri, perché i miseri, per quanto sottomessi e silenziosi, a volte gridano e fanno rumore, attirando attenzioni fastidiose. Il dio denaro ama tanto la ricchezza, odia i miseri, ma ama la miseria. Ama la miseria, la povertà, lo svantaggio delle moltitudini, perché questo aumenta a dismisura la ricchezza, il lusso, il vantaggio dei pochi ricchi, i suoi figli prediletti. Il dio denaro ama la schiavitù e la sottomissione delle masse, perché questo aumenta a dismisura la separazione delle masse sfortunate dai ricchi fortunati. Il dio denaro ama la separazione incolmabile tra ricchi e poveri, perché questa separazione istituzionalizzata e inviolabile è all’origine della sua religione preferita, la religione fondata sul culto dell’azzardo, della fortuna e della sfortuna, del destino, del caso, del fato. Il dio denaro ama la separazione in ogni sua forma, perché la separazione genera antipatia, ostilità, conflitto, guerra, distruzione, tutte situazioni che portano alle casse del dio denaro fiumi di valuta. Il dio denaro ama la malattia, la solitudine, la sofferenza dell’uomo, perché, per superare queste disgrazie, l’uomo tende a spendere tutti i propri beni e averi senza battere ciglio, anche se non riceve alcun sollievo, aiuto e guarigione. Il dio denaro odia i bambini, perché non sono produttivi, ma anche li ama, in quanto sono il suo investimento preferito, perché, se persuasi e addestrati a dovere, rappresentano una fonte formidabile e rinnovabile di guadagno senza limiti. Il dio denaro ama l’infelicità dell’uomo, perché per un po’ di felicità e di piacere, l’uomo è disposto a spendere tutto ciò che possiede e a indebitarsi per millenni fino alla miseria e alla schiavitù. Il dio denaro ama il debito e i debitori come le sue vittime sacrificali predilette, perché, attraverso il debito genera nel cuore e nella mente dell’uomo non solo un perenne e invincibile senso di colpa, ma anche uno stato costante di schiavitù e dipendenza. L’uomo debitore è già uno schiavo, ma quando non ha più risorse per pagare il debito, può essere schiavizzato dal creditore in modo legale e istituzionalizzato.
Il dio denaro disonora l’uomo, lo rende stupido, dipendente, debitore, schiavo, aggressivo, violento, misero, separato. Ora, se questo è in parte ciò che offre il dio denaro, che senso avrebbe per un uomo, che ha onorato il dio denaro, servito il dio denaro, obbedito al dio denaro per tutta la vita terrena, desiderare di entrare un giorno, terminata l’esperienza sul pianeta terra, nel regno del Dio vero? Sarebbe mai possibile che un uomo o una donna, che hanno servito e reso culto al dio denaro come il padre della loro vita, per tutti i giorni della propria vita, nel momento di entrare nella vita senza fine avessero anche solo il minimo interesse e desiderio di far parte del regno del Dio dell’amore, del Padre dell’amore, della gratuità, della pace, della bellezza, dell’armonia? Ecco perché Gesù insiste: Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio
Quanti siamo? Zero.
Sapete dirci quanti sono i cattolici veri oggi?
Quindi potremmo dire: due come potremmo dire, tanti. Non siamo una associazione, anche se comunque riteniamo di dover stilare un documento per dire quali sono i presupposti per dirsi Resilienti
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